Questa facile passeggiata nel bosco è un bellissimo incontro tra arte e natura o forse tra natura e arte?
In una delle tabelle presenti lungo il percorso troviamo:
L'Arte si trova già in natura in tutte le forme possibili.
L'Artista, attraverso le sue opere, ci conduce verso quella insondabile dimensione, dove tutto è sacro.
Per ulteriori dettagli consultare il sito www.naturalarte.it.
Le parti in corsivo sono le trascrizioni delle tabelle trovate lungo il percorso.
SelvArt
Zona parcheggio nei pressi del ristorante K2
Lungo il percorso la segnaletica è chiara, purtroppo non tutte le opere sono in buono stato e non hanno una tabella di riferimento. Ma forse è proprio così che deve essere: la natura si riappropria dei suoi doni, trasformando le opere in qualcosa di vivo e mutevole, un dialogo continuo tra l'artista e il tempo.
Germogli - Aldo Pallaro
Il sentiero inizia su quella che sembra essere una vecchia mulattiera.
Inizio del sentiero
In autunno, anche le ombre lungo il percorso giocano il loro ruolo: tracciate dal sole basso all'orizzonte, gli alberi ormai spogli disegnano linee trasversali sul sentiero e sulle opere, intrecciando luce e memoria.
Perdersi per ritrovarsi - Alessandro Pretto
Faggi - Marco Martalar
Al primo incrocio il sentiero prosegue sulla sinistra, quello di destra è la strada di ritorno.
Incrocio, proseguire a sinistra
Opera senza indicazione
Shangai strani grovigli - Giorgio Nalon
In ricordo di Vaia
Tra il 26 e il 30 ottobre 2018 una forte ondata di maltempo ha colpito vaste aree montane della regione del nordest italiano. La forte perturbazione di origine atlantica ha portato sulla regione persistenti piogge alle quali si è aggiunto anche un fortissimo vento caldo di scirocco che, soffiando tra i 100 e i 200 km/h per diverse ore, ha provocato lo schianto di milioni di alberi con la conseguente distruzione di decine di migliaia di ettari di foreste alpine.
In soli tre giorni i quantitativi di pioggia caduti hanno costituito un record assoluto per gli ultimi trent'anni. Ma il vento del 29 ottobre non si era mai visto...
Le fortissime raffiche hanno spazzato via intere foreste.
Sono stati abbattuti 8,6 milioni di metri cubi di legname su una superficie di 41.000 ettari.
Il grande vento prende il nome da Vaia Jakobs. In Europa infatti esiste la possibilità di pagare per poter dare il proprio nome ad un evento meteorologico.
Ma è solo un nome e a noi piace pensare che Vaia richiami il termine portoghese per "grido improvviso" o il dio del vento di tradizione induista "Vaiu". Molto più suggestivi. Rimane il fatto che ognuno di noi ne è rimasto toccato e in qualche modo ne ha avuto la vita segnata. Chi ha camminato nei paesaggi ricoperti di alberi sradicati tra gli schianti ed il forte odore di resina, con il silenzio dovuto all'assenza di uccelli e animali, a fronde che non cantavano più al passaggio del vento, ha provato un senso di smarrimento. Di impotenza. L'idea del grido improvviso e di una potente voce della natura ci piace di più.
È come l'arte.
Può urlare o esprimere la sua potenza in modi più sottili e persistenti.
Ma arriva dritta e diretta dove le teorie e le buone intenzioni non arrivano.
Radicarsi - Marco Martalar
Dettaglio del percorso
Dettaglio del percorso
Minotauro - Jessica Yelpo
Dettaglio del percorso
La crisi ecologica che sta sperimentando l'umanità è essenzialmente una crisi culturale.
L'antropocentrismo è fallito, lasciando spazio ad un nuovo rapporto uomo-natura.
Basato sulla connessione, l’inclusione, l'etica.
La Natura non è speculativa. Si dona incessantemente. Mentre l'uomo prende, domina, manipola. E il vaso di Pandora si rompe...
Verso un'ecologia profonda.
Il nostro obiettivo è promuovere, attraverso le metafore dell'arte, la ricerca di un nuovo equilibrio in un ecosistema complesso e delicato, di cui l'uomo è una parte, non il centro.
Baofes - Marta Zucchinali
Dettaglio del percorso
Natura non è solo la dimensione selvaggia e intoccata vicino o lontana che sia da dove abitiamo.
È il mondo in cui viviamo e la dimensione in cui siamo immersi.
Un vento forte, una catastrofe naturale sono tanto naturali quanto un fiore che sboccia.
Tagli - Naruo Nischimura
Dettaglio del percorso
Opera senza indicazione
Piccola tigre rossa - Claire Alexie Turcot
Retia alma mater - Tix Bono
Vuoto - Ana Paula Luna
Il vento di Vaia - Marco Martalar
Il sentiero termina su una strada forestale, le indicazioni ci fanno proseguire a destra, in salita.
Incrocio, salire a destra
Dettaglio della strada all'incrocio
Poche decine di metri dopo si lascia la strada per prendere un sentiero che sale a sinistra.
Si esce dalla strada verso sinistra
Dettaglio del sentiero dopo l'incrocio
Vecchio orso blu - Claire Alexie Turcot
Anfiteatro - Grotta Carachighele
Anfiteatro - Grotta Carachighele
Visitato l'anfiteatro si torna leggermente indietro per proseguire il sentiero. Il sentiero si ricongiunge alla strada precedentemente lasciata dove si prosegue a sinistra.
Incrocio con la strada
Community - Diana Villasenor
Community - Diana Villasenor
Si rimane sulla strada per circa 200 metri, poi un'indicazione ci fa deviare a destra su di un sentiero.
Incrocio con il sentiero
Dettaglio del sentiero
Foglia di vita - Francisco Mateos
Dettaglio del sentiero
Dettaglio del sentiero
"Potrei sopravvivere alla scomparsa di tutte le cattedrali del mondo, non potrei mai sopravvivere alla scomparsa del bosco che vedo ogni mattina dalla mia finestra."
Ermanno Olmi
Vibrazioni - Bettino Francini
Opera senza indicazione, ma forse non è proprio un'opera
Opera senza indicazione
Si continua il sentiero in discesa nel bosco fino a trovare una tabella che indica a sinistra per il Buso del Taghelok.
Dettaglio del sentiero
Dettaglio del sentiero
Indicazione per il Taghelok
Indicazione per il Taghelok
Buso del Taghelok - Autore dell'opera: Natura e Carsismo
Buso del Taghelok - Autore dell'opera: Natura e Carsismo
Ridiscesi dal sentiero della voragine troviamo l'ultima opera.
Cervo del Taghelok - Marco Martalar
Il percorso prosegue lungo il sentiero dove in pochi minuti si raggiunge l'incrocio iniziale.
Come si raggiunge:
Da Roana (VI) in direzione ovest verso Rotzo - Mezzaselva.
Subito dopo la chiesa di Mezzaselva si prende la strada a destra che sale verso Monte Verena - Rifugio Campolongo. Si esce al secondo tornante verso l' ex Istituto Elioterapico e il ristorante K2.
Il parcheggio e l'inizio del percorso si trovano subito dopo il ristorante.
Mappa e traccia GPS:
Mappa e traccia SelvArt Sentiero Arte Natura
SCHEDA PERCORSO | |
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Zona: | Altopiano dei 7 Comuni o di Asiago |
Provincia / Comune: | Vicenza / Roana |
Categoria: | Montagne, Grotte e Voragini |
Tipologia: | Naturalistico, Culturale |
Coordinate punto di arrivo: | 45.881200 - 11.428400 (45°52'52" N - 11°25'42" E) |
Coordinate parcheggio: | 45.881490 - 11.440831 (45°52'53" N - 11°26'26" E) |
Altitudine di partenza (m): | 1223 |
Altitudine di arrivo (m): | 1348 |
Dislivello (m): | 128 |
Difficoltà del percorso: | T - Turistico |
Ore a piedi: (complessive, esclusa visita) | 1 ora |
Km totali: | 2,60 |
Come si raggiunge: | A piedi |
Data visita: 16/11/2024
Data pubblicazione: Nov. 30, 2024
Autore: Corrado De Zanche