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Monumento ai caduti di Bondo
La scalinata in tutta la sua imponenza
Questa la nostra destinazione, visibile già dalla strada, é un complesso cimiteriale per ricordare e dare degna sepoltura ai caduti nella zona delle Giudicarie,un imponente monumento in pietra composto da una lunga scalinata dominata dalla stele sovrastante, ornata con due leoni a lato e una fontana circa a metà con la scultura di un bambino che intreccia una ghirlanda.
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Monumento ai caduti di Bondo
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Monumento ai caduti di Bondo
Numerose sono le sculture presenti e le simbologie che rappresentano, eccone alcune:
Le due aquile
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Le due aquile
Oltre la scalinata d'accesso trionfa la verticale tutta realizzata con fasce ad andamento orrizontale; in evidenza, stilizzate, le arcigne ed aspre teste d'aquila osservano, seguendo opposte direzioni.
Sopra di loro: un motivo simbolico posto nella parte mediana della balaustra superiore le sovrasta con la gravità del comando: Una lastra di pietra con scavato da parte a parte, la "K" di Kaiser (Imperatore) offre una soluzione di schematica e guerriera potenza
Nello scudo sottostante tre grandi lettere incastonate "FJI" sono monogramma di "Francesco Giuseppe I" mentre una spada autorevole e minacciosa appare dal bordo ricurvo, con il suo tratto fortemente medioevale.
Il bambino con la ghirlanda
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Il bambino con la ghirlanda
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La fontana del bambino con la ghirlanda
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Particolare del bambino
La grandiosità della gradinata monumentale fa pensare ad uno scalone d'onore, peraltro il granito della Val di Breguzzo, restituisce subito un forte senso di pietà e impone dignitosa sobrietà a tutta la composizone archittetonica.
Proprio dove la scalinata si allarga e si biforca eletticamente si incontrano specchi d'acqua digradanti, qui una soave ed ispirata scultura di sapore realistico, quella del "bambino con la ghirlanda" sta a simboleggiare l'innocenza e la purezza della vita contrapposta alla morte.
Posta in posizione centrale, sopra un basamento semicurvo a sezione quadrata, l'opera nella sua intima raffigurazione, funge da monito contro le tragiche vicende della guerra.
La stele
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La stele del Monumento ai caduti di Bondo
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La stele
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La stele
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La stele
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L'Aquila Trentina sulla sommità
La scalinata culmina in una grande stele a forma di tronco di piramide sulla cui base in origine figurava la scritta in lettere di ottone "Das Vaterland seinen helden", ossia, "la Patria ai suoi eroi". Successivamente venne apposta la scritta "Morirono per la patria - sie sterben fur s Vaterland 1914-1918".
Sulla sommità é collocata l'aquila tirolese (scolpita da Oreste Rizzonelli "Caretine" di Roncone sul calco di Padre Barcatta) con le ali ripiegate che guarda truce verso l'allora confine italiano.
L'impianto complessivo, grazie a motivi floreali applicati in forma di cordonature sugli spigoli, pur nella sua solenne compattezza e militare severità, assume anche un inaspettato fascino decorativo.
I due leoni
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I due leoni
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I due leoni
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I due leoni
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I due leoni
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I due leoni
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I due leoni
Le imponenti masse dei due leoni accovacciati spuntano dal fogliame; due animali selvaggi, a lungo pensanti nella loro plasticità, garantiscono con la loro presenza una sicura vigilanza alla pace dei morti.
Posti su enormi blocchi situati all'estremità del pavimento antistante la stele, sono sintesi di forza tesa e raccolta, raffigurazione della memoria mitologica, intento di drammaticità. Nella loro funzione di sentinella osservano la valle rivolgendo lo sguardo in due direzioni contrapposte.
La loro natura selvatica viene inasprita dal deciso modello geometrizzante che acuisce la loro fierezza.
Una serie di lastre incise adornano e completano il complesso del monumento ai caduti di Bondo.
Il bassorilievo dell'aratura
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Il contadino con l'aratro
Il primo bassorilievo é quello dell'aratura, opera dello scultore Virginio Bella di Lardaro, fu realizzato seguendo il calco in gesso di Padre Barcalli
La scena, impostata e descritta con efficacia dalla ripresa laterale, espone la forza possente del cavallo da tiro e del contadino colti insieme nel momento intenso del lavoro.
Il fondale é risolto con insistite e innumerevoli screziature che fanno emegergere i soggetti in primo piano; questi, nel modellato, risultano particolarmente levigati così da permettere alla luce di scivolare sulle forme creando un pacato e plastico chiaro scuro.
Situata alla base della grande stele l'opera simboleggia la pace e l'armonica vicinanza ai ritmi della terra.
Il bassorilievo della guerra
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La guerra
Il secondo bassorilievo mostra dei soldati ripresi in primissimo piano,si stagliano fortemente compressi in uno spazio angusto e schiacciato,intenti in una battaglia; uomo contro uomo "homo homins lupous" senza retorica alcuna.
Il "frate del monumento", padre Barcatta immagina ed esegue in forma grafica questa tremenda scena di guerra in triceea; sullo sfondo capeggia il profilo impassibile di Theodor Spiegel din Innsbruck.
Accumulati dallo stesso destino, i soldati, nell'incisione che li rappresenta, diventano simbolo di un intero popolo animato dal desiderio di difendere la propria identita spirituale, culturare e territoriale.
Il cervo che si abbevera
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Il Bassorilievo del Cervo
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Monumento ai caduti di Bondo
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Monumento ai caduti di Bondo
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Monumento ai caduti di Bondo
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Monumento ai caduti di Bondo
Subito dopo il cervo che si abbevera "quem ad modum desiderat cervus ad fontem aquarum", "come cervo anela alla fonte delle acque", il cui seguito al salmo 42 é "ita anima mea tendit at te deum", " così a te tende o Dio l'anima mia" il grande monolito, posto verticalmente sul lato di un rettangolare specchio d'acqua, si presenta in tutta la sua atmosfera densa di malinconia come un fondale scenografico, l'animale, sovrastato da un folto e lucente verde natura ??? che ne esalta la forma prona, fuoriesce fino ad apparire, nitido e levigato, in primo piano.
Struggente rappresentazione naturalistica, che segnala la provenienza culturale e la tradizione dei popoli delle Alpi.
Si prosegue con una serie di croci allineate e un blocco con bassorilievo a fare da fondale
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Monumento ai caduti di Bondo
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Monumento ai caduti di Bondo
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Bassorilievo di San Francesco
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Monumento ai caduti di Bondo
Un ricordo di Bondo a tutti i suoi caduti
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Monumento ai caduti di Bondo
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Particolare dell'Angioletto
Il comandante Spiegel
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Il comandante Spiegel
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Il comandante Spiegel
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Il comandante Spiegel
Il busto del colonello Spiegel, comandante della 50 I.R. Halborigade di stanza a Bondo per la durata della grande guerra, é posto con tutta la sua "estetica del realismo e della dignità" sopra un ruvido blocco roccioso.
Lo sguardo intenso, l'espressione forte e decisa, ben esprimono la fierezza di questo uomo che, pur descritto come comandante autoritario, nella realtà, come é stato possibile accertare, era molto sensibile alla necessità dei suoi soldati e della popolazione civile.
L'opera realizzata in marmo bianco saccaroide, scomparve nei primi anni trenta; successivamente ritrovata in Val di Breguzzo, pur con qualche deturbazione, venne ricollocata nel luogo cimiteriale.
L'obelisco con la croce
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L'obelisco con la croce
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La croce cerchiata
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L'obelisco con la croce
Si arriva quindi ad un obelisco di chiara estrazione nordica, segno della mitologia cavalleresca mediovale, si presenta con un lungo tronco granitico che sulla sommita ospita la massiccia croce cerchiata.
La ricerca della astrazione simbolica, la sintesi dei volumi, screvi da ogni descrizione naturalistica, il trionfo del motivo geometrico e la sua simmetria portano a soluzioni armoniche di profonda austerità e classico rigore
Ai lati della stradina croci e sculture con un preciso significato
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Bassorilievo di un soldato in raccoglimento
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Tombe allineate
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Tombe allineate
Altri elementi originali impreziosiscono il sito, una granata con sopra una croce e al centro l'effige di Santa Barbara
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Una granata con sopra una croce e al centro l'effige di Santa Barbara
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Granata
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L'effige di Santa Barbara
La tomba del soldato
La tomba dei soldati singolare monumento-tumulo, i numerosi blocchi di pietra sono deposti in forma assimetrica come ad accumulo attorno ad un blocco centrale su cui é incisa la scritta "Sie starben fur's Vaterland (Morirono per la patria)
Appena abbozzati nella geometria mostrano nomi di altrettanti soldati che, nelle loro differenti nazionalità, rappresentano simbolicamente la lingua e le etnie moltiformi dell'impero Austrongarico, alla sommità una croce latina dalle fattezze semplici e posta dalle anime
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Monumento ai caduti di Bondo
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Monumento ai caduti di Bondo
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Monumento ai caduti di Bondo
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Monumento ai caduti di Bondo
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Monumento ai caduti di Bondo
L'aquila sulla roccia
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L'aquila sulla roccia
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L'aquila sulla roccia
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L'aquila sulla roccia
Il pellicano
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Il pellicano
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Il pellicano
L'originalissima scultura raffigurante il pellicano che si trafigge il petto con il becco per nutrire con il sangue che ne esce i propri figli é collocata, tutta amassata e avvolgente nelle sue forme naturali, sopra un basamento dalle fattezze antiche che ospita un iscrizione: "Similis factus sum pellicano P.s. C.I.". Sono diventato simile ad un pellicano"é la forte dichiarazione riportata. La figura é di lamento, di drammatica desolazione.
Il senso profondo della vita che l'animale esprime nell'ultino gesto di difesa dei figli é atto estremo di sacrificio che redime.
Una lapide con un putto in rilievo fa da fondale ad una serie di croci
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Monumento ai caduti di Bondo
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Putto
Una capitello sopra una colonna custodisce un bassorilievo e tre incisioni con i nomi di alcuni dei soldati caduti
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Il capitello
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Il capitello
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Monumento ai caduti di Bondo
Le tombe si susseguono lungo il cimitero, a volte adornate da lapidi con croci ..
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Tombe allineate
altre volte contornate da granate
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Tombe allineate
Una croce realizzata con residuati bellici: pezzi di granata e filo spinato
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Una croce realizzata con residuati bellici
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La croce realizzata con residuati bellici
La Bambina
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La scultura della Bambina
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La Bambina
La bambina, una deliziosa e delicata visione infantile simboleggia la vita fra il dolore e la perdita; la bambina inginocchiata con la piccola ghirlanda in mano, assorta, comunica intensa partecipazione, espande un malinconico senso di mestizia.
Il braccio esile avvolge la croce granitica; l'espressione affranta del viso e il molle abbandono del corpo ormai privo di forze sembrano pensati e realizzati per imprimere e comunicare uno struggente stato di commozione.
Ancora qualche lapide custodisce altre tombe
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Altre lapidi
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Altre lapidi
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Altre lapidi
Eccoci alle ultime tre sculture, questo masso, con una lastra di marmo inciso ai suoi piedi, fa da lapide sorreggendo una croce
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Monumento ai caduti di Bondo
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Monumento ai caduti di Bondo
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Monumento ai caduti di Bondo
Due lapidi vicine e una lapide con, in bassorilievo, l'effige del soldato che custodisce
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Due lapidi vicine, di probabili amici nella vita ...
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Lapide con bassorilievo
Lungo tutto il percorso del monumento si incontrano sculture, croci ed effigi.
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Sculture in marmo
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Sculture in marmo
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Sculture in ferro battuto e bronzo
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Sculture in ferro battuto e bronzo
Storia:
Storia del Cimitero e Monumento ai caduti di Bondo
Le autorità militari dell'imperiale regio esercito austro-ungarico avevano emanato, ancora prima dello scoppio della guerra, delle direttive precise che prevedevano di dare degna sepoltura ai caduti dei vari fronti. Anche nelle Giudicarie tali disposizioni furono seguite dal colonnello Theodor Spiegel, comandante della 50^ Mezza Brigata di stanza nelle Giudicarie e con sede a Bondo.
Il colonnello Spiegel scelse padre Fabian Barcata, per progettare e realizzare un cimitero che accogliesse i caduti del settore. Originario di Valfloriana, nato il 29 marzo 1868, padre Fabian Barcata era stato richiamato sotto le armi come curato da campo, assegnato al settore delle Giudicarie. Uno dei primi problemi che si pose il religioso fu la localizzazione del cimitero. Fra Bondo e Breguzzo egli preferì il primo e scelse l'area del dosso di Pedevle, a nord-est del paese, fra i torrenti Arn? e Fiana, subito sulla destra dell'ex strada erariale, ora statale. Alla base di questo dosso esisteva una chiesetta dedicata a San Rocco, che fu demolita per fare posto alla maestosa gradinata di ingresso al cimitero.
Questo doveva comporsi di tre grandi blocchi: lo scalone d'accesso, il cimitero militare lungo tutta la cima del dosso e la cappella mortuaria, che sarebbe dovuta sorgere sul colmo del colle, ad est, al termine di tutti i lavori per non interferire con il baraccone e gli alloggiamenti del personale.
Il comando militare del fronte trentino concesse al curato da campo ampia scelta di personale e di attrezzature. Egli si circondò di una quarantina di collaboratori scelti fra soldati e la gente del luogo. Il cimitero venne costruito con massi di granito della val di Breguzzo e con blocchi di marmo bianco estratti a Trivena, trasportati con carri, autocarri e perfino, quelli più leggeri, con carrettini trainati da grossi cani. Questi blocchi venivano issati sul dosso attraverso un argano. Il frate volle anche rimboschire il colle per difenderlo dai rumori della vicina strada e creare un ambiente di raccoglimento; scelse per tale fine delle piante facenti parti della selva del luogo.
Collocazione geografica:
Il comune di Bondo si trova a 823 m slm nella Valle del Chiese, nel Trentino Occidentale vicino a Tione di Trento (TN).
Come si raggiunge:
Da Trento seguire le indicazioni verso ovest per Ponte Arche, quindi per Tione di Trento e infine per Bondo o Lago di Idro. Da Trento 48 Km.
Tempi di percorrenza:
Il parcheggio é sotto al monumento, quindi non vi sono tempi di percorrenza.
Mappe Interattive:
SCHEDA PERCORSO | |
---|---|
Zona: | Adamello-Brenta |
Provincia / Comune: | Trento / Bondo |
Categoria: | Montagne, Sacrari, Cimiteri e Lapidi di Guerra |
Tipologia: | Naturalistico, Storico, Culturale |
Periodo storico: | Prima Guerra Mondiale |
Coordinate punto di arrivo: | 46.000966 - 10.693857 (46°0'3" N - 10°41'37" E) |
Coordinate parcheggio: | 46.000591 - 10.693640 (46°0'2" N - 10°41'37" E) |
Altitudine di partenza (m): | 808 |
Altitudine di arrivo (m): | 823 |
Dislivello (m): | 15 |
Difficoltà del percorso: | T - Turistico |
Ore a piedi: (andata e ritorno, esclusa visita) | |
Come si raggiunge: | A piedi, In auto, In mountain bike |
Grazie della vostra visita !
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Data visita: 30/03/2014
Data pubblicazione: May 15, 2014
Autore: Denis B.
Coautore: Flavio Cattelan