Lago di Cima d'Asta

Lago di Cima d'Asta

Da Malga Sorgazza al Rifugio Brentari sul classico percorso SAT n°327 (m 2480)

 

Un percorso classico del Lagorai verso la cima più alta di questo gruppo montuoso caratterizzata dalla conformazione granitica.

In base alle indicazioni sulle tabelle il tempo di salita dovrebbe essere di 3 ore e quello per la discesa di 2 ore e 20 minuti .... Se non siete molto allenati calcolate 3 ore e 30 minuti per la salita e 3 ore per la discesa. Al rifugio ho trovato dei ragazzi che ci hanno messo in media 1 ora e 50 minuti per salire!!!

Il percorso inizia dall'ampio parcheggio nei pressi di malga Sorgazza e prosegue lungo una strada costantemente in salita costituita a tratti tra fondo naturale e cemento. Oltre al bacino idrico all'inizio del sentiero si vede il cimitero militare del battaglione Val Brenta che si raggiunge in pochi minuti, testimone che la Grande Guerra ha lasciato anche qui le sue tracce, tracce che però nel nostro percorso non incontreremo.

Invaso artificiale all'inizio del sentiero

Invaso artificiale all'inizio del sentiero

Cimitero militare

Cimitero militare

Cimitero Battaglione Val Brenta

Cimitero Battaglione Val Brenta

La strada prosegue nel bosco passando il Ponte Val Vendrame fino ad arrivare alla Teleferica Brusà.

Ponte Val Vendrame, q.1534m

Ponte Val Vendrame, q.1534m

Particolare del percorso

Particolare del percorso

Vista dalla strada verso la cima

Vista dalla strada verso la cima

Teleferica Brusà, q.1647m

Teleferica Brusà, q.1647m

Teleferica Brusà, vista verso Cima d'Asta

Teleferica Brusà, vista verso Cima d'Asta

Subito dopo il tornante, a destra inizia il sentiero. Fate attenzione alla marmotta Ghiottona che dicono gli piaccia rubare dagli zaini i pranzi degli escursionisti.

Inizio del sentiero e la marmotta ghiottona, Orazio detto "El Magna"

Inizio del sentiero e la marmotta ghiottona, Orazio detto "El Magna"

Particolare dell'inizio del sentiero

Particolare dell'inizio del sentiero

Il sentiero prosegue ancora nel bosco, con una salita minore, attraversando diversi ruscelli. In effetti è l'acqua l'elemento principale di questo percorso, anche se a volte non sarà visibile il suo scorrere e cadere ci accompagnerà per quasi tutto il tragitto.

Primo ponticello

Primo ponticello

Particolare del torrente

Particolare del torrente

Passaggi sopra i torrenti

Passaggi sopra i torrenti

Gli incontri si fanno interessanti, su di un piccolissimo laghetto troviamo una marmotta che pesca!

Marmotta Tabarro

Marmotta Tabarro

Il sentiero non è facile da percorrere, è molto sassoso e non permette di avere sempre un passo agevole.

Particolare del sentiero

Particolare del sentiero

Ormai siamo al termine della zona boschiva ed inizia la vera salita.

Uno sguardo al punto di arrivo

Uno sguardo al punto di arrivo

Particolare del sentiero

Particolare del sentiero

Particolare del sentiero

Particolare del sentiero

Raggiungiamo quota 2000, segnalato da una tabella che indica Bualon di cima d'Asta. La parte tornantosa del sentiero è terminata.

Bualon di cima d'Asta, q. 2000m

Bualon di cima d'Asta, q. 2000m

Particolare del sentiero

Particolare del sentiero

Cascata

Cascata

Proseguendo in direzione della stazione di arrivo della teleferica troviamo una deviazione del sentiero. Volendo si può salire in modo più impegnativo seguendo il sentiero 327B indicato per esperti, oppure proseguire per la via detta "Trodo dei Aseni". Il tempo indicato dalle tabelle per entrambe le strade è di un'ora, in molti salgolo per il sentiero più difficile per poi scendere dall'altro. Ma noi, temerari della montagna, scegliamo quello più consono alla nostra forma fisica, "dei Aseni" appunto ....

Particolare del sentiero

Particolare del sentiero

Trodo dei Aseni

Trodo dei Aseni

Corso d'acqua in una spaccatura del granito

Corso d'acqua in una spaccatura del granito

Anche qui il sentiero presenta qualche difficoltà, con qualche guado e a volte è proprio l'identificare il percorso che si può confondere con il torrente.

I tornanti già fatti visti dal Trodo dei Aseni

I tornanti già fatti visti dal Trodo dei Aseni

Uno sguardo alla valle appena salita

Uno sguardo alla valle appena salita

Passo Socede

Passo Socede

Ancora una salita impegnativa e ci troviamo di fronte una particolare valletta. Da qui un tornantone ci dirige dritti a nord fino a raggiungere l'incrocio con il termine del sentiero per esperti 327B, e dove le tabelle indicano 20 minuti al raggiungimento del lago.

Particolare del Trodo dei Aseni

Particolare del Trodo dei Aseni

Passo Socede

Passo Socede

Incrocio tra il 327 e 327B

Incrocio tra il 327 e 327B

Camminando inizialmente su enormi rocce granitiche il sentiero diventa molto sassoso/roccioso, e la segnaletica bianco/rossa trae un po' in inganno. Molti salivano lungo il torrente asciutto di scarico del lago piuttosto che per la strada corretta.

 

Ultimo tratto di sentiero sassoso

Ultimo tratto di sentiero sassoso

Tabelle finali per il lago e il rifugio

Tabelle finali per il lago e il rifugio

E finalmente arriviamo al lago e subito al rifugio Cima d'Asta "O. Brentari" per riprendere le forze (magari con una fetta di torta ed una buona birra).

Lago di cima d'Asta

Lago di cima d'Asta

Lago di cima d'Asta

Lago di cima d'Asta

Lago di cima d'Asta

Lago di cima d'Asta

Lago di cima d'Asta

Lago di cima d'Asta

Non manca di vedere la tana delle marmotte .... decisamente ben attrezzate!

El Magna e Tabarro in ascesa verso la cima

El Magna e Tabarro in ascesa verso la cima

Rifugio Brentari

Rifugio Brentari

mmmm ..... (mumble mumble)

mmmm ..... (mumble mumble)

Panorami

Oltre passo Secede

Oltre passo Secede

Marcesina - Altopiano di Asiago

Marcesina - Altopiano di Asiago

Dolomiti di Brenta

Dolomiti di Brenta

Becco di Filadonna

Becco di Filadonna

Immagini dal drone

Rifugio Brentari

Rifugio Brentari

Panorama

Panorama

Panorama

Panorama

Lago di Cima d'Asta e rifugio

Lago di Cima d'Asta e rifugio

 

Prima di riprendere la strada del ritorno ci soffermiamo su questa pietra:

In memoria alle vittime della Marmolada

In memoria alle vittime della Marmolada

3 luglio 2022
In memoria alle vittime della Marmolada
"Tu vivi un'esperienza in una natura straordinaria, sei nella disposizione fisica e spirituale per recepirla, assimilarla fino ad arrivare a farne parte." W.Bonatti

 


Come si raggiunge:

Da Castello Tesino (TN) in direzione di Pieve Tesino, poco prima dell'ingresso in paese, una strada sale sulla destra come un tornante con indicazioni Val Malene. Proseguite per la strada seguendo le successive indicazioni per malga Sorgazza. La strada è tutta asfaltata ma in alcuni punti la larghezza è sufficiente solo per il passaggio di una macchina.


Mappe Interattive:

Lago di Cima d'Asta

SCHEDA PERCORSO
Zona:Dolomiti di Fiemme (Lagorai)
Provincia / Comune:Trento / Pieve Tesino
Categoria:Montagne, Rifugi, Sacrari, Cimiteri e Lapidi di Guerra
Tipologia:Naturalistico, Paesaggistico, Panoramico
Coordinate punto di arrivo:46.170371 - 11.604541
(46°10'13" N - 11°36'16" E)
Coordinate parcheggio:46.134481 - 11.599121
(46°8'4" N - 11°35'56" E)
Altitudine di partenza (m):1450
Altitudine di arrivo (m):2480
Dislivello (m):1044
Difficoltà del percorso:E - Escursionistico
Ore a piedi:
(andata e ritorno, esclusa visita)
6 ore 30 minuti
Km totali:14,30
Come si raggiunge:A piedi

Traccia GPS:

Traccia Lago di Cima d'Asta

Natura e Ambiente:

Nel regno del granito e del rododendro ferrugineo (tratto dai tabelloni in loco)

Ci troviamo a Malga Sorgazza (m.1450) in alta Val Malene, nel cuore dell' "isola cristallina di Cima d'Asta", come la definì il celebre geografo e geologo trentino Giovan Battista Trener, per richiamare l'individualità geologica e geografica del gruppo montuoso di Cima d'Asta, formato quasi completamente da rocce granitiche e staccato dalle altre catene montuose limitrofe. Il massiccio di Cima d'Asta è distinto orograficamente in tre precisi sottogruppi: un nodo centrale, che fa perno attorno alla sommità di Cima d'Asta (o "Zimón" per i Tesini), e due lunghe dorsali laterali: quella sud-orientale delle Cime di Tolvà che dalla Forcella Regana si protende fino al Passo del Brocon e quella sud-occidentale che dalla Forcella Magna giunge sino a Bieno e Strigno in Valsugana.

La ricchezza d'acqua con i numerosi limpidi laghetti, i ruscelli e i torrenti, di boschi, di valloni selvaggi e solitari, di cime, pareti e itinerari d'arrampicata o sentieri per tutti i gusti e le capacità, offrono al visitatore la possibilità di godere una sorprendente integrità naturale di gran parte di questo territorio, segnato solo marginalmente dalle tracce dei sentieri della Grande Guerra o dalla presenza di pascoli ed alpeggi. La fauna è quella tipica della regione alpina con la pregevole presenza di circa 60 uccelli nidificanti che significano un elevato stato di integrità dell'ambiente. Cervi e caprioli sono diffusi soprattutto nelle aree boscate. La flora è caratterizzata dalla presenza diffusa del rododendro ferrugineum che ben si nota all'inizio dell'estate, quando i ripidi versanti dei monti vestono il tipico mantello rosso; numerose altre sono le specie osservate e che trovano sintesi soprattutto nella visita al "Trodo dei Fiori", al Passo del Brocón (sent. SAT n° 396 + 396A).


Storia:

(tratta dai tabelloni in loco)

Dal maggio 1915 al novembre 1917 queste montagne furono il fronte di guerra fra Italia ed Austria e sede di sanguinosi scontri fra truppe alpine e Kaiserjäger. Una fitta rete di sentieri e camminamenti, trincee, ruderi di baraccamenti e postazioni, che è tuttora possibile percorrere e visitare nelle numerose escursioni possibili, costituisce viva testimonianza di quella triste storia.

 

Cimitero Battaglione Val Brenta

Foto storica del 1920

Foto storica del 1920

Foto storica del 1923

Foto storica del 1923

In seguito all'occupazione italiana della valle del Tesino avvenuta verso la fine del maggio 1915, il fronte montano a nord-est si era posizionato dal versante ovest di Cima d'Asta al rilievo delle Buse Todesche, facendo perno sul caposaldo strategico di forcella Magna. La zona di malga Sorgazza venne così a trovarsi in immediata retrovia e diventò sede di una base logistica avanzata che ospitava comandi e servizi. 
Nel 1916 il battaglione Val Brenta del 6° Reggimento Alpini fece realizzare per i propri caduti anche il piccolo Cimitero nei pressi della malga. Anteriormente ad un obelisco-monumento furono collocati 39 cippi in granito allineati su tre file ma le sepolture furono probabilmente 35.
Le prime tumulazioni riguardarono undici caduti -alpini della 263^ compagnia- facenti parte di una corvée di rifornimenti per il presidio di forcella Magna travolti da una valanga all'altezza di malga Cima d'Asta il 9 marzo 1916. A queste seguirono quelle delle vittime delle valanghe del novembre successivo e del gennaio 1917. Vi furono sepolti anche sei giovani ufficiali, di cui tre decorati di Medaglia d'Argento al Valor Militare alla memoria: i sottotenenti del Val Brenta Paolo Marconi, caduto nell'azione del 16 giugno del 1916 ai laghi Lasteati, e Francesco Giuntoli ed Annibale Guaragna deceduti nei combattimenti per la difesa di Cima Cauriol il 3 settembre 1916. 
Nel cimitero furono inumati inoltre caduti dei battaglioni alpini Feltre e Monte Pavione, della Brigata di fanteria Venezia ed anche un soldato austriaco ignoto, probabilmente uno Standschütze tirolese, inviato in missione di ricognizione dal passo del Manghen nei primi giorni di guerra e precipitato dalle creste di Cima d'Asta. 
Veneto, Lombardia, Toscana, Marche, Abruzzo, Campania: queste le regioni di provenienza dei militari italiani qui sepolti con una netta prevalenza di originari della provincia di Vicenza, principale bacino di reclutamento del battaglione Val Brenta. 
Verso il 1925 le salme vennero prima traslate nel cimitero militare di Pieve Tesino per venir definitivamente sepolte -attorno al 1930- nel Sacrario militare presso il Cimitero civico di Trento.

Gruppo ufficiali del Val Brenta a forcella Magna

Gruppo ufficiali del Val Brenta a forcella Magna

Il recupero del sito 

Successivamente all'esumazione delle salme i trentanove cippi furono spostati ai lati della base dell'obelisco e una staccionata di legno fu posta a creare un'area di rispetto del monumento, rimasto a ricordo dei caduti della guerra su queste montagne. 
Nel corso dell'estate del 2011 la Soprintendenza per i beni Architettonici della Provincia Autonoma di Trento ha avviato un intervento di manutenzione straordinaria e recupero ripristinando l'originario sedime a croce latina del cimitero e ricollocando i cippi, ormai anonimi, nella sede originaria assieme ad una nuova lapide posta in asse al monumento e riportante l'elenco dei caduti.

 

Rifugio Cima d'Asta "OTTONE BRENTARI" q. 2476

Il rifugio Cima d'Asta fu per decenni l'unico esistente nel più esteso gruppo montuoso del Trentino. L'idea di realizzare un rifugio in questa zona maturò all'inizio del 1900 tra alcune guide locali. L'occasione per avanzare questa proposta venne dal Congresso della SAT del 1906, tenutosi a Roncegno ed i lavori iniziarono l'anno successivo. Il 24 agosto 1908 il rifugio Cima d'Asta, una costruzione dalla tipica forma a "cubo", veniva inaugurato e affidato a delle guide alpine locali. Nel corso della prima grande guerra il rifugio subì danni gravissimi e la SAT, già nel 1922, lo risistemò e lo dedicò a Ottone Brentari, insigne scrittore e alpinista, nato a Strigno nel 1852 e morto a Rossano Veneto nel 1921, autore della prima guida turistico-alpinistica del Trentino. 
La Seconda guerra mondiale arrecò nuovamente gravi danni al rifugio, fatto segno di innumerevoli vandalismi, ma grazie al forte impegno di Giovanni Strobele, allora segretario della SAT, il rifugio fu riaperto l'8 agosto del 1952, mantenendo ancora la struttura a "cubo e una capacità ricettiva di soli 18 posti. 
Nel 1982 la SAT, di fronte a una presenza sempre più frequente di comitive e di alpinisti, decise di effettuare un radicale ampliamento del rifugio. I lavori iniziarono nel 1984 e già l'1 settembre 1985 venne inaugurata la nuova costruzione, tre volte più capiente dell'originale. L'ultimo intervento di ammodernamento e ristrutturazione risale al 2015. 
L'edificio si trova di fronte alla maestosa parete sud di Cima d'Asta, a q. 2476, sul dosso di granito montonato che delimita il suggestivo lago omonimo, affacciato su un vastissimo orizzonte. 
E’ meta di numerose escursioni e punto di partenza per l'ascensione alla vetta di Cima d'Asta (Zimón), per il Giro del Zimón (il suo periplo) o per le traversate verso il Lagorai, le Cime di Rava e Passo del Brocón. E' uno dei punti tappa del Sentiero Italia e dell'Alta Via del Granito.


Data visita: 11/09/2022
Data pubblicazione: 22 Settembre 2022
Ultimo aggiornamento: 09 Marzo 2024

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