Ore a piedi: 2,45
Difficoltà: E - Escursionistico
Ulteriori dettagli , Mappa e GPX
Solo chi si immerge davvero in un bosco può capire quanto sia rigenerante. Se tanti ne parlano, ci sarà un motivo: ma è davvero così? Scopriamolo insieme.
Per questo itinerario, parzialmente ad anello, abbiamo scelto di partire dal Cimitero Britannico di Boscon. Chi desidera può allungare il percorso partendo dall'area picnic lungo la strada Cesuna-Canove, oppure accorciarlo partendo direttamente dal rifugio Boscon.
Cimitero Britannico di Boscon
Cimitero Britannico di Boscon
Cimitero Britannico di Boscon
Appena sopra al cimitero si trova anche questa lapide.
In ricordo del partigiano Angelo dal Zotto
Angelo dal Zotto di Raimondo - Patriota della "Sette Comuni"
Qui il 22 giugno 1944 ebbe schiantato tragicamente al suolo il fiore dei sui 17 anni vittima inerme e senza colpa di una imboscata fascista
Iniziamo il percorso in salita andando verso sud in direzione del rifugio Alpino.
Strada verso l'Handley Cross
Al quadrivio "Handley Cross", si trova il rifugio Boscon. Si prosegue a sinistra in direzione nord-est.
Rifugio Boscon
Dettaglio della strada
Dettaglio della strada
La strada non è impegnativa e sempre nel bosco. Dopo 1,5 km scendiamo a sinistra sulla strada che porta al Museo dell'Acqua - Kaberlaba.
Incrocio verso il Museo dell'Acqua
Verso il museo
Al museo si prende la strada che sale a sinistra.
Museo dell'Acqua
Da qui si può ammirare qualche scorcio sull'altopiano.
Panorama
Panorama
Si prosegue in salita verso cava Bomba, fino al primo incrocio dove si scende leggermente a destra.
Strada verso la cava
Strada verso la cava
Incrocio, si prosegue a destra
Dopo un primo tratto esposto al sole si prosegue su di una bellissima strada quasi in piano che termina all'incrocio del baito Torle.
Dettaglio della strada dopo l'incrocio
Dettaglio della strada
Dettaglio della strada
Al baito si prosegue in salita verso ovest.
Baito Torle
Dopo circa 200 metri un ulteriore incrocio dove si prosegue a sinistra. Volendo accorciare è possibile andare a destra ritrovandosi all'incrocio per il Museo dell'Acqua.
Proseguire a sinistra
Vecchie indicazioni
Dettaglio della strada
Dopo circa 700 metri si trova un ulteriore incrocio, si lascia la strada principale per salire a destra.
Incrocio, salire a destra
Dopo un cinquantina di metri si prosegue a sinistra.
Dettaglio della strada dopo l'incrocio
Proseguire a sinistra
Con grande rispetto, chiediamo il permesso al bosco prima di entrare.
Dettaglio del percorso
La salita è più impegnativa e non ci sono indicazioni. Il bosco ci accoglie con un verdissimo tappeto di muschi e licheni.
Dettaglio del sentiero
Dettaglio del sentiero
Tappeto di muschi e licheni
Verso la fine della salita alcune grotte, forse rifugi utilizzati dai britannici.
Ricovero in caverna
Tanica
Dettaglio del sentiero
Dettaglio del sentiero
Dettaglio del sentiero
Ricovero in caverna
Anche la discesa è un po' difficoltosa e termina nella strada percorsa all'inizio.
Dettaglio del sentiero in discesa
Dettaglio del sentiero in discesa
Arrivati alla strada si prosegue a sinistra e si ritorna al punto di partenza.
Innesto alla strada principale, proseguire a sinistra
Verso l'Handley Cross
Rifugio Boscon
Come si raggiunge:
Da Canove di Roana (VI) si prende la strada verso Cesuna. Dopo circa 2,5 Km attraversato il ponte del Ghelpach sulla sinistra si trova un area picnic dove inizia la strada sterrata. Si prosegue per altri 900 metri passando sotto alla strada del vecchio trenino.
Mappa e traccia GPS:
Mappa e traccia Tra i boschi di Cesuna e Asiago
SCHEDA PERCORSO | |
|---|---|
Zona: | Altopiano dei 7 Comuni o di Asiago |
Provincia / Comune: | Vicenza / Roana / Asiago |
Categoria: | Montagne |
Tipologia: | Naturalistico, Storico |
Periodo storico: | Prima Guerra Mondiale |
Coordinate punto di arrivo: | 45.826362 - 11.490940 (45°49'34" N - 11°29'27" E) |
Coordinate parcheggio: | 45.837104 - 11.481582 (45°50'13" N - 11°28'53" E) |
Altitudine di partenza (m): | 1043 |
Altitudine di arrivo (m): | 1319 |
Altitudine minima (m): | 1043 |
Altitudine massima (m): | 1319 |
Dislivello (m): | 318 |
Difficoltà del percorso: | E - Escursionistico |
Ore a piedi:(complessive, esclusa visita) | 2 ore 45 minuti |
Km totali: | 9,20 |
Come si raggiunge: | A piedi |
Tipo di tragitto: | Parte del percorso ad anello |
Storia:
(tratta dai tabelloni in loco)
LA GUERRA IN ITALIA 1915-1918
Nel maggio del 1915 l'Italia entrò nella Grande Guerra a fianco delle Potenze Alleate (Commonwealth britannico, Francia. Russia e Belgio) che stavano combattendo contro le Potenze Centrali (Germania, Austria-Ungheria, Turchia e Bulgaria). La campagna fu combattuta soprattutto sulla frontiera montagnosa settentrionale dove l'esercito italiano fronteggiava le forze austro-ungariche e tedesche.
Sebbene alcune unità di artiglieria britanniche fossero in azione con l'esercito italiano fin dall'aprile del 1917, soltanto a dicembre I'XI e il XIV Corpo d'armata britannico arrivarono per prendere posizione sul settore del fronte di Montello. Questo settore costituiva il cardine della linea del fronte unendo le posizioni rivolte a nord con la linea difensiva lungo il Piave. Con molte azioni di pattuglia e di sbarramento d'artiglieria, e audaci voli della Royal Flying Corps, questa posizione fu mantenuta fino al marzo del 1918 quando alle truppe britanniche fu dato il cambio. La 5a e la 41a divisione furono inviate sul fronte occidentale in Francia per aiutare a contrastare l'offensiva tedesca, mentre alla 7a 23a e 48a divisione fu affidato il settore del fronte sull'altipiano di Asiago.
Il settore di Asiago rimase tranquillo fino a metà giugno quando un pesante attacco austriaco fu respinto. Da allora fino alla fine di settembre le azioni britanniche consistettero in incursioni offensive contro le trincee nemiche causando un notevole ritiro della linea austriaca verso metà agosto. In ottobre, la 7a e la 23a divisione furono ritirate dal settore di Asiago per ricostituire il XIV Corpo d'Armata (facente parte della Decima Armata italiana) e per difendere la parte centrale del fronte del Piave.
La battaglia di Vittorio Veneto che pose fine alla campagna iniziò il 24 ottobre. Entro il 27 l'attraversamento del Piave, durante il quale le due divisioni britanniche ebbero un ruolo notevole, fu forzato su un largo fronte. L'avanzata successiva fu rapida e per il 4 novembre, data dell'armistizio, la Decima Armata aveva attraversato il Tagliamento e il XIV Corpo d'Armata aveva catturato più di 28.600 prigionieri e 219 pezzi d'artiglieria. Sul fronte montagnoso l'avanzata da Asiago, in cui la 48a Divisione ebbe un ruolo guida, cominciò il 1° novembre e all'imbrunire del 2, elementi della divisione attraversarono la frontiera austriaca ad Osteria del Termine; queste furono le prime truppe britanniche a penetrare nel territorio delle Potenze Centrali.
Nella campagna d'Italia morirono 2.600 soldati ed aviatori britannici.
CIMITERI BRITANNICI SUL FRONTE DI ASIAGO
Sui campi di battaglia dell'Altipiano di Asiago sorgono ora cinque cimiteri - Barenthal (126 Caduti), Boscon (166), Cavalletto (100), Granezza (142) e Magnaboschi (183). Il Monumento ai Dispersi situato nel cimitero britannico di Giàvera, sul fronte del Piave, reca i nomi di 152 soldati e aviatori britannici caduti nella campagna di Asiago, che non hanno tomba identificata.
BOSCON OSPEDALETTI
All'indomani della fallita "operazione Radetzky" sull'Altipiano dei Sette Comuni, che era costata comunque l'allontanamento del generale inglese Robert Fanshawe reo di essersi fatto sorprendere dall'attacco austro-ungarico alla sua 48a Divisione davanti a Canove, non si verificarono più azioni offensive contro le forze inglesi schierate nella zona. Furono anzi esse che, nella notte dell'8 agosto 1918, effettuarono un colpo di mano su larga scala: con otto incursioni simultanee che videro impiegate 22 compagnie delle 4 brigate schierate sul fronte, inteso a prevenire un supposto ripiegamento nemico cui si voleva negare qualsiasi carattere di spontaneità. Anche se tale ritirata non si verificò, il risultato fu comunque rilevante, con la cattura di 355 prigionieri oltre alle perdite non precisate, ma comunque sensibili, inferte alla difesa avversaria. Il tormento quotidiano, determinato dall'impiego dei grossi e grossissimi calibri dell'artiglieria k.u.k., il cui effetto veniva moltiplicato dalle schegge di roccia e legno staccate dalle esplosioni, e testimoniato dalle sepolture dei diversi cimiteri inglesi, spinse il comando britannico a ricorrere all'aiuto del genio italiano. Come ricordano gli storici John e Eileen Wilks, le esperienze di quattro anni di guerra su terreni rocciosi vennero messe a frutto dagli italiani per ottenere ripari in profondità nella roccia, in grado di garantire alle truppe la protezione dalla minaccia rappresentata dai tiri dell'artiglieria. A loro volta gli inglesi, a parte le incursioni notturne alle linee antistanti, esercitarono con i loro ottimi velivoli da bombardamento una costante pressione sulle zone di rifornimento e sulle linee di accesso austriache.
HANDLEY CROSS
Handley Cross fu sicuramente il maggior centro logistico avanzato inglese, sede di numerosi magazzini di rifornimento, di una centrale telefonica e di un grosso deposito di proietti di artiglieria. Era situato all'incrocio tra la strada che sale alla selletta del Lemerle (Lemerle road) e quella del Boscon (Princess road): di là partivano le importanti vie logistiche che portavano, ad est, alla Pria dell'Acqua (Langabisa road) e, a sud, (Cavan road) direttamente a malga Carriola, sede logistica divisionale. Il 15 giugno 1918, alle ore 3, il pesante bombardamento austriaco causò lo scoppio delle munizioni accatastate: l'incendio che ne seguì rese intransitabile per alcune ore l'importante snodo stradale impedendo il movimento dei rinforzi diretti verso il fronte della 48° Divisione.
Data visita: 13/07/2025
Data pubblicazione: 22 Luglio 2025
Autore: Corrado De Zanche