Forte Lisser

Forte Lisser

Fortificazione italiana della Grande Guerra (m 1633)

 

Il forte Lisser è in una posizione dominante all'estremo est dell'Altopiano di Asiago. Con la sua posizione permetteva il controllo della Valsugana e della piana di Marcesina.

E' un ottimo punto panoramico anche verso il Monte Grappa e le Dolomiti.

Si può raggiungere facilmente a piedi e in mountain-bike.

Il parcheggio è nei pressi della Casara del Tombal, per imboccare poi la strada che porta al forte. La salita non è impegnativa e per un breve tratto è nel bosco.

Inizio percorso

Inizio percorso

Strada carreggiabile

Strada carreggiabile

Strada carreggiabile

Strada carreggiabile

Dopo 40 minuti si raggiunge il Bivio Lambara dove è necessario proseguire a destra. Dopo poche centinaia di metri la strada è a divieto di circolazione. Se si vuole camminare meno è possibile parcheggiare in questa zona.

Bivio Lambara

Bivio Lambara

Bivio Lambara

Bivio Lambara

Strada verso il forte

Strada verso il forte

Il primo incontro è con la caserma di servizio con allegata quella che ci è sembrata una stalla. In effetti i muli sono stati molto usati per i trasporti e non avevamo mai trovato un ricovero per loro.

Caserma

Caserma

Stalla

Stalla

Caserma

Caserma

Dal Bivio Lambara al forte sono necessari altri 40 minuti. Arrivati in cima al monte il forte sembra tentare di nascondersi alla vista.

Arrivo al forte

Arrivo al forte

Ingresso al forte (2007)

Ingresso al forte (2007)

Una delle prime difese per eventuali attacchi di fanteria è il fossato, per poter entrare nel piazzale del forte esisteva un ponte a scorrimento.

Ingresso (2016)

Ingresso (2016)

Ingresso con ponte (2016)

Ingresso con ponte (2016)

Ingresso al forte (2023)

Ingresso al forte (2023)

Forte Lisser - Ingresso con ponte (2007)

Forte Lisser - Ingresso con ponte (2007)

Fossato di gola (2007)

Fossato di gola (2007)

Fossato di gola

Fossato di gola

La difesa del fossato era assegnata ad un cofano, in ottimo stato e visitabile internamente. Per accedervi si entra nel forte e si prende a destra il corridoio principale.

Cofano

Cofano

Scala di accesso al cofano

Scala di accesso al cofano

Interni del cofano

Interni del cofano

Interni del cofano

Interni del cofano

Il resto del perimetro del forte è circondato da un alto muro difeso da un trinceramento con piazzole per mitragliatrici e da mitragliatrici in torretta a scomparsa.

Muro difensivo

Muro difensivo

Trincea

Trincea

Trincea

Trincea

Trincea

Trincea

L'interno del forte è caratterizzato da alcune scelte architettoniche molto interessanti e belle da vedere.

E' stata ricostruita una delle due torrette a scomparsa.

Corridoio piano terra

Corridoio piano terra

Corridoio piano terra

Corridoio piano terra

Interno cupola retrattile per mitragliatrice

Interno cupola retrattile per mitragliatrice

Interno cupola retrattile per mitragliatrice

Interno cupola retrattile per mitragliatrice

Al piano batterie si accede da una scala che si trova circa a metà del corridoio.

In una delle scale di accesso alla cupola per i cannoni da 149 è stato ricostruito il sistema di approvvigionamento dei proiettili dal corridoio al cannone.

Scala per il piano batterie

Scala per il piano batterie

Corridoio piano batterie

Corridoio piano batterie

Corridoio piano batterie

Corridoio piano batterie

Scala di accesso al pezzo

Scala di accesso al pezzo

Scala di accesso al pezzo

Scala di accesso al pezzo

Per poter portare i proiettili dalla S.Barbara ai locali dei cannoni, venivano usati dei montacarichi. In questo forte sono visibili le staffe per i motori di risalita.

Montacarichi

Montacarichi

Montacarichi

Montacarichi

Montacarichi

Montacarichi

Fiore all'occhiello di questo forte è la S.Barbara, il deposito munizioni. Se non fosse per la pavimentazione, potrebbe sembrare appena costruita. Anche qui è molto bello lo stile di costruzione.

Scala di accesso alla S.Barbara

Scala di accesso alla S.Barbara

S.Barbara

S.Barbara

Dettaglio della costruzione nella S.Barbara

Dettaglio della costruzione nella S.Barbara

I proiettili e i sacchetti di polvere da sparo, venivano trasportati lungo dei binari. Un disco girevole permetteva di far fare una rotazione di 90° al carrello di trasporto.

Rotaie di trasporto

Rotaie di trasporto

E questa galleria? Parte vicino all'ingresso della S.Barbara in direzione esterna al forte. Purtroppo una frana la fa improvvisamente terminare. Forse un'uscita d'emergenza probabilmente scavata successivamente alla costruzione del forte (nei progetti non c'è traccia) e forse quando il forte era in mano agli austro-ungheresi.

Galleria

Galleria

Galleria

Galleria

Forte Lisser

Forte Lisser

Un'altra particolarità di questo forte sono dei ganci posti all'esterno di alcune finestre. Queste finestre sono in corrispondenza delle scale di accesso alle batterie e servivano per lo scavalcamento (smontaggio) dei cannoni da 149.

Sistema montaggio cannone

Sistema montaggio cannone

Sistema montaggio cannone

Sistema montaggio cannone

Sistema montaggio cannone

Sistema montaggio cannone

Forte Lisser

Forte Lisser

Piazzale Anteriore

Piazzale Anteriore

Piazzale anteriore

Piazzale anteriore

Nel 2007 sulla copertura superiore del forte c'era l'arrivo di una seggiovia. Lo scempio è stato spostato più a valle.

Foto del 2007

Foto del 2007

Ora sul tetto hanno aggiunto delle scale e delle protezioni, sono state sistemate delle cupole e le torrette osservatorio.

Copertura del forte

Copertura del forte

Cupole (non corazzate)

Cupole (non corazzate)

Cupola osservatorio

Cupola osservatorio

Cupola a scomparsa

Cupola a scomparsa

Da sopra al forte, se la giornata lo permette, il panorama è fantastico.

Monte Fior

Monte Fior

Cima XII

Cima XII

Cima XI e Monte Ortigara

Cima XI e Monte Ortigara

Cima Caldiera

Cima Caldiera

Pale di San Martino

Pale di San Martino

Enego

Enego

Fuori dalle strutture del forte questa costruzione ci ha colpito molto, un muro di trattenimento della montagna e una cisterna. La porta che si vede sembra un ingresso ed invece è profondo solo mezzo metro

Cisterna

Cisterna

Verso ovest una trincea esce dalle difese del forte per arrivare in questa postazione.

Trinceramento esterno

Trinceramento esterno

Trinceramento esterno

Trinceramento esterno

Per il rientro abbiamo deciso di seguire il sentiero 865 che parte dal piazzale antistante al forte. Non è molto ben segnalato, bisogna fare molta attenzione ai segnali bianchi e rossi posti qua è la tra sassi, e pali che a volte sono caduti. Per il percorso sono necessari 40 minuti.

Sentiero di ritorno

Sentiero di ritorno

Sentiero di ritorno

Sentiero di ritorno

Panorama dal sentiero di ritorno

Panorama dal sentiero di ritorno

 

Dopo la ristrutturazione il Forte Lisser è diventato un museo. I dettagli delle aperture e i prezzi dei biglietti sono consultabili alla pagina ufficiale del Forte a questo link www.fortelisser.it

 


Come si raggiunge:

Da Enego (VI) in direzione Asiago seguire le indicazioni per Enego 2000. Usciti dalla strada provinciale per Asiago proseguire per circa 2 km.

Si parcheggia nei pressi della Casara del Tombal e si prosegue sulla strada a sinistra della stessa. Le indicazioni per il forte non mancano.

Dopo 40 minuti si arriva al Bivio Lambara dove si prosegue a destra e con altri 40 minuti si arriva al forte.

Per il ritorno si scende per il sentiero CAI 865 che riporta alla Casara del Tombal in 40 minuti.

 


Mappa e traccia GPS:

Forte Lisser

SCHEDA PERCORSO
Zona:Altopiano dei 7 Comuni o di Asiago
Provincia / Comune:Vicenza / Enego
Categoria:Fortificazioni
Tipologia:Paesaggistico, Storico, Panoramico
Periodo storico:Prima Guerra Mondiale
Coordinate punto di arrivo:45.944465 - 11.664983
(45°56'40" N - 11°39'53" E)
Coordinate parcheggio:45.947595 - 11.680386
(45°56'51" N - 11°40'49" E)
Altitudine di partenza (m):1255
Altitudine di arrivo (m):1633
Dislivello (m):380
Difficoltà del percorso:T - Turistico
Ore a piedi:
(complessive, esclusa visita)
2 ore 15 minuti
Km totali:7,20
Come si raggiunge:A piedi, In mountain bike, Con le ciaspole

Storia:

(tratta dai tabelloni in loco)
Forte Lisser - foto storica

Forte Lisser - foto storica

Foto Storica

Foto Storica

Forte Lisser

Il forte Lisser, situato sulla sommità dell'omonimo monte che domina l'abitato di Enego, faceva parte dello sbarramento Brenta - Cismon e, assieme alla batteria e caverna in caverna di Coldarco ed ai forti di Cima Lan e Leone di Cima Campo costruiti sull'altro versante della valle, aveva il compito principale di controllare il sottostante canale del Brenta. Con i suoi 1633 metri di quota, il forte Lisser poteva inoltre impedire eventuali aggiramenti dalla piana della Marcesina e battere con il tiro indiretto bersagli posti oltre confine, nella Valsugana, fino a circa un chilometro da Ospedaletto.

I lavori di costruzione dell'opera iniziarono alla fine del 1911 e vennero ultimati nel novembre del 1914. Nel settembre 1914 il gen.Cadorna ed il comandante della 1° Armata, gen.Brusati, visitarono con piena soddisfazione la fortezza ormai quasi completata.

Il forte era amato da 4 cannoni da 149A, protetti da cupole corazzate girevoli i 18 cm di spessore, affiancati da due mitragliatrici in torrente corazzate a scomparsa. L'opera poteva inoltre contare su 5 mitragliatrici in casamatta e 4 mitragliatrici su treppiede da schierare sulla banchina di tiro della fanteria. Rinforzavano il dispositivo, in appostamenti preparati diversi anni prima della costruzione del forte, 8 cannoni da 75 e 4 cannoni da 149G su affusti d'assedio muniti di cingoli.

Dal 2 al 8 giugno 1916, nel pieno della Strafexpedition, le artiglierie del Lisser assieme a due modernissime batterie di autocannoni da 105 entrarono in azione nel tentativo di appoggiare la difesa italiana sul massiccio delle Melette: come ricordano tuttavia varie fonti, i tiri risultarono in prevalenza troppo corti facendo così cadere i proiettili sui reparti italiani. L'8 giugno al forte Lisser fu sottoposto a bombardamento da parte di mortai austriaci da 305 mm riportando solo qualche danneggiamento. Nel dicembre 1917, dopo la perdita delle Melette ed il ripiegamento delle truppe italiane sulla linea dei Tre Monti, della Val Frenzela e del Monte Grappa, il forte cadde in mano austriaca per rimanervi fino alla fine del conflitto senza essere tuttavia mai coinvolto effettivamente nelle vicende belliche. Come attestano le foto riprese da alcuni soldati austriaci, nel maggio 1918 le strutture esterne del forte risultavano ancora pressoché integre.

Forte Lisser - piantina storica

Forte Lisser - piantina storica

 

Armamento principale della batteria corazzata

L'installazione modello Schneider per cannoni da 149S era molto simile al modello Armstrong: era anch'essa contenuta in un pozzo ricavato in una massa di calcestruzzo e non sporgeva da essa che per la sola corazza, attraverso la cui cannoniera trovava passaggio la volata del pezzo.

L'intero complesso si componeva di un cannone da 149 mm di produzione francese che, incavalcato su affusto a piattaforma girevole sopra un rocchio centrale fissato al calcestruzzo, era protetto da una cupola corazzata di acciaio cementato e temprato in grado di ruotare, solidamente all'affusto ed al cannone, sopra una rotaia circolare assicurata essa pure al calcestruzzo. La cupola a sua volta era circondata da una avancorazza composta di 6 segmenti di ghisa indurita alti un metro e dello spessore di 27,5 cm in alto e 15,5 cm in basso. Il rinculo del cannone era assai ridotto (solamente 0,45 m) e l'installazione era dotata di un modernissimo dispositivo scaccia fumo ad aria compressa. Il pozzo, di forma circolare, che ospitava il rocchio, la piattaforma e l'affusto, aveva un diametro notevolmente superiore a quello del rocchio cosicché attorno a quest'ultimo restava un corridoio circolare dove potevano muoversi i serventi per porgere le munizioni al caricatore che si trovava sulla piattaforma. Nella parete del pozzo erano praticate, come nelle installazioni Armstrong, 18 nicchie atte a contenere ciascuna un proietto poggiato su uno zoccolo di legno.

La casamatta corazzata cupolare destinata a proteggere pezzo ed artiglieri era costituita da due mezze calotte sferiche d'acciaio cementato, temprate con tempra differenziale, dello spessore di 140 mm. La corazza vera e propria era poi foderata all'interno da due lamiere d'acciaio sovrapposte, ciascuna di 12 mm di spessore, che costituivano la cosiddetta "sottostruttura metallica".

Forte Lisser - schema della cupola

Forte Lisser - schema della cupola

Una delle due piastre formanti la corazza, quella anteriore, recava un'ingobbatura nella quale era inserita la cannoniera; accanto a quest'ultima si trovava un'altra apertura indicata come "finestra di puntamento". Nell'altra piastra era presente un'apertura d'areazione circolare con sportello a cerniera in grado di aprirsi e chiudersi con una leva a rotelle. Il bordo inferiore dell'intera cupola era contornato da un lamierino che fungeva da gocciolatoio.

 

FORTE LISSER - PRESENTAZIONE

La zona della Valsugana, come quella degli altipiani di Asiago, Lavarone, Vezzena e Folgaria, erano costellate di forti, costruiti fin dai primi anni del 900; segno evidente che l'accordo, siglato con la Triplice Alleanza, tra Italia, Austria e Germania esisteva sulla carta, ma non nei fatti. I forti infatti furono un chiaro segno dei non ottimi rapporti che correvano tra Austria ed Italia, e della scarsa fiducia reciproca.
Il Forte Lisser venne costruito tra il 1911 ed il novembre del 1914. Italiani ed Austriaci fin dalla fine dell' 800 iniziarono a costruire, nelle zone di confine, queste imponenti opere fortificate. E' un tipo di difesa mutuata dal Medioevo quella dei forti, e le nuove tecniche di guerra e soprattutto le nuove armi, dimostreranno in itinere, e in pochi mesi di guerra che erano una difesa ormai obsoleta.
Era un piccolo paese autonomo, al suo interno infatti, si trovavano: cucina, magazzino viveri, latrine, polveriera, generatore di corrente, impianto di ventilazione, riscaldamento ad aria calda, grandi vasche per raccogliere l'acqua (tutto questo territorio è carsico, per cui è raro vedere affiorare acqua), camerate per la truppa e gli ufficiali, circa un centinaio di persone che costituivano il nucleo di pronto impiego.
Le pareti del forte inoltre erano doppie, l'intercapedine aveva un'importante funzione anti-umidità.
Internamente, grazie al recente restauro, si può ammirare l'architettura di questo forte e soprattutto l'opera e la grandissima manualità di coloro che quadrarono ogni pietra a mano e, con perizia, riuscirono a creare archi e soffitti a volta che ancora oggi ammiriamo per la loro perfezione e bellezza.

Planimetria della sommità del Monte Lisser da un rilievo dello spionaggio austriaco

Planimetria della sommità del Monte Lisser da un rilievo dello spionaggio austriaco

 

MONTE LISSER DIECI ANNI PRIMA

"Giunti all'ultimo anno del secolo decimonono a mezzanotte tra il 1899 ed il 1900 si cantò anche in questa Chiesa (ndr Duomo di Enego) la Messa solenne di omaggio a Cristo Redentore ... verso il ceder dell'anno, il sabato 24 Novembre, si fece pure un pellegrinaggio a Cismon (ndr a piedi per la Piovega di sotto) dove si fece una solennissima e lunga processione col concorso di tutti i convenuti.
Egualmente al Lisser, alla presenza di circa cento persone fra grandi e piccoli, venne piantata in omaggio a Cristo Redentore una grande Croce collo stemma 1900 in ottone, alta quattro metri e visibile dal Paese.
Si piantò la croce alle ore 11 e mezza antimeridiane del giorno 24 Ottobre. Poi vi fu la Benedizione secondo il Rito, poi l'Arciprete (ndr don Pietro Panozzo) lesse un sermone sulle vittorie della Croce e di Cristo attraverso i secoli, vittorie che si moltiplicheranno ancora per l'avvenire di fronte a tanti ostacoli e nemiche insidie."
(Dagli archivi della Parrocchia Santa Giustina di Enego)

 

FORTE LISSER - STORIA

LA COSTRUZIONE

Il forte, costruito a quota 1633 metri, sull'omonimo monte, aveva il compito con il dirimpettaio forte Cima di Campo sopra Col Perer, di controllare le provenienze della sottostante Valsugana e dal confine di stato di Primolano.
I lavori di costruzione, per la spesa di £. 1.650.000, si svolsero nel periodo 1912 - 1914, furono diretti dal maggiore del genio Antonio Dal Fabbro, già direttore dei lavori di forte Cima di Campo e Cima di Lan e dell'opera di Coldarco, dipendente dall'Ufficio Autonomo delle Fortificazioni di Belluno.
La struttura si sviluppava su due piani. Al piano terra c'erano tutti vari servizi, dal generatore di corrente, al sistema di aereazione, alla cisterna per l'acqua potabile, alla capponiera e ai locali per arrivare alle cupole per mitragliatrici retrattili.
Al piano superiore, intervallate delle riservette, le scale che portano alle 4 cupole corazzate.
Nel lato destro, c'era la sala comando a fianco del locale per accedere alla cupola osservatorio.
Al piano interrato la polveriera, che si sviluppava però in un'area esterna all'edificio, e i locali per la difesa del fossato di gola.

DURANTE LA GUERRA

La guarnigione del forte allo scoppio della guerra era agli ordini del capitano Italo Alciati e si componeva di 2 ufficiali e 106 militari di truppa. Gli ufficiali e 90 uomini erano della 9a compagnia del 9° reggimento artiglieria da fortezza mentre il resto proveniva dalla 14a compagnia del 7° reggimento artiglieria da fortezza.
Durante il conflitto mondiale il forte non aprì mai il fuoco con i 4 pezzi da 149 mm in cupola corazzata, perché troppo lontano dal fronte.
Nel luglio 1915, Cadorna si recò sull'altopiano dei 7 Comuni per ispezionare le linee. Visitò forte Lisser e mentre stava uscendo scoppiarono delle salve di cannone austriaco che, solamente per miracolo, non colpirono l'alto ufficiale.
Si pensò che l'episodio fosse collegato allo spionaggio, ma fu solo una casualità.
Il Capo di Stato Maggiore anche nel 1916 visitò forte Lisser.
Dopo il dramma di forte Verena, nel luglio del 1915 ci fu l'ordine di disarmare il forte.
Il 13 novembre 1917 senza colpo ferire forte Lisser venne occupato dal 3° battaglione dell'Imperial Regiment di fanteria, agli ordini del colonnello Schotsch.

GIUGNO 1916

Tutta la nostra artiglieria era caduta in mano del nemico: noi non ne avevamo più, su tutto l'Altipiano, neppure un pezzo. Solamente dal forte Lisser, vecchio forte smantellato fin dal 1915, tiravano due pezzi da 149, e sempre sui nostri. Fortunatamente, gran parte delle granate non esplodevano, e noi non avemmo perdite. Qualche giorno dopo, quel forte fu battezzato, dai nostri corrispondenti di guerra, il "Leone dell'Altipiano".
(Emilio Lussu- Un anno sull'altopiano)

 

FORTE LISSER SOTTERRANEO

IL COFANO DI GOLA

Su ambo i lati della facciata sono realizzati i cofani di gola, elementi sporgenti dal corpo principale della costruzione.
Posizionati nella scarpa del fossato, sono dotati di feritoie, orientate in tutte le direzioni consentite dal terreno, appostamenti per fucilieri e postazioni di mitragliatrici per la difesa ravvicinata.
Scopo principale di queste strutture era la tutela del forte coprendo gli angoli morti, non raggiungibili dalle feritoie del fronte principale.

LA POLVERIERA

Il grande locale con volta a botte, rivestito in pietra, è scavato nella roccia in posizione staccata dalla casamatta principale: in caso di esplosione quindi non avrebbe distrutto la batteria del forte. Per l'assoluta necessità di conservare asciutte le polveri conteneva all'interno la cosiddetta 'casetta' costruita per lo più in legno per evitare fenomeni di condensa. L'intercapedine che separava la casetta continuava anche sotto il pavimento che poggiava su pilastrini di mattone. Un camino verticale, nella volta della grande sala, garantisce il ricircolo dell'aria.
In tutto il sotterraneo, la condensa dei muri in pietra si raccoglie in apposite canalette di scolo, poste alla base della parete perimetrale.
Il munizionamento della batteria, situata rispetto alla polveriera a oltre 30 mt di distanza e ad una quota superiore di circa 12 mt, avveniva con carrelli su rotaia e per mezzo di elevatori.

1916 ALLA DIFESA DI MONTE FIOR

Il forte Lisser continuava a sparare segnando la sua sentenza di morte!...
Gli austriaci, pensando che stesse provocando lo sconquasso tra le loro fila, si stavano preparando a rispondere degnamente... con un rumore di tram in corsa, ronfante, arrivarono i primi proiettili austriaci da 305 mm...
Dal forte, che tutti guardavamo, ... si è sprigionata una nube di fumo nero, immensa, che continuava ad innalzarsi in aria e pareva non avesse mai fine.
Poi, dopo alcuni secondi, un boato ha invaso le vallate ...
Ha continuato in quel modo. Che dolore per noi assistere a quella rovina!... poi due 305, poi il silenzio. Alle 12.20 dell'8 giugno il forte Lisser aveva cessato di vivere!

 

FORTE LISSER PIANO CORTILE

Foglio 399 del 1-3-1911. "Questo comando manifesta a quello del 5° Corpo d'Armata l'intendimento d'iniziare i lavori per l'occupazione di M.Lisser con un'opera permanente, che deve riuscire tatticamente assai forte, perché la sua importanza deriva ... dalla necessità assoluta che essa non cada in mano all'avversario, che da lì, paralizzerebbe l'azione della difesa dello sbarramento ... dovrà comprendere un armamento di cannoni campali, che è quello che più urge pel momento, e la sua difesa vicina (fosso ed altri ostacoli secondari) dovrà essere studiata affinché la posizione risulti imprendibile.
La costruzione della strada d'accesso dovrà rimandarsi a quando sarà ultimata la rotabile Enego_Primolano in corso di costruzione (ndr. inaugurata nell'agosto del 1913)... tale strada dovrà svolgersi sui versanti sud ed est di M.Lisser ed allacciarsi alla rotabile che collegherà Enego ai piani di Marcesina."
Foglio 30 del 9-1-1912. "L'Ispettorato Gen. del Genio ritorna il progetto... meritevole di approvazione anche per ciò che riguarda l'aggiunta delle tre mitragliatrici da impiegarsi pel fiancheggiamento del fosso di gola su affusto e mensola da casamatta."
(ndr. collocate nel cofano di gola al piano seminterrato)

 

FORTE LISSER PIANO PRIMO

Già nel 1911, lo spionaggio imperiale così vedeva l'opera: "Forte a corpo unico, a prova di bomba, che comprende una postazione di combattimento a distanza, postazione di combattimento ravvicinato, cortile con un muro di collegamento alla gola, polveriera separata e trincea che circonda il forte. La costruzione a due piani, comprende 4 cannoni 149 A coperti da cupole corazzate pesanti, relativi magazzini delle munizioni a mano, una stazione di osservazione per i comandanti e un corridoio di comunicazione posteriore.
Nel forte vi sono i locali accessori indispensabili per una battaglia della durata di più giorni, un alloggio per 72 uomini e una sala macchine per i dispositivi di illuminazione elettrica. Alcuni reparti potrebbero venire sistemati nelle caserme nascoste dietro il forte.
Il cortile è delimitato verso la gola da un muro alto 2,5 m, munito di feritoie e sul quale si apre l'ingresso principale del forte. Il fossato di gola è sotto il fuoco della fanteria e, in parte, delle mitragliatrici; la controscarpa dello stesso, alta 5 m, è mascherata e sul fondo è rivestita con reticolato permanente.
La trincea della gola, profonda 4 m, larga 6 in alto e 4 nel fondo, si può tenere sotto tiro di infilata con le mitragliatrici. Un ponte retrattile attraversa il fossato.
La batteria da 149 mm ha il suo obiettivo principale sul M. Cucco e batte d'infilata il tratto da Osteria alla Barricata al confine, in tutta la sua lunghezza.
Il forte domina le sommità circostanti e soprattutto il terreno di manovra nei pressi di Osteria di Marcesina;
è possibile aprire il fuoco in modo indiretto nella Val Sugana, così da supportare l'azione del forte Cima di Campo."

 

L'ARMAMENTO DA FORTEZZA

LE CUPOLE CORAZZATE GIREVOLI

La cupola Schneider è composta dal cannone e da una calotta in acciaio.
Il pezzo d'artiglieria da 149 mm è incavalcato su un affusto a piattaforma girevole assieme con l'affusto e col cannone, sopra una rotaia circolare, fissata al calcestruzzo e protetta da una avancorazza di ghisa affondata nel calcestruzzo.
L'installazione sporge solo per la calotta sul pozzo, a forma cilindrica, ed appoggia sulla rotaia a mezzo di 40 rulli. Sopra la corona dei rulli può ruotare il corpo cilindrico che regge la calotta, formata da due parti sferiche d'acciaio dello spessore di 140 mm e foderate da sottostruttura metallica, costituita da due lamiere d'acciaio sovrapposte di 12 mm di spessore ciascuna.
La calotta ha una ingobbatura nella quale è inserita la cannoniera: accanto si trova la finestra di puntamento e un'apertura per l'aereazione azionabile con una leva. Nella parete parete del pozzo, nell'interno della cupola, sono ricavate 18 nicchie che possono contenere ciascuna un proiettile: il sollevamento delle munizioni dalle riservette, poste al piano inferiore, fino alle cupole avveniva tramite degli elevatori a catena, azionati a mano. I proiettili, del peso di 35 kg, provenivano dalla polveriera, attraverso carrelli e montacarichi, fino alle riservette.
Per operazioni di puntamento e tiro era impiegata una squadra all'interno di ogni singola cupola corazzata.
La composizione di una squadra era di un capo pezzo e 5 serventi chiamati: caricatore, aiutante caricatore, porgitore, aiutante porgitore, puntatore. Inoltre nelle opere c'era una squadra permanente ed una di riserva per la manutenzione del materiale.

LE CUPOLE RETRATTILI PER MITRAGLIATRICE

Forte Lisser, rispetto agli altri forti dell'Altopiano dei 7 Comuni, Campolongo, Punta Corbin e Verena ebbe una particolarità: le cupole per mitragliatrici retrattili o cupole a scomparsa.
Erano due, posizionate al lato destro e sinistro della casamatta principale e avevano il compito di battere il terreno circostante contro eventuali attacchi di truppe avversarie.
La cupola corazzata era blindata e nel forte Lisser era armata prima con la mitragliatrice Gardner, poi con le più moderne Maxim modello 1906.
Alla cupola corazzata si accedeva da un breve corridoio al piano terra e poi arrivati sulla piattaforma, salendo una scala a pioli in ferro, si accedeva alla postazione dove, su affusto, si trovava l'arma automatica.
Il sollevamento manuale, per mezzo di una manovella, avveniva con carrucole, catene e due contrappesi posti in una nicchia nel muro.
La larghezza dell'installazione nel vano dell'arma era di 1.90 m e l'altezza di 2 m.
In posizione di massima elevazione, la cupola sporgeva dalla copertura di 81 cm.
Ad oggi, le uniche strutture originali del genere, si trovano al forte Dossaccio di Oga, a Valdisotto SO.

(Leonardo Malatesta Forte Lisser - Dalla Grande Guerra ad oggi)


Data visita: 12/05/2007, 25/08/2023
Data pubblicazione: 14 Ottobre 2016
Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre 2024

Autore:

Altri itinerari nelle vicinanze

Forte Coldarco - Stella
Forte Coldarco - Stella

Postazione in caverna di artiglieria italiana della Grande Guerra
T - Turistico - 30 minuti
Inizio percorso a: 2.0 Km

Commenti