Sentiero del Monte Grande n.14

Sentiero del Monte Grande n.14

Percorso ad anello nei boschi dei Colli Euganei (m 457)

 

Questo facile percorso nella natura ci porta a scoprire aspetti tecnologici interessanti su come vengono effettuate le previsioni del tempo che ormai è "naturale" avere sempre a disposizione su qualche App del cellulare.

Dal parcheggio si rimane sulla strada verso nord-ovest in direzione della Baita Passo Fiorine. Dopo un centinaio di metri inizia sulla destra una strada che porta verso il radar meteorologico.

Inizio del percorso

Inizio del percorso

Inizio del percorso

Inizio del percorso

Poco prima del primo tornante si trova il Parco Avventura, si prosegue sempre sulla strada facendo complessivamente 5 tornanti.

Parco Avventura

Parco Avventura

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Lungo il percorso, verso la cima del monte, sono state applicate sugli alberi dei rifugi per pipistrelli.

Ultimo tornante prima della cima

Ultimo tornante prima della cima

Rifugio per pipistrelli

Rifugio per pipistrelli

Dopo circa 25 minuti dall'inizio del percorso si arriva al radar meteorologico. La palla è solo la copertura del radar. A fondo pagina ci sono maggiori informazioni sulla storia e sul funzionamento.

Parte finale del percorso prima del radar

Parte finale del percorso prima del radar

Radar meteorologico

Radar meteorologico

Il radar è posizionato sul punto più alto del monte Grande. Il sentiero prosegue verso sinistra.

Deviazione a sinistra del sentiero

Deviazione a sinistra del sentiero

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Si scende lungo la strada facendo 8 tornanti.

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Il 9° tornante è in realtà un incrocio. Le indicazioni sono chiare, si prosegue verso nord in direzione del Passo Fiorine. Nel 2022, per dei lavori boschivi, la strada è chiusa dal lunedì al venerdì.

9° tornante

9° tornante

Proseguiamo su di un tratto quasi pianeggiante e troviamo alcune rocce scolpite.

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Rocce scolpite

Rocce scolpite

Rocce scolpite

Rocce scolpite

Rocce scolpite

Rocce scolpite

Superate le sculture si arriva in pochi minuti al passo. Da qui si sale verso sud e si esce dal bosco in vista della baita.

Passo Fiorine

Passo Fiorine

Uscita dal bosco

Uscita dal bosco

Parte finale del percorso

Parte finale del percorso


Come si raggiunge:

Da Teolo (PD) si sale in direzione nord seguendo le indicazioni per Monte Madonna. Dopo 2,5 km e 6 tornanti si arriva al Passo delle Fiorine dove si trova il parcheggio a pagamento.


Mappe Interattive:

Sentiero del Monte Grande n.14

SCHEDA PERCORSO
Zona:Colli Euganei e Berici
Provincia / Comune:Padova / Teolo
Categoria:Montagne
Tipologia:Naturalistico, Paesaggistico, Storico, Culturale
Coordinate punto di arrivo:45.361907 - 11.672770
(45°21'42" N - 11°40'21" E)
Coordinate parcheggio:45.356850 - 11.665894
(45°21'24" N - 11°39'57" E)
Altitudine di partenza (m):352
Altitudine di arrivo (m):457
Dislivello (m):150
Difficoltà del percorso:T - Turistico
Ore a piedi:
(andata e ritorno, esclusa visita)
2 ore
Km totali:4,10
Come si raggiunge:A piedi, In mountain bike

Traccia GPS:

Traccia Sentiero del Monte Grande n.14

Natura e Ambiente:

(tratta dai tabelloni in loco)

Geologia
Il M. Grande (m 467) è un colle formato da rocce sedimentarie alla base, in sequenza completa dalla Maiolica alla Scaglia Rossa o, in piccoli punti, anche alla Marna Euganea. Tale sequenza rispecchia il principio secondo cui le rocce sedimentarie, stratificate una sull’altra per deposizione successiva sul fondale marino, presentano gli strati più antichi alla base e quelli più recenti verso l'alto. La sommità è costituita da Trachite, roccia vulcanica formatasi nel corso dei complessi eventi che, circa 33 milioni di anni fa, portarono alla genesi dei Colli Euganei. Una particolarità geologica è Sella Fiorine, l'affioramento più alto di Scaglia Rossa. 

Flora
Il sentiero nel versante nord percorre una larga pista forestale attorniata da castagneto che ospita individui di acero di monte (Acer pseudoplatanus), rovere, carpino bianco (Carpinus betulus), ciavardello (Sorbus torminalis) e orniello (Fraxinus ornus). Sul ciglio della strada spuntano alcuni alberi dal portamento singolare, alberi di paulonia (Paulownia tormentosa) (chiamata così in onore di Anna Paulovna figlia di Paolo I, zar di Russia) di provenienza asiatica dalla bella infiorescenza, dalle foglie grandi e dal rapido accrescimento. 
Con il variare dell'esposizione il castagneto cambia ancora aspetto, diminuiscono le altezze e i diametri degli alberi e lo composizione floristica si arricchisce di specie termofile, tra cui la roverella (Quercus pubescens), l’orniello (Fraxinus ornus), il corbezzolo (Arbutus unedo) e l'erica arborea. Nel tratto di sentiero verso la cima sono presenti alcuni faggi (Fagus sylvatica) dal portamento semiarbustivo.

Aspetti micologici
Da segnalare l'Amanita phalloides di colore verdognolo presente in boschi di querce e castagno e la Collybia fusipes di colore bruno rossastro con sfumature giallastre rinvenibile su ceppaie di castagno,

Fauna
Il M. Grande è ricco di boschi di castagno che richiamano specie di micromammiferi quali il ghiro (Glis glis) e il moscardino (Muscardinus avellanarius), predati da donnole, faine e volpi. Tra gli uccelli sono presenti il pettirosso (Erithacus rubecola), il lul piccolo (Phylloscopus collybita), lo scricciolo (Troglodytes troglodytes) e la cinciallegra (Parus major). Vivono inoltre rapaci notturni come il gufo (Asio otus) e l'allocco (Strix aluco), dei quali è possibile trovare borre sul terreno mentre i rapaci diurni, tra cui sicuramente la poiana (Buteo buteo), svettano oltre le cime degli alberi o sopra gli spuntoni di roccia sul versante più meridionale, caratterizzato da macchia mediterranea. Tra i rettili si incontra la biscia dal collare (Natrix natrix), l'orbettino (Anguis fragilis), il biacco (Coluber viridiflavus carbonarius) detto "scarbonasso” e il saettone (Elaphe longissima) dotto “ansa”. Tra gli insetti il "sigaraio" del nocciolo (Byctiscus betulae), la cui larva si sviluppa in caratteristici nidi podotrofici detti "barilotti”, sulla pagina inferiore della foglia.

 


Storia:

(tratta dai tabelloni in loco)

Storia e arte
Per chi intraprende il sentiero da Rovolon o per chi desidera compiere un'apposita deviazione, nei pressi dell'abitato di Rovolon si possono intravedere i resti di un antico castello risalente all'XI secolo. Di proprietà della famiglia dei Maltraversi e distrutto nel 1295, la fortificazione sorse in posizione strategica per il presidio del territorio a nord dei Colli Euganei, conteso tra Padova e Vicenza. La cima del colle è fortemente caratterizzata da una voluminosa palla metallica dentro alla quale funziona un radar meteorologico del Centro Sperimentale per l'Idrologia e la Meteorologia di Teolo. 

 

CENTRO METEREOLOGICO DI TEOLO
Il Centro Meteorologico di Teolo è una struttura dell'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV) che ha realizzato e reso operativo un sistema integrato per il monitoraggio dei fenomeni ambientali, operante sui Colli Euganei, in provincia di Padova. Le informazioni prodotte dal sistema vengono utilizzate per diverse finalità che includono il controllo del territorio, le previsioni meteorologiche in scala locale e la produzione di informazioni agrometeorologiche finalizzate, quest'ultime, alla razionalizzazione delle attività agricole per il contenimento dei costi di produzione aziendali e per la salvaguardia ambientale. Il RADAR, acronimo di radio detecting and ranging, è uno strumento che permette di esplorare da un unico punto di misura una vasta porzione di atmosfera. Nato durante la Seconda Guerra Mondiale per scopi militari al fine di monitorare la presenza e lo spostamento di aerei e navi, a partire dagli '50 e '60 si iniziò ad impiegarlo anche in campo meteorologico per l'osservazione delle precipitazioni. 
Il principio di funzionamento del radar si basa sull'emissione in atmosfera di impulsi elettromagnetici ad una frequenza fissata. L'antenna del radar può ruotare sia in senso orizzontale che verticale e consente così di osservare un vasto volume di atmosfera (fino a 240 km di distanza). Ove siano presenti degli ostacoli, che nel caso meteorologico sono rappresentati dalle precipitazioni, le onde elettromagnetiche vengono riflesse e ritornano al radar. La lunghezza d'onda del radar meteorologico è scelta in modo da interagire solo con le idrometeore di dimensione dell'ordine del millimetro o superiore, quindi con la precipitazione. Le gocce d'acqua presenti nelle nubi, molto più piccole, non possono essere rilevate. 
L'analisi dell'eco riflesso consente di ottenere delle informazioni sull'intensità e sulla direzione di spostamento della precipitazione, oltre che sulla sua localizzazione e struttura. La grandezza fondamentale misurata è la riflettività che rappresenta la frazione di energia riflessa all'indietro. Essa dipende in prima approssimazione solo dal diametro e dalla densità delle idrometeore. I valori di riflettività possono essere, con le dovute cautele, convertiti in valori di intensità di precipitazione mediante l'utilizzo di opportuni algoritmi.

Per ulteriori dettagli e visualizzazioni delle immagini cliccate su questo link: RADAR ARPAV

 


Data visita: 15/05/2022
Data pubblicazione: 15 Dicembre 2022

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