
Ore a piedi: 3.15
Difficoltà: E - Escursionistico
Ulteriori dettagli , Mappa e GPX
L'Altopiano dei 7 Comuni è famoso anche per il suo marmo. Questo itinerario ci porta su cave attive a cave ormai abbandonate.
La partenza è dall'area denominata "Busa del Termine" in Val di Melago. Si sale seguendo l' indicazione per Cima Ekar.

Si sale a sinistra verso cima Ekar
Si raggiunge la prima cava attiva attraversando letteralmente l'area di manovra dei camion. Noi siamo passati di sabato e tutto era fermo, ma immagino che in altri giorni ci sia movimento e qualche scoppio di mina per facilitare il distacco delle rocce.

Attraversamento del piazzale

Panorama verso Malga Melago
Superata la prima cava si prosegue a sinistra e si raggiunge un'altra cava attiva.

Si prosegue a sinistra

Dettaglio della strada

Un'altra cava

Dettaglio della cava

Dettaglio della cava
Superata la cava si prosegue seguendo la strada che scende leggermente a sinistra.

Proseguire sulla strada di sinistra

Dettaglio della strada

Dettaglio della strada
Lungo la strada che porta verso Cima Ekar si incontrano altre piccole cave abbandonate.

Cava abbandonata

Dettaglio della strada
La strada termina nel sentiero del Maestro Patrizio. Per raggiungere la cima si svolta a sinistra e poi subito a destra.

Incrocio con il sentiero del Maestro Patrizio, proseguire a sinistra

Dettaglio della successiva svolta a destra
Si arriva così sulla cresta di cima Ekar e alla famosa panchina gialla. Non garantisco che troviate anche la grandine che vedete in foto!

Grandine sulla panchina
Non ci siamo fermati molto sulla panchina, anzi l'abbiamo proprio evitata in cerca di un riparo nella vicina malga. Per altre foto visitate la pagina Cima Ekar (Echar) e Sentiero del Maestro Patrizio.

Verso malga Campo di Costalunga

Panorama verso Asiago
Superata la malga si prosegue lungo la strada che porta verso i resti degli impianti sciistici.

Dettaglio della strada verso gli impianti di risalita
Superati gli impianti, poco prima del bosco, si devia a destra su strada erbosa in direzione dell'impianto che sale da Val Melago.

Dettaglio della strada verso il bosco

Strada erbosa
Nel caso si proseguisse troppo lungo la strada sterrata, poco prima del bosco, quando la strada principale gira a sinistra, esiste un altra strada verso destra che si ricongiunge al percorso.
Il sentiero diventa sempre più evidente passando nei pressi dei piloni dell'impianto sciistico con vista verso Casara di Melagon.

Dettaglio del percorso

Discesa verso Casara di Melagon
Poco prima della casara risulta visibile dall'alto la prima cava che abbiamo incontrato.

Casara e cava
Ricongiunti alla strada si prende a sinistra. Si raggiunge un altro incrocio in località Pansalarga e da qui si prosegue a destra seguendo il sentiero 805 verso Col del Rosso.

Pozza in località Pansalarga

Dettaglio del percorso
Si rimane sulla strada proseguendo verso sinistra al successivo incrocio.

Dettaglio della strada

Vista verso malga Melago
Il percorso esce verso destra dalla strada principale per raggiungere Malga Melago.

Dettaglio della strada, quella sotto è la strada per la malga

La strada verso la malga

Malga Melago
Malga Melago - 1.154 metri s.l.m.
Malga Melago fa parte del Patrimonio Collettivo dei cittadini del territorio di Valstagna, di oggi e di domani.
E' situata nel fondovalle circondato dal Col del Rosso, Monte Valbella ed Ekar sull'Altopiano dei Sette Comuni.
La malga è attorniata da boschi di faggio e abete rosso e si estende per 28 ettari con 4 pozze e 3 edifici di servizio.
Il pascolo occupa il 94% della superficie e alimenta 47 bovini adulti da giugno a settembre.
La casara è dotata di impianto fotovoltaico e di cisterne per l'acqua potabile.
Il latte crudo è lavorato nei caseifici dell'Altopiano per la produzione del formaggio Asiago.
La malga Melago era attraversata dalla prima linea del fronte italiano durante l'ultimo anno della Grande Guerra.
Il sentiero prosegue sull'erba svoltando a destra poco prima del reticolato che delimita la malga.

Panorama dalla malga

Sentiero sull'erba
Arrivati nei pressi del bosco le indicazioni ci portano a svoltare a sinistra. Ancora pochi minuti e si arriva a Col del Rosso.

Dettaglio del sentiero

Verso la cima
In cima al colle alcune scolorite ed illeggibili tabelle raccontano la storia della Battaglia dei Tre Monti, ma per fortuna c'è anche una nuova e leggibilissima tabella dell'Alta via della Grande Guerra che riporto nella sezione "Storia" a fondo pagina. Un paio di monumenti completano la memoria di questo luogo di battaglia.

Monumento alla Brigata Sassari

In ricordo al caporale Aldo Bruni

Panorama

Panorama su Col d'Astiago
Sulla cima prendiamo la strada verso sud e che rimane in quota.

Si prosegue a destra

Dettaglio del percorso

Panorama
Il percorso prosegue verso Monte Melago, tracce di trincee ovunque dentro e fuori il bosco.

Dettaglio del percorso
Sul Monte Melago questa nuovo cippo ricorda un vecchio confine.

Cippo di confine
Il sentiero inizia a scendere per terminare in una strada tra due cave abbandonate.

Dettaglio del percorso

Incrocio, si prosegue a destra
Arrivati alla strada si prosegue verso destra e superata la vecchia cava troviamo una scultura.

Dettaglio del percorso e cava

Scultura subito dopo la cava
"In questa cava campo del suo lavoro quotidiano tragico destino troncava la giovane vita di Rossi Bruno di Francesco"
Una memoria e un monito sulla sicurezza del lavoro.

Fiamma di pietra

Lapide di Rossi Bruno
Si prosegue in discesa lungo la strada superando un'altra cava.

Dettaglio della strada

Cava

Dettaglio della strada
La strada termina incrociando quella carreggiabile percorsa con l'auto. Svoltati a destra si arriva subito al punto iniziale.
Come si raggiunge:
Da Asiago (Vi) si esce in direzione dell'ospedale e Bassano. Superata la località Campomezzavia si lascia la strada proseguendo a sinistra verso Sasso di Asiago. Dopo 1,2 km si prende una stradina asfaltata che sale ripida verso sinistra. Si prosegue per altri 2 km per raggiungere l'inizio del percorso. Questa strada è asfaltata solo inizialmente ed è piena di buche.
Mappa e traccia GPS:
Mappa e traccia Giro delle Cave di Val Melago
SCHEDA PERCORSO | |
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Zona: | Altopiano dei 7 Comuni o di Asiago |
Provincia / Comune: | Vicenza / Asiago - Valbrenta |
Categoria: | Montagne |
Tipologia: | Naturalistico, Paesaggistico, Storico, Panoramico |
Periodo storico: | Prima Guerra Mondiale |
Coordinate punto di arrivo: | 45.854816 - 11.567822 (45°51'17" N - 11°34'4" E) |
Coordinate parcheggio: | 45.859271 - 11.586258 (45°51'33" N - 11°35'10" E) |
Altitudine di partenza (m): | 1113 |
Altitudine di arrivo (m): | 1329 |
Altitudine minima (m): | 1113 |
Altitudine massima (m): | 1329 |
Dislivello (m): | 363 |
Difficoltà del percorso: | E - Escursionistico |
Ore a piedi:(complessive, esclusa visita) | 3 ore 15 minuti |
Km totali: | 10,60 |
Come si raggiunge: | A piedi |
Tipo di tragitto: | Percorso ad anello |
Storia:
(tratta dai tabelloni in loco)
COL DEL ROSSO
L'appellativo di Tre Monti, come quello delle relative battaglie, venne coniato a indicare l'altopiano compreso tra Gallio, Campo Mezzavia e Sasso, dal Gen. Carlo Sanna, incaricato della sua riconquista nel gennaio 1918. Si trattava della prima operazione offensiva dell'esercito italiano dopo Caporetto e doveva dimostrare, soprattutto agli alleati francesi, i ritrovati morale ed efficienza operativa delle truppe italiane. Lo svolgimento dell'azione viene efficacemente riassunto da uno dei suoi protagonisti, il Capitano Giovan Battista Marconi, all'epoca comandante del XXIV battaglione del 5° reggimento bersaglieri:
"Il 20 gennaio 1918, trovandomi in licenza invernale da tre giorni, venni richiamato al corpo in vista di una nostra prossima azione offensiva. Il Reggimento si portò in prima linea nella notte sul 26 occupando la linea di sbarramento della Val Bella fra Monte Melago e Costa Lunga.
In base all'ordine di operazione ed al piano d'attacco del comando del XXII C.d.A. per la ripresa di Monte Val Bella-Col Rosso, io sottoscritto, al comando del seconda colonna d'attacco composta del mio battaglione (XXIV) e di una compagnia del II battaglione d'assalto, ebbi il compito di sfondare la linea nemica nel punto prestabilito, varcare la cresta ad est di Monte Val Bella (a destra del caposaldo nei pressi delle note due gallerie), scendere le pendici nord di detto monte e raggiungere la strada di Stenfle sopra Val Frenzela, in prossimità e lungo la quale la colonna doveva poi disporsi in linea di difesa collegando la sinistra colla prima colonna d'attacco nella località detta "Vallone" (di modo che il caposaldo di Monte Val Bella con tutte le truppe nemiche di difesa si sarebbe trovato circondato ed attanagliato dalle due colonne, prima e seconda) e la destra colla terza colonna d'attacco fornita dalla Brigata "Sassari"."
Natura e Ambiente:
Sull'Altopiano dei Sette Comuni, l'attività estrattiva del marmo ha inizio nel secondo dopoguerra. I materiali estratti comprendono il Bianco Perlino (conosciuto anche come Biancone), il Rosso di Asiago, il Rosa Perlino e il Verdello, quest’ultimo ricavato principalmente nelle cave in località Rubbio.
Il cosiddetto marmo è una roccia calcarea che, per effetto di metamorfismo dinamico o da contatto, assume una struttura cristallina composta da granuli o cristalli con dimensioni comprese tra 0,2 e 5 mm, in base alla composizione chimica e alla sua genesi. L’azione combinata di temperatura e pressione, durante la trasformazione della roccia sedimentaria in marmo, provoca la progressiva obliterazione delle strutture e delle tessiture originarie, determinando la scomparsa di fossili, stratificazioni e altre strutture sedimentarie presenti nella roccia di partenza.
La colorazione del marmo dipende dalla sua composizione:
- bianco, se costituito prevalentemente da carbonato di calcio con carbonato di magnesio (>95%);
- grigio, azzurrastro o nerastro in presenza di sostanze carboniose (es. grafite, carbone, bitume);
- rosso, in presenza di ossido di ferro;
- giallo-brunastro, con idrossido di ferro;
- con macchie brune, nere o gialle, se presenti carbonato di ferro, manganese e pirite.
I marmi vengono infine classificati in quattro categorie principali:
- Categoria A: marmi con caratteristiche uniformi, privi di fessure o vuoti;
- Categoria B: simili a quelli del gruppo A, ma con imperfezioni anche evidenti;
- Categoria C: il gruppo più numeroso, comprende rocce con vuoti, fessure, linee di separazione o difetti strutturali; le caratteristiche variano anche all'interno dello stesso blocco. Sono rocce in cui il metamorfismo risulta incompleto;
- Categoria D: simili a quelli del gruppo C, ma con imperfezioni ancora più marcate.
I marmi di questa zona, come si potrà leggere sui cartelli dei lavori in corso, appartengono alla categoria B e provengono da cave di marmo Rosso di Asiago e, probabilmente, anche di Rosa Perlino.
Data visita: 24/05/2025
Data pubblicazione: June 10, 2025
Autore: Corrado De Zanche
Coautore: Mauro DZ