Cima Paù

Cima Paù (ex Cima del Gallo) era la punta ovest nella linea di massima resistenza Paù-Magnaboschi-Kaberlaba, con una mulattiera a picco sulla valle (come sul Monte Cengio) e con delle poco conosciute postazioni di artiglieria campale ed in galleria.

Le postazioni sono visitabili facendo il giro inverso al nostro e quindi raggiungibili in pochi minuti. Il nostro itinerario prevede di poter capire meglio l'insieme di questo monte oltre alla piacevole passeggiata tra boschi e panorami!

Dal parcheggio della piana del monte si procede lungo la strada in direzione nord-nord-est per circa 8 minuti tenendo sempre la sinistra.

Al termine della strada asfaltata, superato il confine di Cogollo, si prosegue dritti sulla strada a fondo naturale rimanendo sempre su questa strada principale.

Al Passo Popj la strada fa una curva a sinistra in direzione sud-ovest.

Dopo un ulteriore curva a sinistra si trovano alcune case da dove inizia il sentiero nr. 661 che sale sulla sinistra (foto sotto). Questo è l'inizio della mulattiera militare che porta alla cima e prosegue fino al parcheggio.

Prima della cima si incontra uno spiazzo, interamente coperto da arbusti, dove era posizionata una batteria di cannoni da 149 mm. La foto del 1918 e una lapide posata nel 2006 a ricordo.

Proseguendo lungo il sentiero in costa si trova sulla sinistra una deviazione chiaramente indicata che porta verso la cima.

Si scollina e si cominciano ad intravedere resti di trincee ed una grotta che attraversa, per sotto, la cima della montagna.

Eccoci in cima segnalata da una piccola croce appena fuori dal bosco.

Si ritorna indietro, e si riprende il sentiero a mezza costa ammirando il precipizio, il Costo (la strada che porta dalla pianura ad Asiago) e il vicino Monte Cengio.

Si lascia il sentiero a mezza costa per rientrare verso il bosco, si fa un primo tornante verso destra e si incontra un piccolo spiazzo, dove la strada prosegue con un ulteriore tornante a sinistra.

Lo spiazzo ha le coordinate 45°48'08.00 N 11°26'55,9E. Sulla destra si trova una piccola parete rocciosa e celato da alberi ed arbusti si trova l'ingresso per una bellissima postazione d'artiglieria in caverna. Questa postazione è poco nota, di solito nelle foto si vede sempre la postazione che troverete più sotto.

Da qui si prosegue e si arriva subito allo spiazzo dove abbiamo parcheggiato.

Ma non è finita la visita. Dietro alla Madonnina un ulteriore sentiero a mezza costa porta alla più nota postazione d'artiglieria.

Ecco l'ingresso:

Si attraversa la scaletta (il muretto è stato fatto per evitare che le mucche al pascolo si avvicinino troppo al precipizio), si gira a destra ed in due minuti si arriva alla postazione.

Il Monte Cengio visto attraverso la feritoia.

L'escursione è durata 2 ore, se si hanno bambini attenzione durante i passaggi a mezza costa, teneteli stretti!

 

Come si raggiunge:

Da Cesuna (VI) si prende la strada che porta al segnalato Rifugio Kubelek e ai cimiteri di guerra. Arrivati alla cappella dei cimiteri di guerra si prende la strada a sinistra che non è più asfaltata, in direzione Rifugio Alpino e Monte Lemerle. Proseguire fino alla fine della strada e prendere a destra fino al punto del parcheggio dopo circa 1,5 km.

 

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Mappa e traccia GPS:

Storia:

(tratta dai tabelloni in loco)

MONTE PAÙ

Spesso nel corso della Prima Guerra Mondiale i soldati in linea non si riconobbero nella retorica con cui gli inviati al fronte descrivevano la loro vita e i combattimenti che dovevano affrontare, ma in qualche caso è appunto la penna dei giornalisti a restituirci la tragicità degli eventi.

Luigi Barzini descriveva così quanto accaduto su questo colle:
"dal Paù al Magnaboschi le montagne porteranno eternamente incisi i segni di una delle più fiere lotte della nostra storia. Dove l'invasione è stata definitivamente fermata, pare che un cataclisma abbia sovvertito tutto... Della foresta non rimangono che dei tronconi cincischiati..."

E uno che a quella lotta aveva partecipato, come il generale Achille Papa, non era da meno:
"Non vi è un palmo di terreno intatto. Gli episodi sono infiniti, ma solo chi ha seguito giorno per giorno, ora per ora quell'azione, ha un'idea della resistenza che si è fatta contro quella vera valanga di ferro".