Granezza - Cima del Porco - Monte Raitertal

Granezza - Cima del Porco - Monte Raitertal

Percorso ad anello con tracce storiche delle guerre mondiali (m 1480)

 

Il percorso inizia dal parcheggio nei pressi di Bocchetta di Granezza.

Si raggiunge la bocchetta e si prende la strada verso destra e ancora verso destra, in salita verso la malga Mazze Superiori.

Bocchetta di Granezza - strada verso malga Mazze Superiori

Bocchetta di Granezza - strada verso malga Mazze Superiori

A destra la strada verso malga Mazze Superiori

A destra la strada verso malga Mazze Superiori

Vista sul monte Corno

Vista sul monte Corno

Arrivati nei pressi della malga, il percorso esce dalla strada asfaltata verso destra.

Verso la malga, si prosegue a destra su strada non asfaltata

Verso la malga, si prosegue a destra su strada non asfaltata

La strada prosegue esposta al sole, ma anche con viste sulla pianura, per altri 600 metri.

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Tenendo a sinistra su questo incrocio, rimanendo quindi sulla strada principale, si entra nel bosco.

Incrocio, proseguire a sinistra

Incrocio, proseguire a sinistra

Bosco non molto fitto ma affascinante.

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

La salita è molto dolce e, in poco meno di un'ora, si arriva alla fine della strada. 

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Il percorso incrocia altre strade. Si prende quella subito a destra con le indicazioni per Malga Cima Fonte.

Incrocio

Incrocio

Verso malga Cima Fonte

Verso malga Cima Fonte

E' vero che Cima Fonte è ad un centinaio di metri, ma la malga si trova a Cima del Porco, il nome è fuorviante ...

Alla malga non si può accedere ed è necessario proseguire attraversando il varco posto vicino alla sbarra.

Malga Cima Fonte

Malga Cima Fonte

Sbarra e reticolato

Sbarra e reticolato

Verso Cima del Porco

Verso Cima del Porco

Il percorso rimane appena al disotto del recinto della malga per poi dirigersi verso la cima. Purtroppo, il sentiero piega a destra senza passare per la cima, quindi, se si vuole raggiungere, è necessario attraversare il prato sicuramente già calpestato da altri escursionisti.

Sulla cima le caratteristiche conformazioni rocciose della zona ed una piccola croce in legno. 

Cima del Porco

Cima del Porco

Cima del Porco

Cima del Porco

Cima del Porco

Cima del Porco

Cima del Porco

Cima del Porco

Cima del Porco

Cima del Porco

Ridiscesi al sentiero si seguono le tracce dell'erba tagliata o calpestata. C'è effettivamente carenza di segnaletica.

Sentiero sotto la cima

Sentiero sotto la cima

Selletta

Selletta

Verso la ex cava

Verso la ex cava

Dopo aver superato una piccola sella inizia la discesa che ci porta ad una ex cava. Una tabella riporta la foto di una postazione contraerea italiana della Grande Guerra. 

Verso la ex cava

Verso la ex cava

Verso la ex cava

Verso la ex cava

Continua la discesa su di una radura per poi rientrare nel bosco.

Percorso dopo la ex cava

Percorso dopo la ex cava

Radura

Radura

Si rientra nel bosco

Si rientra nel bosco

Qui c'è da fare attenzione, la strada prosegue verso sud, ma è necessario prendere a sinistra andando verso nord.

Incrocio, si prosegue a sinistra

Incrocio, si prosegue a sinistra

Lo stesso incrocio, da più in basso. Veniamo da sinistra e si prosegue a destra.

Lo stesso incrocio, da più in basso. Veniamo da sinistra e si prosegue a destra.

Anche qui il bosco nasconde postazioni, trincee e ricoveri in galleria.

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso, si prosegue in discesa a destra.

Dettaglio del percorso, si prosegue in discesa a destra.

Trincea

Trincea

Superata la trincea, troviamo un altro incrocio. Si prosegue a destra in direzione est.

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Si prosegue a destra

Si prosegue a destra

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Il percorso prosegue fino ad arrivare al Monte Raitertal. Da qui basta seguire le frecce con la bandiera (che a volte è quella italiana, a volte è sconosciuta). Su questo monte esistevano diversi accampamenti partigiani della seconda guerra mondiale.

Monte Raitertal

Monte Raitertal

Monte Raitertal

Monte Raitertal

Quando il sentiero diventa strada, si trova un'indicazione a sinistra che porta alle lapidi di 5 partigiani trucidati dai tedeschi. Proseguiamo poi il percorso sulla strada, evitando l'indicazione a destra che ci porterebbe nel bosco.

La strada termina incrociando la via che dal rifugio Granezza porta a malga Granezzetta. Si prende a destra verso la malga, e poco prima della malga la strada fa un tornate verso sinistra con indicazioni verso le trincee.

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Indicazione da non seguire

Indicazione da non seguire

Incrocio per le trincee

Incrocio per le trincee

Dopo una leggera salita, la strada diventa quasi pianeggiante. Proseguendo si trovano altre trincee della grande guerra.

Indicazioni per le trincee

Indicazioni per le trincee

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Trincee

Trincee

La strada termina nei pressi della Baita Monte Corno vicino al punto di partenza.

Verso la baita

Verso la baita

Tattenham Corner

Tattenham Corner


Come si raggiunge:

Usciti dal centro abitato di Asiago (VI) in direzione di Bassano, passato l'ospedale, proseguite per altri 500 mt e prendete la strada a fondo naturale sulla destra. Proseguite la strada per altri 5 km fino al Baito di Monte Corno. 


Mappe Interattive:

Granezza - Cima del Porco - Monte Raitertal

Granezza - Cima del Porco - Monte Raitertal

SCHEDA PERCORSO
Zona:Altopiano dei 7 Comuni o di Asiago
Provincia / Comune:Vicenza / Lusiana
Categoria:Montagne, Sacrari, Cimiteri e Lapidi di Guerra
Tipologia:Naturalistico, Paesaggistico, Storico, Panoramico
Periodo storico:Prima Guerra Mondiale, Seconda Guerra Mondiale
Coordinate punto di arrivo:45.811564 - 11.504727
(45°48'41" N - 11°30'17" E)
Coordinate parcheggio:45.805665 - 11.533877
(45°48'20" N - 11°32'1" E)
Altitudine di partenza (m):1258
Altitudine di arrivo (m):1480
Dislivello (m):223
Difficoltà del percorso:E - Escursionistico
Ore a piedi:
(andata e ritorno, esclusa visita)
2 ore 30 minuti
Km totali:8,40
Come si raggiunge:A piedi

Traccia GPS:

Traccia Granezza - Cima del Porco - Monte Raitertal

Natura e Ambiente:

(tratta dai tabelloni in loco)

Ci troviamo nella parte meridionale dell'Altopiano dei Sette Comuni, a cavallo tra i territori comunali di Lusiana e Lugo di Vicenza, ad una quota altimetrica compresa tra i 1200 ed i 1400 m. L'ambiente è caratterizzato da estesi boschi in prevalenza di conifere e faggio, alternati da vasti prati e pascoli che fanno capo a malghe che godono di panorami suggestivi, fino all'Adriatico e alla catena appenninica: Malga Mazze superiori e inferiori, Malga Corno, Malga Campo est e ovest. Da tali pascoli lo sguardo spazia su tutta la pianura alto-vicentina, sui Berici, sugli Euganei, sulla Lessinia, sulle città sempre più popolose ed estese, sulle serpentine dei corsi d'acqua e sulle arterie del traffico, sulla interrotta e ormai menomata geometria dei campi.
Uno sguardo d'insieme che contrasta con il paesaggio alpestre del luogo dal quale si guarda, contraddistinto durante l'estate da pascoli, fiori, erbe, mandrie di bovini brucanti o raccolte all'abbeverata, suono dei campanacci. I pascoli, ora pingui e ben modellati, ora magri e sassosi, sono spesso ingombri di massi affioranti in disfacimento di rosso ammonitico, la roccia giurassica qui ben rappresentata.
La cosiddetta piana di Granezza è forse l'elemento che più fortemente caratterizza l'ambiente in esame: dolce e accogliente, non supera i 1250 metri di quota ed è attraversata in direzione sud-nord da una carreggiata che arriva a congiungere la conca centrale dell'Altopiano con i versanti prospicienti la pianura e la rete stradale pedemontana.
La primavera è indubbiamente la stagione che esalta al massimo l'ambiente naturale di Granezza e del suo circondario e, in particolare, il periodo aprile-maggio che precede l'arrivo del bestiame in malga. È questo il tempo del ritorno degli uccelli migratori con i loro canti territoriali, della nidificazione, ed è soprattutto il momento delle fioriture che si susseguono con una puntualità pressoché impeccabile e senza soluzione di continuità.
Grazie alla natura e alle peculiarità presenti, una parte consistente della zona è stata riconosciuta come un Sito di Interesse Comunitario - S.I.C. - a livello Europeo.

Le malghe
Si trovano nella zona cinque malghe attive (Malga Mazze sup. e Malga Mazze inf., Malga Corno, Malga Campo, Malga Pian di Granezza, e più ad est Malga Campo Rossignolo), tutte caricate durante il periodo dell'alpeggio, alcune delle quali forniscono servizio di ristorazione e rivendita di formaggi tipici.
La ex Malga Granezzetta, struttura di proprietà del Comune di Lugo di Vicenza gestita dalla Pro Loco, viene invece utilizzata per il soggiorno di gruppi organizzati.

La geologia
L'affioramento dal terreno e dai pascoli della roccia denominata "rosso ammonitico", così chiamata per la colorazione e per la presenza di un consistente numero di ammoniti fossili, ha portato alla formazione delle cosiddette "città di roccia", interessanti formazioni costituite da un dedalo di fessurazioni, corridoi e scafe di roccia rossastra (o rosata) che ricordano l'aspetto di un centro abitato e che in alcuni casi, come presso Monte Corno, possono essere percorse.
Trattandosi poi di una zona tipicamente carsica, come del resto tutto l'Altopiano dei Sette Comuni, non mancano le doline e le cavità sotterranee, tra le quali si possono annoverare il vicino "Buso della Neve" e il "Buso del Corno", sito nelle immediate vicinanze dell'omonimo monte.


Storia:

(tratta dai tabelloni in loco)

La Prima Guerra Mondiale
Pur non essendo stata interessata direttamente dai combattimenti, la zona presenta numerosissime testimonianze del conflitto, essendosi trovata durante la Grande Guerra pochi km a meridione della linea del fronte che separava l'esercito austro ungarico, a nord, da quello italiano, a sud. Granezza era infatti già dal 1916 un importante centro di retrovia del XXII Corpo d'Armata italiano, sede di magazzini e servizi nonché punto di arrivo di acquedotti e teleferiche. Da qui si dipartivano le principali rotabili, realizzate prevalentemente durante il conflitto, che collegavano l'Altopiano alla sottostante pianura vicentina.
A partire dall'estate del 1916 inoltre l'adiacente cima del Corno di Granezza venne attrezzata alla difesa di questo importante nodo di comunicazioni e venne iniziata la realizzazione di un complesso reticolo di linee trincerate che percorreva il crinale della dorsale montuosa che separa la conca di Asiago dalla pedemontana, ultimo ostacolo ad un eventuale sfondamento delle truppe austro ungariche verso la pianura.
Per tale motivo si trovano ancora ben visibili nei boschi, numerose e profonde trincee, gallerie, ricoveri, postazioni di osservazione e d'artiglieria. Importante peculiarità della zona è poi costituita dalla presenza, durante il conflitto, degli alleati britannici e francesi, intervenuti negli ultimi mesi del conflitto a dar manforte alle truppe italiane. Quando le prime avanguardie britanniche giunsero sull'Altopiano individuarono infatti subito la Piana di Granezza ("quel pianoro incassato tra le rocce") come la sede ideale per il comando logistico ed i trasporti.
La principale testimonianza di tale presenza è rappresentata dai cimiteri inglesi, ancora oggi perfettamente mantenuti dal Commonwealth War Graves Commission (Commissione per i caduti in guerra del Commonwealth); uno dei 5 cimiteri dislocati nella parte sud dell'Altopiano (Cavalletto, Boscon, Barenthal, Magnaboschi, Granezza), che conserva le salme di 142 giovani soldati britannici caduti quassù, si trova proprio qui, all'inizio della Piana di Granezza.

Foto storica - Tattehnam Corner

Foto storica - Tattehnam Corner

Foto storica - Contraerea italiana a Cima del Porco

Foto storica - Contraerea italiana a Cima del Porco

Il Tenente Colonnello James Meldrum Knox, fu un coraggioso e capace ufficiale britannico, che si distinse nei violentissimi scontri del 15-16 Giugno 1918, quando gli austriaci sferrarono su tutto il fronte italiano, l'offensiva poi denominata "Battaglia del Solstizio". Nel settore tenuto dai britannici sull'Altopiano dei Sette Comuni, gli austro-ungarici sfondarono nell'area della 48° Divisione, alla quale apparteneva Knox, avanzando dalle prime linee britanniche del Gelpach, per oltre 2 Km, nell'area del Boscon, nei pressi di Cesuna. Fra le varie azioni di resistenza, particolarmente incisiva fu quella del 7° Royal Warwickshire Regiment, comandato dal Tenente Colonnello Knox, che arginò e poi respinse l'offensiva nemica con un energico contrattacco. Nato a Nuneaton, in Inghilterra, nel 1878, morì il 23 Settembre 1918, durante un bombardamento d'artiglieria austriaca, nelle prime linee di S.Sisto, e per questo è sepolto nel cimitero militare britannico di Granezza. Nell'immediato dopoguerra, per volontà della famiglia, venne eretta una stele commemorativa, in memoria del proprio caro e dei caduti della 143° Brigata, alla quale apparteneva il 7° Royal Warwickshire Regiment.

 

La Seconda Guerra Mondiale - La Resistenza 
La zona, divenuta per un certo periodo di tempo rifugio per le brigate partigiane Mazzini e Sette Comuni, balzò agli onori della cronaca per i rastrellamenti praticati dai nazifascisti, in particolare per quelli del 6-7 settembre 1944, passati alla storia come l'eccidio di Granezza, che portarono a cruenti scontri nel corso dei quali morirono numerosi giovani, dei quali sono rimaste, su questi luoghi, le lapidi commemorative. Il "sentiero del partigiano", partendo da Granezza, ripercorre i luoghi dove sono collocate le lapidi e dove erano insediati i campi delle suddette brigate, nei pressi del Monte Raitertal. A ricordo di tali eventi è stato eretto il sacello di Granezza, inaugurato a dieci anni dalla ricorrenza nel 1954 e sede di annuali cerimonie commemorative, che riporta i nomi dei 250 caduti della divisione partigiana "Monte Ortigara". Appena sotto il Monte Corno, è stata invece eretta nel 1970 la maestosa stele commemorativa al Caduto ignoto per la libertà, visibile fino alla pianura.


Data visita: 24/08/2023
Data pubblicazione: 22 Ottobre 2023

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