Caposaldo Monte Giovo
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Caposaldo Monte Giovo
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Caposaldo Monte Giovo
Caposaldo Monte Giovo
Caposaldo Monte Giovo
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La prima cosa da vedere è il cartello illustrativo, che spiega la storia, dove erano posizionate le gallerie e le postazioni attorno al Caposaldo
Caposaldo Monte Giovo
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Caposaldo Monte Giovo
Iniziamo la visita entrando nella lunga galleria che porta ad una traversone con postazioni per mitragliatrici a destra e a sinistra
Caposaldo Monte Giovo
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Caposaldo Monte Giovo
Caposaldo Monte Giovo
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Caposaldo Monte Giovo
Caposaldo Monte Giovo
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A destra di questa entrata si trova una cannoniera
Caposaldo Monte Giovo
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Caposaldo Monte Giovo
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A sinistra l'altra cannoniera
Caposaldo Monte Giovo
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Caposaldo Monte Giovo
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Usciamo e andiamo verso la scala vicino agli ingressi
Caposaldo Monte Giovo
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Salite le scale si va verso i trinceramenti che guardavano verso le postazioni Austriache
Caposaldo Monte Giovo
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Caposaldo Monte Giovo
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Ecco quello che vedevano gli Italiani dalle trincee
Caposaldo Monte Giovo
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Caposaldo Monte Giovo
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Terminati i trinceramenti, possiamo tornare per la strada dell'andata oppure proseguendo lungo la trincea che passa a fianco della cannoniera di sinistra, torniamo all'auto dopo aver incrociato un'ultima caverna per mitragliatrici
Caposaldo Monte Giovo
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La postazione lungo la trincea
Caposaldo Monte Giovo
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Caposaldo Monte Giovo
Caposaldo Monte Giovo
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Altre foto:
Caposaldo Monte Giovo
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Mappe Interattive:
SCHEDA PERCORSO | |
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Zona: | Paganella - Bondone - Baldo - Garda |
Provincia / Comune: | Trento / Mori |
Categoria: | Fortificazioni |
Tipologia: | Storico |
Periodo storico: | Prima Guerra Mondiale |
Coordinate punto di arrivo: | 45.840033 - 10.963949 (45°50'24" N - 10°57'50" E) |
Coordinate parcheggio: | 45.840851 - 10.960601 (45°50'27" N - 10°57'38" E) |
Altitudine di arrivo (m): | 609 |
Difficoltà del percorso: | T - Turistico |
Ore a piedi: (andata e ritorno, esclusa visita) | 10 minuti |
Ore in mountain bike (andata e ritorno): | 5 minuti |
Come si raggiunge: | A piedi |
Storia:
tratta da cartellone in loco
Già prima dell'inizio della Grande Guerra e precisamente negli anni 1910-11-12 il genio militare austro-ungarico aveva iniziato a fortificare alcune zone strategiche del versante nord del monte Baldo e a costruire le prime strade per il transito di uomini e mezzi militari.
All'inizio del conflitto i comandi dell'esercito austro-ungarico decisero di cambiare strategia: accorciare sensibilmente la linea del fronte, arretrando su una seconda linea difensiva considerata di massima resistenza. Con questa operazione, la prima linea non fu posizionata in corrispondenza del confine politico fra impero e regno d'Italia (attuale confine della provincia di Trento con il Veneto e la Lombardia), ma su una linea interna appoggiata ad autentici baluardi naturali, formati da massicce fortificazioni assai munite e servite da ben costruite trincee.
Le motivazioni di questa decisione furono soprattutto di natura tattica e strategica: accorciare la complessa linea del fronte da 450 a 350 km. Nelle zone che dalla Vallagarina arrivano al Lagorai, comportava così l'utilizzo più ridotto di forze e di una maggior capacità difensiva.
Arretrando si poteva contare su un importante sistema di fortificazioni realizzato dagli austriaci a partire dagli ultimi anni del XIX secolo.
Fu così che dall'inizio del conflitto fino all'inverno del 1915 le truppe della prima armata dell'esercito italiano si impegnarono nella conquista di una vasta fascia di territorio, con il conseguente ripiegamento degli austriaci sulle nuove posizioni difensive da loro prestabilite (la cosidetta "Tiroler Widerstandslinie").
Nella nostra zona questa fascia di arretramento comprendeva il Monte Baldo, la Valle del Carmeras (Loppio e Mori), una parte della Val Lagarina, il Zugna, la Vallarsa e buona parte della Valle di Terragnolo.
Con l'occupazione della zona nord del Monte Baldo da parte delle truppe italiane, vengono quindi eseguiti molteplici lavori di adattamento del territorio ad uso bellico. Si costruiscono trincee, camminamenti, ricoveri in galleria, postazioni di artiglieria, acquartieramenti per le truppe, una fitta rete di teleferiche che dal fondo della valle dell'Adige trasportavano viveri e materiali fin sulle cime dei monti.
L'occupazione del Monte Baldo da parte delle truppe italiane inizia il 26 maggio 1915 e il 27 maggio fu occupato L'Altissimo.
Tra il 22 e il 28 ottobre 1915 le truppe italiane entrarono a Brentonico spingendosi fino alla zona del castello di Dossomaggiore.
Il 20 Ottobre 1915 furono conquistate le Alture a nord e nord est di Crosano
Il 25 Ottobre 1915 scendendo dall'Altissimo le truppe italiane occuparono le posizioni di Dosso Casina e Dosso Remit.
Il 27 - 28 ottobre 1915 furono occuparono le posizioni del Monte Giovo e le alture di Tierno, Besagno e Talpina.
Dai bollettini ufficiali italiani, sembra che da questo momento in poi, le azioni belliche, anche dure, con continui attacchi di artiglierie e bombardamenti, furono però sostanzialmente di posizione, con azioni da ambo le parti (anche notturne) di penetrazione delle rispettive pattuglie che venivano però respinte.
Il bollettino di guerra del primo maggio 1916 riporta la notizia che "l'artiglieria nemica provocò con i suoi tiri l'incendio di Castione a sud di Mori".
Il bollettino del 5 giugno 1916 riporta che "dopo il consueto bombardamento coi maggiori calibri, l'avversario tentò ieri un'azione diversiva contro il tratto di fronte Monte Giovo - Tierno, fu respinto con gravi perdite".
Ancora il bollettino italiano dell'8 settembre 1916: " Nella zona di valle d'Adige respingemmo piccoli attacchi contro le nostre posizioni di Monte Giovo".
Il bollettino italiano del 19 novembre 1916 riporta invece " in valle d'Adige, la notte sul 18 il nemico bombardò le nostre posizioni lungo le pendici del Monte Giovo, a mezzodì di rio Cameras; indi nuclei di fanteria assalì il villaggio di Sano, da noi occupato il 26 ottobre. Fu contrattaccato e disperso".
Sempre secondo il bollettino del 14 ottobre del 1918, a pochi giorni dalla conclusione della guerra " nella giornata di ieri le nostre pattuglie penetrate nelle posizioni avanzate a nord di Sano annientarono le piccole guardie che le presidiavano e riportarono prigionieri, armi e materiale".
Il 16 ottobre 1918 riporta infine "colpi di mano a Sano a sud ovest di Mori".
Come si raggiunge:
Dall'uscita autostradale di Rovereto sud seguire le indicazioni per Mori, da li si seguono le indicazioni per Brentonico dopo pochi km sulle destra troverete un incrocio con le indicazioni per Castione seguitele, prima del paese lungo la statale a destra troverete un piccolo parcheggio e a sinistra il classico cartello della Grande Guerra
Tempi di percorrenza:
Dal parcheggio alle fortificazioni ci vogliono 10 minuti a piedi, in bici poco meno mentre con l'auto non si arriva
Data visita: 06/08/2016
Data pubblicazione: March 3, 2018
Autore: Denis B.
Coautore: Flavio Cattelan