Giornata piovosa, l'ultima del periodo di ferie, ma, visto che il posto è raggiungibile in auto perché non andarci? Il monte Rasta è un promontorio del monte Interrotto e la sua posizione è strategica per una visuale su tutto l'altopiano, favorita dal fatto che non c'è una vegetazione che oscura il panorama.
Il periodo migliore per visitarlo è "sempre". Già, perché in montagna le cose cambiano in ogni stagione, ma poi, anche se non c'è il sole è bello vedere le nuvole che si intrufolano tra le valli, o solo qualche pennacchio che spunta qua e là. Di notte poi è tutto da scoprire
Monte Rasta
Questa collinetta nasconde una realtà più dura. A vederla da lontano potrebbe non dire niente, e anche salendo la stradina che porta nella sua cima, il monte tiene nascosto il suo segreto.
Monte Rasta - Accesso
Monte Rasta - Accesso
Ma ecco, dopo lo scollinamento della strada, si nota una specie di piazzale riparato da una costa di circa 3 metri di altezza.
Monte Rasta - Piazza d'armi
Monte Rasta - Panoramica del piazzale
Alcune gallerie, collegate tra loro, tenevano nascosti dei pezzi di artiglieria a supporto del forte sovrastante.
Monte Rasta - Postazione cannoni
Monte Rasta - Postazione cannoni
Costruito dagli Italiani ma ampiamente usato dagli Austriaci nel primo conflitto mondiale, ha causato molte perdite in vite umane nel tentativo di riconquistarlo.
Monte Rasta - Passaggi
Monte Rasta - Passaggi
Monte Rasta - Passaggi
Monte Rasta - Passaggi
Monte Rasta - Passaggi
Monte Rasta - Passaggi
Guardandosi attorno è un po' difficile capire come poteva essere fortificato. La tabella riporta questa cartina:
Monte Rasta - Piantina
si notano i segni del combattimento che la cartina stessa ha avuto contro qualche mano nemica. Ma se la guerra è finita come fa ad essersi rovinata così?
Cerchiamo di affogare il dispiacere per questo vandalismo ammirando un po' il panorama.
Monte Rasta - Monte Rasta e Asiago visto dal roccolo
Monte Rasta - Roana
Monte Rasta - Asiago
Monte Rasta - La piana di Asiago
Ehi, ma vent'anni fa non c'erano tutte queste case? Tra un po' invece del verde dei boschi e dei prati vedremo solo il rosso/marrone dei tetti????
Come si raggiunge:
Dal centro dell'abitato di Camporovere (Roana-Vi) prendere "via Monte Interrotto". La strada è asfaltata fino al monte Rasta, se diventa bianca vuol dire che siete andati troppo avanti!
Mappa e traccia GPS:
SCHEDA PERCORSO | |
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Zona: | Altopiano dei 7 Comuni o di Asiago |
Provincia / Comune: | Vicenza / Asiago |
Categoria: | Montagne, Fortificazioni |
Tipologia: | Paesaggistico, Storico, Panoramico |
Periodo storico: | Prima Guerra Mondiale |
Coordinate punto di arrivo: | 45.889754 - 11.482649 (45°53'23" N - 11°28'57" E) |
Coordinate parcheggio: | 45.878879 - 11.485469 (45°52'43" N - 11°29'7" E) |
Altitudine di partenza (m): | 1045 |
Altitudine di arrivo (m): | 1214 |
Dislivello (m): | 169 |
Difficoltà del percorso: | T - Turistico |
Ore a piedi: (complessive, esclusa visita) | 1 ora 15 minuti |
Km totali: | 4,30 |
Come si raggiunge: | A piedi, In auto, In mountain bike |
Storia:
(tratta dai tabelloni trovati in loco)
Le batterie di monte Rasta, situate a quota 1260, vennero costruite dall'esercito Italiano a difesa della caserma di Monte Interrotto presumibilmente negli anni 1883-85. La sommità del monte Rasta (chiamato anche monte Croce) era difesa da una duplice batteria di cannoni posti e protetti da un terrapieno. Allo scatenarsi della Strafeexpedition del maggio 1916 (più propriamente chiamata Offensiva di Primavera), cadde in mano austriaca e vi rimase fino al termine del conflitto. La sua posizione di avamposto nel periodo che va dal giugno 1916 al novembre 1917 ne fece un caposaldo austro-ungarico strategicamente importante. Nel giugno del 1917 il suo aspetto venne completamente stravolto dai reiterati attacchi italiani da parte della 57° Divisione (gen. Scotti, capo SM ten. Col. Gabba) che copriva il fronte tra l'abitato di Camporovere e M. Catz con i seguenti reparti: Brigata Porto Maurizio (generale Nigra) con il 253° (col. Cecchi) e 254° fanteria (col. Bechi), il VI° battaglione genio zappatori e quattro compagnie mitraglieri.
Costruzioni simili a questa, costruite dall'esercito italiano, sono: le batterie Canove di sotto o Fortino Stella (Roana), le batterie casa Ratti (Pedescala), le batterie Costo di Sotto (Arsiero), le batterie S.Rocco (Arsiero), le batterie del Soio Rotto (Arsiero). In queste costruzioni le gallerie di collegamento venivano spesso realizzate nella roccia, dove ciò non era possibile venivano costruite, come in questo caso, aggiungendo una controvolta in muratura di laterizio o pietra scolpita senza l'ausilio del ferro; per quelle austro-ungariche veniva invece impiegata dell'armatura in grado di diminuire lo spessore delle volte stesse.
MONTE RASTA
Dopo l'arenarsi dell'offensiva delle primavera del 1916 sull'Altipiano e la contemporanea crisi sul fronte orientale determinata dall'attacco russo del Gen. Brusilov, alle forze austro-ungariche non restava che ritirarsi ad occupare una linea di resistenza che offrisse il massimo di garanzie col minimo impiego di forze. Tale linea che dal versante settentrionale della Val d'Assa e dall'abitato di Roana saliva fino all'Ortigara, aveva il suo perno fondamentale nel complesso Interrotto-Rasta. Contro di esso si diressero quindi gli sforzi controffensivi italiani del giugno-luglio 1916. Fu nel corso di tali azioni che reparti della Brigata "Salerno", sospettati di voler disertare nel corso dell'attacco, furono fatti segno al fuoco dell'artiglieria italiana, con il successivo plauso ai responsabili da parte del Gen. Luigi Cadorna. Quali fossero realmente le condizioni in cui erano venuti a trovarsi i fanti dell'89° reggimento fanteria è reso drammaticamente dalla testimonianza di uno dei loro ufficiali, il sottotenente Pietro Cereda: "La compagnia giungeva a Casa Carlini nella notte sul 1° [luglio] e, poco avanti l'alba, iniziava l'attacco comandata dal Capitano Cirilli Sig. Guido. III ed il II plotone, come da ordini impartiti ai rispettivi comandanti, si portarono sotto la posizione nemica se non che, fatti segno a violentissimo fuoco di fucileria e di parecchie mitragliatrici, dovevano sostare e ripararsi dietro alcune lastre di pietra che correvano per un breve tratto in direzione parallela alla posizione nemica e per altro breve tratto in direzione quasi perpendicolare alla posizione stessa. Dietro questo tratto di lastre si era trincerato il Il plotone il quale subiva forti perdite pel fuoco di fucileria e di mitragliatrice di fianco e sul tergo: anche il I plotone aveva ingenti perdite pel fatto che gli uomini, per poter essere al riparo dietro le lastre di pietra suaccennate, avevano dovuto essere ammassati piuttosto fittamente."
Data visita: 23/08/07 e tante altre volte!
Data pubblicazione: Nov. 30, 2007
Ultimo aggiornamento: Aug. 17, 2024
Autore: Corrado De Zanche