Sentiero delle malghe di Valstagna

Sentiero delle malghe di Valstagna

Affascinante percorso ad anello nella zona sud-est dell'altopiano (m 1178)

 

Zona: Altopiano dei 7 Comuni o di Asiago
Ore a piedi: 3.00
Difficoltà: E - Escursionistico
Ulteriori dettagli ,    Mappa e GPX

Il percorso inizia in direzione sud sul sentiero di fronte alla vasca del Termine Rotto. L'indicazione è per il sentiero 872b ed in questo punto la tabella riporta "Anello dei Tre Confini".

Vasca del Termine Rotto

Vasca del Termine Rotto

Tabella con le indicazioni del percorso

Tabella con le indicazioni del percorso

Inizio della salita

Inizio della salita

Si sale su una zona boschiva, con tracce di trincee, terminando la salita sul Col del Lampo, il punto più alto di questo percorso.

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

Il termine del bosco su Col del Lampo

Il termine del bosco su Col del Lampo

Nuvole permettendo, da questo colle si apre un panorama verso le alte cime dell'altopiano.

Panorama da Col del Lampo

Panorama da Col del Lampo

Panorama da Col del Lampo.

Panorama da Col del Lampo.

Dalla cima del colle si scende verso ovest fino ad incrociare una strada bianca che si percorre verso destra per un brevissimo tratto.

Discesa dal colle

Discesa dal colle

Dettaglio della strada

Dettaglio della strada

Si lascia la strada principale prendendo quella che scende a destra ed entrando in un magnifico bosco.

Proseguire sulla strada a sinistra

Proseguire sulla strada a sinistra

Dettaglio della strada

Dettaglio della strada

Dettaglio del bosco

Dettaglio del bosco

Ancora più magnifico lo spettacolo che si apre al termine del bosco! Siamo in vista di Malga Silvagno.

Malga Silvagno

Malga Silvagno

Malga Silvagno

Malga Silvagno

Seguendo la strada si sale fino alla malga. Alcune tabelle ci raccontano qualcosa di più di questo luogo.

Malga Silvagno - 1.180 metri s.l.m.
Malga Silvagno fa parte del Patrimonio Collettivo dei cittadini del territorio di Valstagna, di oggi e di domani.
E' situata in una vasta radura, sul versante nord-orientale di Montagna Nuova di Conco, sull'Altopiano dei Sette Comuni.
La malga è attorniata da boschi di faggio e abete rosso e si estende per oltre 22 ettari con 5 pozze e 4 edifici di servizio.
Il pascolo occupa il 94% della superficie e alimenta 48 bovini adulti da giugno a settembre.
La casara è fornita di un generatore per l'energia elettrica e di cisterne per l'acqua potabile.
Il latte crudo è lavorato nei caseifici dell'Altopiano per la produzione del formaggio Asiago.
La malga Silvagno è stata teatro di violente azioni di guerra nel corso del 1918 e il 30 dicembre 1943.

Malga Silvagno

Malga Silvagno

Panorama

Panorama

QUI MALGA SILVAGNO DI VALSTAGNA.
NELL'AUTUNNO 1943 OPERO' IL GRUPPO PARTIGIANO DI FONTANELLE DI CONCO.
PER UNA PROFONDA LACERAZIONE INTESTINA. AGGRAVATA DA ELEMENTI ESTERNI, IL 30 DICEMBRE 1943 CADDERO PER MANO DI ALCUNI LORO COMPAGNI QUATTRO PARTIGIANI GARIBALDINI.
NELLA MALGA: TOMASO PONTAROLLO COAROSSA-MASETTI, 1905: ZORZI-PIRRO-MASCHIO. VENEZIANO NON IDENTIFICATO.
NEL BOSCO LITTORIO DI CONCO: GIUSEPPE CRESTANI BEPI-STIZZA, 1907; FERUCCIO ROIATTI SPARTACO, 1908.
QUESTA LAPIDE È DEDICATA ALLA MEMORIA DEL LORO SACRIFICIO E AI LORO IDEALI DI LIBERAZIONE.

Panorama verso nord

Panorama verso nord

Panorama verso sud

Panorama verso sud

Ridiscesi dalla malga si prosegue verso sud lungo la strada che attraversa la piccola vallata.

Malga Silvagno

Malga Silvagno

Dettaglio della strada

Dettaglio della strada

La strada termina su un tornante di un'altra strada. Qui si prende a destra continuando in salita.

Dettaglio dell'incrocio al tornante

Dettaglio dell'incrocio al tornante

Dopo una breve salita la strada inizia a scendere ed al primo tornante che si incontra si prosegue dritto verso Malga Col di Novanta.

Tornante e incrocio verso la malga

Tornante e incrocio verso la malga

Malga Col di Novanta

Malga Col di Novanta

Passando attraverso i due fabbricati della malga, il percorso prosegue dietro alla stalla in direzione nord.

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Arrivati sulla strada si prosegue verso sinistra raggiungendo la Malga Col dei Remi.

Malga Col dei Remi

Malga Col dei Remi

Malga Col dei Remi

Malga Col dei Remi

Sasso di Asiago

Sasso di Asiago

Panorama nuvoloso dalla malga

Panorama nuvoloso dalla malga

Malga Col dei Remi - 1.175 metri s.l.m.
Malga Col dei Remi, chiamata anche Posta di Sopra, fa parte del Patrimonio Collettivo dei cittadini del territorio di Valstagna, di oggi e di domani. E' situata sul versante settentrionale dell'omonimo Colle, sul bordo orientale dell'Altopiano dei Sette Comuni.
La malga è attorniata da boschi di faggio e abete rosso e si estende per 30 ettari con 4 pozze e 4 edifici di servizio.
Il pascolo occupa l'86% della superficie e alimenta 46 bovini adulti da giugno a settembre.
La casara è dotata di impianto fotovoltaico ed è collegata all'acquedotto.
Il latte crudo è lavorato nei caseifici dell'Altopiano per la produzione del formaggio Asiago.
Il nome Col dei Remi ricorda l'uso che i Veneziani facevano del legname proveniente da questi boschi di faggio.

Superata la malga, quando la strada fa una svolta a sinistra, si trovano le indicazioni per proseguire lungo il sentiero 800.

Dettaglio dell'inizio del sentiero

Dettaglio dell'inizio del sentiero

Inizio del sentiero

Inizio del sentiero

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

Con una salita abbastanza ripida si raggiunge un reticolato. Da qui si rimane in quota fino a raggiungere un altro reticolato per risalire ancora fino a trovare la possibilità di superarlo.

Passaggio nel reticolato

Passaggio nel reticolato

Passaggio verso Col d'Astiago

Passaggio verso Col d'Astiago

Ci si dirige verso la cisterna d'acqua di Col d'Astiago per poi proseguire lungo la strada che scende a destra.

Col d'Astaigo

Col d'Astaigo

Dettaglio della strada

Dettaglio della strada

Panorama verso la Valsugana

Panorama verso la Valsugana

Si arriva a Malga Col d'Astiago per raggiungere, dopo qualche decina di metri, una tabella che indica il percorso.

Malga Col d'Astiago

Malga Col d'Astiago

La strada sotto alla malga

La strada sotto alla malga

Dettaglio sulla direzione da prendere

Dettaglio sulla direzione da prendere

La tabella indica di lasciare la strada e scendere lungo il prato. Con l'erba scivolosa noi abbiamo proseguito lungo la strada dove l'erba era stata recentemente tagliata. Qui si raggiunge una "postazione di caccia" e poco prima della postazione si gira a destra per ritrovare subito il sentiero, evitando così un parte della ripida discesa erbosa. 

Dettaglio dell'indicazione con vista sulla discesa

Dettaglio dell'indicazione con vista sulla discesa

Strada erbosa fresca di taglio

Strada erbosa fresca di taglio

Il sentiero diventa sempre più battuto e largo fino ad arrivare ad un incrocio.

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

All'incrocio si prosegue dritti in direzione sud con una breve salita. La strada inizia subito a scendere e in pochi minuti si raggiunge Malga Pozzette.

Incrocio, proseguire dritto

Incrocio, proseguire dritto

Dettaglio della strada

Dettaglio della strada

Malga Pozzette

Malga Pozzette

Malga Pozzette - 1.038 metri s.l.m.
Malga Pozzette appartiene al Patrimonio Collettivo dei cittadini del territorio di Valstagna, di oggi e di domani. E' situata sul bordo dell'Altopiano dei Sette Comuni, nella vasta valle umida compresa tra il Col d'Astiago e il monte Malcroba.
La malga è attorniata da boschi di faggio e si estende per 36 ettari con 5 pozze e 4 edifici di servizio. Il pascolo, incluso quello della malga Col de la Beretta, occupa il 90% della superficie e alimenta 55 bovini adulti da giugno a settembre.
La casara, eretta nella sua forma attuale nel 1739 e ricostruita nel 1921, è ora dotata di impianto fotovoltaico e collegata all'acquedotto.
Offre Prodotti di Montagna (UE 1151/2012) come formaggi, burro, ricotta, salumi e il servizio di agriturismo.
La malga è collegata ad Oliero da un'antica via armentaria.

Da Malga Pozzette si prosegue a sud-ovest lungo la strada della malga che si ricongiunge al punto di partenza.

Dettaglio della strada

Dettaglio della strada

Dettaglio della strada

Dettaglio della strada

Panorama verso Col d'Astiago

Panorama verso Col d'Astiago


Come si raggiunge:

Da Asiago (VI) in direzione Bassano del Grappa. Dopo circa 12 km si arriva a Galgi e si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Rubbio. Dopo 700 metri si svolta ancora a sinistra seguendo le indicazioni per il Rifugio Biancoia. Dopo 500 metri, poco prima di entrare nell'area delle sciovie Biancoia, si prende la strada bianca che sale verso sinistra. Si prosegue lungo la strada fino a raggiungere un incrocio e la vasca del Termine Rotto dove è possibile parcheggiare.

Apri la mappa Google per il calcolo itinerario


Mappa e traccia GPS:

Mappa e traccia Sentiero delle malghe di Valstagna

Sentiero delle malghe di Valstagna

SCHEDA PERCORSO

Zona:

Altopiano dei 7 Comuni o di Asiago

Provincia / Comune:

Vicenza / Valstagna

Categoria:

Montagne

Tipologia:

Naturalistico, Paesaggistico, Storico, Panoramico

Periodo storico:

Prima Guerra Mondiale, Seconda Guerra Mondiale

Coordinate punto di arrivo:

45.842257 - 11.618768
(45°50'32" N - 11°37'7" E)

Coordinate parcheggio:

45.831809 - 11.634859
(45°49'54" N - 11°38'5" E)

Altitudine di partenza (m):

1195

Altitudine di arrivo (m):

1178

Altitudine minima (m):

1031

Altitudine massima (m):

1287

Dislivello (m):

385

Difficoltà del percorso:

E - Escursionistico

Ore a piedi:


(complessive, esclusa visita)
3 ore

Km totali:

10,50

Come si raggiunge:

A piedi

Tipo di tragitto:

Percorso ad anello

Storia:

(tratta dai tabelloni in loco)

Vasca del Termine Rotto, 1.197 m
La Vasca del Termine Rotto serviva ad abbeverare i muli delle truppe italiane che hanno combattuto su questi Alti Colli nell'ultimo anno della Grande Guerra. L'acqua, prelevata dalle sorgenti del Laverda, veniva raccolta in quattro vasche sul Col d'Astiago, insieme a quella pompata da Oliero. Quest'acqua preziosa dissetava le migliaia di soldati schierati nelle quattro linee di trincee che, da qui, arrivavano ai Tre Monti: Valbella, Col del Rosso e Col d'Echele.

Le strade che passano per questa sella sono state costruite nel 1917. Servivano per trasportare i cannoni dalla Val Biancoia fin sotto le creste delle montagne. La prima strada, che si stacca ad est, porta a cima Malcroba; passa a sud dei Colli del Termine Rotto e dei Tre Confini e si biforca per raggiungere Pian de la Casaretta, in quel di Campolongo. La strada che corre sull'altro versante del Col del Termine Rotto scende al Col de la Beretta, in quel di Valstagna. La terza strada, pianeggiante, porta al Col di Novanta, dal Col dei Remi e al Col d'Astiago, nel territorio di Valstagna. La quarta strada sale, dopo il tornante, verso le malghe di Montagnanova Davanti e Dadrio (o di Dietro), nel territorio di Conco. Due sentieri di crinale portano: ad est sulla cima del Col del Termine Rotto e del Col dei Tre Confini; ad ovest sul Col del Lampo e sulla cima di Montagna Nova, col panoramico "Campaniletto", la prossima meta.

Il Col del Termine Rotto deve il suo nome alle liti confinarie che hanno contrapposto le popolazioni montane a quelle del Canale di Brenta. Il 14 novembre 1681 il delegato della Serenissima, Benedetto Cappello, stabili le pertinenze delle due comunità e ripristinò il confine sul Colle conteso. Poche decine di metri distante si trova il Termine dei Tre Confini, dove convengono i territori di Campolongo, Conco e Valstagna.

 

Col d'Astiago, 1.241 m s.l.m.
La grande cisterna in cemento che sovrasta ancora la cima di Col d'Astiago e richiama alla memoria il drammatico problema del rifornimento idrico dell'Altopiano, che si presentò in tutta la sua gravità nel corso del conflitto, sia per la crescita esponenziale del numero di uomini presenti in quota, sia per la contesa delle poche sorgenti da parte degli opposti avversari, era stata realizzata inizialmente proprio nell'ultima fase della Grande Guerra. Il sentiero del Vu' rimanda a sua volta allo straordinario personaggio del vecchio recuperante di materiale bellico, trasformato in attore e reso assoluto protagonista di una delle più intense pellicole di Ermanno Olmi, I recuperanti, appunto. Il soprannome gli derivava dall'abitudine, acquisita chissà come, di dare del voi, del "vu" appunto, a chiunque avesse a che fare con lui, senza badare all'età, al sesso o alla condizione sociale.
La sua storia, resa con grande efficacia narrativa nel film, è la vicenda di tanti abitanti dell'Altopiano e della Val Brenta, costretti dalla precarietà delle condizioni economiche e dall'assenza di lavoro, dopo la Prima come dopo la Seconda Guerra mondiale. a vivere pericolosamente, e non di rado a morire, vagando su queste alture e saggiandone il suolo per riportare alla luce i resti ferrosi del conflitto del 1915-18. Quei resti che sarebbero stati poi rivenduti alle ferriere e alle fonderie che alimentavano, soprattutto nel secondo dopoguerra, la rinascita industriale del nostro paese. Molte delle vittime di quell'attività non ebbero nemmeno il ricordo di un nome su un monumento, ma possono essere a ragione considerati gli ultimi caduti della guerra che aveva sanguinosamente inaugurato il XX secolo.

II Col d'Astiago è chiamato anche Col del S'ciavo dalla gente del posto, "montis Artini" da Ezzelino il Monaco nel 1221.
Dopo la fine degli Ezzelini nel 1260, genti da est arrivarono sul Col del S'ciavo e sul vicino Col dei Remi a tagliare il legname per armare le navi della Serenissima. Le zattere di tronchi che scendevano il Brenta approdavano alle Zattere di Venezia per passare poi all'Arsenale. Il Col d'Astiago è stato un bastione che ha fermato le offensive nemiche dopo Caporetto. Le artiglierie piazzate qui e lungo la linea dei Colli, sono state le protagoniste delle battaglie dei Tre Monti. Il 16 giugno 1918 hanno anche bersagliato l'offensiva austro-tedesca sul Col Moschin. Da qui il sentiero del Vù ripercorre la linea fortificata che scende fino a Valstagna e si collega al massiccio del Grappa.

 

Malga Pozzette, 1.038 m s.l.m.
La malga. Pozzette fa parte del patrimonio collettivo di Valstagna ed è una delle più antiche dell'Altopiano dei Sette Comuni. Fin dal medioevo i pastori risalivano dal Canale di Brenta per portare le greggi a pascolare d'estate in questa conca ricca d'acqua. Una spettacolare via armentaria, selciata e scalinata, la collega col fondovalle di Oliero. La via delle greggi è menzionata già in un documento del 1494 ed è di fattura simile alla vicina Calà del Sasso. Boschi di faggio e abete ricoprono i colli e circondano i pascoli della malga. La casara, la stalla e la porcilaia sono accanto alla grande pozza, a quota 1.038 metri, sul bordo est dell'Altopiano. Formaggio, burro e ricotte, fatti con il latte dei 55 capi della malga, sono prodotti è venduti in loco, insieme ai salumi, durante il periodo di monticazione che dura circa 120 giorni.

La casara delle Pozzette fu distrutta dai bombardamenti della prima guerra mondiale e ricostruita nel 1921 sull'impianto settecentesco.
Le Pozzette sono state uno dei principali punti di transito dei contrabbandieri che salivano da Oliero, carichi di foglie di tabacco, fino alle loro umili case dell'Altopiano. Dal 1600 e fino al 1960 non solo le famiglie dei contrabbandieri, ma intere comunità hanno vissuto coltivando "l'erba regina" e trasformando le foglie in sigari e polvere da fiuto. La vastità dei terrazzamenti costruiti per coltivare il tabacco testimonia l'importanza che il monopolio di questa coltura ha avuto per l'economia del Canale di Brenta.


Natura e Ambiente:

Col d'Astiago, 1.241 m s.l.m.
Il fiume scorre 1.100 m più in basso, sul fondo del solco scavato dall'erosione delle rocce carbonatiche sedimentarie. Sui due versanti del Canale di Brenta c'è la stessa successione degli strati rocciosi perché l'altopiano dei Sette comuni e il massiccio del Grappa erano un corpo unico quando emerse dal mare circa 6 milioni di anni fa.

Percorso dell'acqua

Percorso dell'acqua

L'acqua che sgorga dalle sorgenti di Oliero è sollevata fino alla vasca del Col d'Astiago per dissetare chi vive su questo altopiano carsico.
La qualità dell'acqua dipende molto dalla qualità delle attività di chi vive quassù.


Data visita: 18/05/2025
Data pubblicazione: May 26, 2025

Autore:

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