Monte Gallo - Monte delle Grotte - Monte delle Basse

Monte Gallo - Monte delle Grotte - Monte delle Basse

Sentiero nr.10 dei Colli Euganei (m 364)

 

Zona: Colli Euganei e Berici
Ore a piedi: 2.35
Difficoltà: E - Escursionistico
Ulteriori dettagli ,    Mappa e GPX

Questo percorso attraversa diversi colli da Galzignano a Cinto Euganeo. Il sentiero nr.10 non è un percorso ad anello, ma lo può diventare seguendo il nostro itinerario. La partenza del sentiero ufficialmente è da via Roverello, ma noi abbiamo preferito partire da Galzignano Terme.

Il parcheggio è nei pressi della pizzeria "Da Castegna" all'incrocio di Via Cengolina con Via del Calto. 

Si attraversa la strada, si passa un ponte e si prosegue su una stradina che porta verso una zona coltivata. 

Inizio del percorso

Inizio del percorso

La croce del monte delle Basse

La croce del monte delle Basse

Dettaglio della strada che esce dalla zona abitata

Dettaglio della strada che esce dalla zona abitata

Dopo poche case siamo già fuori dal paese, si attraversa un altro ponte e subito inizia il sentiero segnalato da una tabella e relativa cartina.

Ponte

Ponte

Vista verso Galzignano

Vista verso Galzignano

Inizio del sentiero e della salita

Inizio del sentiero e della salita

Pianta del sentiero

Pianta del sentiero

Dopo un primo tornante a sinistra si arriva diretti alla croce del Monte delle Basse.

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

Il tornante

Il tornante

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

La zona della croce è denominata "Belvedere della croce", ma le piante circostanti riducono molto il "belvedere".

Belvedere della croce

Belvedere della croce

La croce del belvedere

La croce del belvedere

Dalla croce proseguiamo il sentiero verso sud-ovest e più avanti troviamo un bel punto panoramico.

Incrocio del belvedere

Incrocio del belvedere

Panorama lungo il sentiero

Panorama lungo il sentiero

Dopo il punto panoramico troviamo un incrocio e proseguiamo a sinistra.

Si prosegue a sinistra

Si prosegue a sinistra

Un altro incrocio ben indicato ci fa prendere una salita molto impervia. Scopriamo, alla fine della salita, che forse era più facile proseguire dritti che è il sentiero utilizzato dalle mountain bike.

Si prosegue a destra

Si prosegue a destra

Dettaglio della salita

Dettaglio della salita

Il sentiero diventa per un breve tratto quasi pianeggiante e ci troviamo ad un altro incrocio senza segnalazioni. Proseguiamo a destra, ma è indifferente, entrambe sono in salita e faticose.

Un tratto quasi pianeggiante

Un tratto quasi pianeggiante

Incrocio, entrambe le strade portano in cima

Incrocio, entrambe le strade portano in cima

Terminata la salita un altro tratto pianeggiante ci porta alla spiazzo del Monte delle Grotte.

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Spiazzo del Monte delle Grotte

Spiazzo del Monte delle Grotte

Ad un successivo incrocio proseguiamo sempre in salita verso destra.

Proseguire in salita a destra

Proseguire in salita a destra

All'ultimo incrocio del sentiero prima del Monte Gallo, si prosegue a sinistra.

Proseguire a sinistra

Proseguire a sinistra

Con una leggera salita si arriva al termine del sentiero nr.10 che sbocca in via Roverello.

Dettaglio dell'ultimo tratto del sentiero

Dettaglio dell'ultimo tratto del sentiero

In vista del punto finale

In vista del punto finale

Segnaletica

Segnaletica

Come detto in precedenza il sentiero nr.10 non è ad anello e questo sarebbe stato il suo naturale punto di partenza. Però qualcosa si può ancora fare per rendere questo percorso ancora più piacevole.

All'uscita del sentiero seguiamo via Roverello in direzione nord.

Via Roverello

Via Roverello

Panorama lungo la via

Panorama lungo la via

Superiamo la trattoria "Da Oci" fino ad arrivare alla trattoria "Dalla Teresa".

Via Roverello

Via Roverello

Panorama di fronte alla trattoria "Dalla Teresa"

Panorama di fronte alla trattoria "Dalla Teresa"

Trattoria dalla Teresa

Trattoria dalla Teresa

Prendiamo la strada che sale verso la trattoria per poi dirigerci immediatamente sulla strada che svolta a destra in direzione sud-est.

La strada verso la trattoria

La strada verso la trattoria

Proseguire sulla strada a destra

Proseguire sulla strada a destra

Questa strada porta a delle antenne che, probabilmente, sono una specie endemica della zona crescendo su quasi tutte le cime di questi colli ...

La strada verso le antenne

La strada verso le antenne

Ad una leggera curva a destra, poco prima della sbarra che porta alla piantagione di antenne, il sentiero scende a sinistra in direzione nord-est. Questo percorso è definito "Bluline" in alcune mappe.

Inizio del sentiero Bluline

Inizio del sentiero Bluline

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

Questo sentiero si ricongiunge al sentiero nr.10 già percorso all'andata e che ripercorriamo per un centinaio di metri fino a trovare delle tracce di un altro sentiero che scende in direzione nord-est. Nel periodo invernale questo percorso è poco visibile per la presenza di foglie, nel caso di insicurezza proseguite per il sentiero dell'andata.

Inizio del sentiero "tra le foglie"

Inizio del sentiero "tra le foglie"

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

Sebbene questo percorso non abbia alcun tipo di segnaletica non è difficile seguirne il tracciato.

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

In vista di Galzignano

In vista di Galzignano

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

Il sentiero termina in una strada che sbocca in via Cengolina e proseguendo a destra si arriva al punto di partenza.

Incrocio su via  Cengolina

Incrocio su via Cengolina

Lungo i sentieri dei Colli Euganei capita spesso di incontrare rider che sfrecciano a rotta di collo in sella alle loro mountain bike, incuranti del fatto che i sentieri siano destinati principalmente agli escursionisti. Per questi ultimi è quindi fondamentale prestare la massima attenzione a questo pericolo inatteso, che spesso sopraggiunge alle spalle. Ma, come mi è capitato di constatare, sono più i rider che gli escursionisti a finire al pronto soccorso!


Mappa e traccia GPS:

Mappa e traccia Monte Gallo - Monte delle Grotte - Monte delle Basse

Monte Gallo - Monte delle Grotte - Monte delle Basse

SCHEDA PERCORSO

Zona:

Colli Euganei e Berici

Provincia / Comune:

Padova / Galzignano Terme - Cinto Euganeo

Categoria:

Montagne

Tipologia:

Naturalistico, Paesaggistico, Panoramico

Coordinate punto di arrivo:

45.293905 - 11.707885
(45°17'38" N - 11°42'28" E)

Coordinate parcheggio:

45.306902 - 11.726963
(45°18'24" N - 11°43'37" E)

Altitudine di partenza (m):

25

Altitudine di arrivo (m):

364

Altitudine minima (m):

25

Altitudine massima (m):

364

Dislivello (m):

339

Difficoltà del percorso:

E - Escursionistico

Ore a piedi:


(complessive, esclusa visita)
2 ore 35 minuti

Km totali:

6,80

Come si raggiunge:

A piedi

Tipo di tragitto:

Percorso ad anello

Storia:

(tratta dai tabelloni in loco)

Le ville del territorio euganeo

L'architettura e la cultura delle ville, così presenti nel paesaggio veneto, fioriscono intorno al XVII sec., in modo sostanziale per l'esigenza dei nobili veneziani, come i Contarini e i Pisani, di ricercare nell'entroterra nuovi spazi verdi, per contrapporre alla vita di città quella più dolce e accattivante della campagna. Accanto alla ritrovata tranquillità viene sviluppato l'aspetto economico, con la nascita, grazie ai possedimenti annessi alle dimore, di vere e proprie aziende agricole.

Anche nel territorio euganeo le ville sorgono soprattutto in corrispondenza delle vie d'acqua principali, come i canali Bisatto e Battaglia, e secondari, tutti aventi la funzione di collegamento ideale e pratico con il sistema fluviale navigabile fino in laguna; non meno rilevanti dal punto di vista storico e artistico sono alcune nobili residenze nell'entroterra collinare, tra cui degne di nota sono Villa Vescovi a Luvigliano edificata come residenza estiva dei prelati padovani e ristrutturata completamente su richiesta di Alvise Cornaro, Villa Rosa di Tramonte, Villa Draghi presso Montegrotto Terme, Villa Contarini a Valnogaredo (XVI sec.) e, non ultima, Villa Beatrice d'Este sul Monte Gemola, trasformata nel '500 da monastero a nobile residenza in collina.

Le dimore presentano quasi sempre la classica struttura architettonica della villa veneta, con un corpo principale affiancato da una barchessa, un brolo, una boaria e spesso sono completate da un piccolo e raccolto oratorio privato.

Adiacenti alle ville si trovano piccoli o grandi giardini, sapientemente coltivati con essenze ornamentali e officinali; esempio tra i più importanti in terra veneta è senza dubbio il Giardino Storico di Villa Barbarigo Pizzoni Ardemani a Valsanzibio, uno dei più importanti giardini all'italiana assolutamente integro sia per le notevoli dimensioni (circa 14 ettari) sia per la composizione barocca di tipico gusto veneto, fu realizzato nella seconda metà del '600 dal nobile veneziano Antonio Barbarigo, fratello del beato Gregorio. Lo spazio rettangolare è scandito da due assi cardinali; settanta statue, in buona parte opera del Marengo, sculture minori, fontane, peschiere, laghetti, scherzi d'acqua, più di 800 alberi e 126 essenze, 60.000 mq di bosso, tutto concepito per simboleggiare il cammino dell'uomo verso la sua salvezza. 

Poco distante, nel territorio comunale di Battaglia Terme, spicca con la sua poderosa mole Villa Obizzi, meglio conosciuta con il nome di Castello del Catajo; nobile residenza cinquecentesca, è inserita in un parco di notevole estensione e i suoi ambienti interni sono affrescati dallo Zelotti. Dall'altro capo della stessa cittadina euganea cattura l'attenzione Villa Selvatico Sartori, sul piccolo colle di Sant'Elena, nobile edificio che anticipa i canoni del barocco veneto; dalla maestosa scala si accede al piano nobile affrescato nel 1650 da Luca Ferrari e la grandiosa terrazza offre un suggestivo panorama sui Colli, sul parco ottocentesco e sui cinque laghetti termali progettati dall'architetto Giuseppe Jappelli.

Tra Battaglia Terme e Monselice, il canale navigabile accoglie presso le sue sponde Villa Emo Capodilista, dimora di grande pregio artistico costruita dall'architetto Vincenzo Scamozzi con una chiara influenza palladiana, famosa anche per la coltivazione di una grande varietà di rose ornamentali nel bel giardino all'italiana; poco distante, ai piedi del colle di Lispida, dal lato opposto all'omonimo laghetto, sorge Villa Italia. Numerose sono le ville inserite nei contesti urbani di Este e Monselice, tra cui meritano un cenno il Palazzo del Principe a Este situato su una propaggine del Monte Murale, è un bell'edificio dalle linee sobrie costruito dalla famiglia dei Contarini nel XVI sec. forse su disegno di Vincenzo Scamozzi; Villa Kunkler dove alloggiarono tra il 1817 e il 1818 gli illustri poeti lord Byron e Percy B. Shelley; a Monselice Villa Nani Mocenigo, elegante palazzo patrizio del Settecento, recentemente restaurato. Nei paesi più interni del complesso collinare dimore nobili si trovano un po' ovunque, da Arquà Petrarca a Baone e Valle San Giorgio costituendo un elemento tra i più particolari e discreti dell'ambiente euganeo tradizionale.


Natura e Ambiente:

(tratta dai tabelloni in loco)

Il paesaggio di Galzignano, un esempio di archeologia agraria

Il visitatore che arriva per la prima volta sui Colli Euganei si trova davanti a un paesaggio agricolo più che forestale e sentirà forte la presenza dell'uomo che nei secoli ha modellato il territorio con duro lavoro fatto di tradizioni antiche, passione e amore per la natura. Il percorso lungo il sentiero può essere l'occasione per vedere i segni in una sorta di archeologia agraria.

Sui monti che sovrastano Galzignano Terme, favorevolmente esposti a sud, dove l'inclinazione è più ripida, il profilo appare scolpito da una lunga fatica umana, che ne ha rimodellato la pendenza ottenendo una successione di ripiani moderatamente inclinati, fra loro separati da bruschi sbalzi. Quanto più è ripido il pendio, tanto più fitti e stretti risultano i gradini; qui si coltiva, oggi come allora, il vigneto sostenuto da pali in castagno, oppure, se la larghezza del gradone lo consente piccoli orti. Gli esempi più belli di questa sistemazione del terreno detta "a girapoggio" sono sui versanti a solatio del Monte Orsara, dove la vite non disdegna la compagnia dell'ulivo e del ciliegio.

Nel "golfo" di Valsanzibio, sul Monte Staffolo e delle Grotte, nei terrazzamenti più ampi e sostenuti con muri a secco prevale la coltivazione dell'ulivo solo in parte ancora accudito. La produzione dell'olio d'oliva ha tradizioni molto antiche in epoca preromana e l' (n.d.r. la frase termina proprio così …)

Alla base del Monte delle Basse si conserva ancora un paesaggio altrove scomparso: la vite maritata a sostegni vivi; vicino alle case i filari di vite sono ancora sorretti da pali secchi di castagno e alberi (aceri, salici, ciliegi e meli). La tradizione della coltura della vite è secolare, le prime testimonianze risalgono all'antica civiltà atestina e Marziale (I sec.d.C.) descrive il paesaggio euganeo caratterizzato dalla simmetria dei vigneti. Nei Colli permane una viticoltura di pregio che produce i vini buoni: moscatello, pinello, garganego, schiavo e marzemino.


Data visita: 09/03/2025
Data pubblicazione: April 2, 2025

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