Percorso didattico forestale della Val di Nos

Percorso didattico forestale della Val di Nos

Una bellissima passeggiata ad anello in un bosco da scoprire (m 1162)

 

Zona: Altopiano dei 7 Comuni o di Asiago
Ore a piedi: 1,00
Difficoltà: T - Turistico
Ulteriori dettagli ,    Mappa e GPX

Questo facile percorso ad anello si snoda tra i boschi della Val di Nos, offrendo un’occasione unica per osservare da vicino l’ambiente forestale e i suoi segreti. Lungo il cammino, pannelli tematici illustrano in modo chiaro e coinvolgente la vita degli alberi, le tecniche di gestione forestale, le funzioni del bosco e i suoi abitanti. Un viaggio tra natura, storia e conoscenza, pensato per tutti: grandi e piccoli, curiosi e camminatori. Perché conoscere il bosco è il primo passo per rispettarlo.

Mappa del percorso

Mappa del percorso

In realtà il percorso è suddiviso su due anelli distinti, quello a nord riguarda la gestione del bosco mentre, quello a sud, l'ecosistema bosco. Per facilità abbiamo iniziato con quello a nord dove è più visibile l'inizio del percorso anche se in senso inverso rispetto alle tabelle.

Per partire preparati o magari solo per imparare qualcosa di più, i testi delle tabelle sono riportati più sotto nella sezione "Natura e Ambiente".

Il sentiero inizia all'ingresso del parcheggio e per un tratto è molto pianeggiante.

Inizio del percorso

Inizio del percorso

Inizio del percorso

Inizio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Si attraversa la strada che sale lungo la Val di Nos per entrare in un'altra area di parcheggio. Il percorso prosegue in fondo al parcheggio a fianco di una delle tabelle didattiche.

Attraversamento della strada

Attraversamento della strada

Ingresso al parcheggio

Ingresso al parcheggio

Dopo una brevissima salita si rimane per un brevissimo tempo in una radura.

Salita nei pressi della tabella

Salita nei pressi della tabella

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Si rientra nel bosco e si prosegue fino ad un incrocio, purtroppo privo di segnaletica.

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Questo è l'incrocio dei due itinerari. A sinistra si torna rapidamente al parcheggio, a destra si prosegue l'anello.

Incrocio tra i due percorsi, proseguire a destra

Incrocio tra i due percorsi, proseguire a destra

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Su questa parte del percorso c'è qualche salita in più ma sempre molto brevi.

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Arrivate alla tabella numero 3 il bellissimo sentiero diventa poco più di una traccia nell'erba. 

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Incrocio con la strada, proseguire a sinistra

Incrocio con la strada, proseguire a sinistra

Solo poche metri per raggiungere una strada bianca dove si prosegue a sinistra.

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Al successivo incrocio, nei pressi di un'area recintata, si prosegue a sinistra.

Proseguire a sinistra

Proseguire a sinistra

Dettaglio del percorso

Dettaglio del percorso

Poco prima di arrivare alla strada principale che porta al parcheggio il sentiero prosegue a sinistra arrivando all'incrocio con il sentiero nord. Da qui a destra per raggiungere il punto di partenza.

Proseguire a sinistra

Proseguire a sinistra

Incrocio con l'altro percorso, proseguire a destra

Incrocio con l'altro percorso, proseguire a destra

Verso il parcheggio

Verso il parcheggio


Come si raggiunge:

Da Gallio (VI) si procede in direzione Asiago e alla rotatoria si esce alla terza uscita in via Rotz verso contrada Zebbo. Si rimane su via Ragazzi del Duemila fino al parcheggio.

Dettaglio del parcheggio

Dettaglio del parcheggio


Mappa e traccia GPS:

Mappa e traccia Percorso didattico forestale della Val di Nos

Percorso didattico forestale della Val di Nos

SCHEDA PERCORSO

Zona:

Altopiano dei 7 Comuni o di Asiago

Provincia / Comune:

Vicenza / Gallio

Categoria:

Montagne

Tipologia:

Naturalistico, Culturale

Coordinate punto di arrivo:

45.906115 - 11.530418
(45°54'22" N - 11°31'49" E)

Coordinate parcheggio:

45.906115 - 11.530418
(45°54'22" N - 11°31'49" E)

Altitudine di partenza (m):

1162

Altitudine di arrivo (m):

1162

Altitudine minima (m):

1142

Altitudine massima (m):

1194

Dislivello (m):

53

Difficoltà del percorso:

T - Turistico

Ore a piedi:


(complessive, esclusa visita)
1 ora

Km totali:

3,70

Come si raggiunge:

A piedi

Tipo di tragitto:

Percorso ad anello

Natura e Ambiente:

(tratta dai tabelloni in loco)

1 - La selvicoltura

La selvicoltura: la gestione del bosco è una scienza. Già tra il 1600 ed il 1700 la Repubblica di Venezia fissa regole precise per l'utilizzo dei boschi. È però all'inizio del 1800 che, a causa dell'intenso sfruttamento, i boschi si riducono notevolmente e nasce una nuova scienza, chiamata selvicoltura, che detta le regole per l'utilizzo dei boschi.
La selvicoltura agronomica prevede il taglio a raso di interi lotti e la rinnovazione mediante la piantagione di giovani piantine allevate in vivaio (rimboschimento). Questi interventi modificano in modo significativo il paesaggio che rimane segnato per decine anni.
La selvicoltura naturalistica si adatta al bosco e ne rispetta la naturale evoluzione. Il rinnovamento del bosco viene affidato ai meccanismi naturali (semi); in questo modo le alterazioni dell'ecosistema sono minime e l'effetto sul paesaggio è impercettibile. Questo tipo di selvicoltura viene realizzata attraverso il "Piano di Gestione Forestale" che sulla base di dati scientifici, fornisce le indicazioni su quantità, tempi e modalità con cui effettuare il taglio degli alberi in modo da garantire un rinnovamento naturale e il mantenimento dell'equilibrio nelle relazioni dell'ecosistema bosco.
La conservazione dei boschi viene garantita da un'attenta valutazione delle piante da abbattere: il volume di piante utilizzate è sempre inferiore al naturale accrescimento del bosco, garantendo così un continuo aumento del patrimonio forestale.

 

2 - L'utilizzazione del bosco: il taglio

La martellata ed il taglio
La pianificazione eseguita sulla carta diventa realtà quando si iniziano a segnare nel bosco gli alberi che devono essere abbattuti. I criteri con cui vengono scelte le singole piante da tagliare risultano diversi per ogni bosco adattandosi di volta in volta alle sue caratteristiche. Il difficile compito di individuare le piante da abbattere, dal quale dipende lo sviluppo futuro del bosco, viene affidato ai tecnici forestali. Questi una volta individuato l'albero da tagliare, praticano con l'accetta una scortecciatura sul tronco e lo marchiano alla base con un particolare strumento, denominato martello forestale, in modo che i boscaioli, al momento del taglio, possano individuare le piante da abbattere. Questo antico sistema va ora scomparendo sostituito da metodi più moderni che consistono nel posizionamento di targhette e nella registrazione informatizzata dei dati della pianta. Il taglio viene oggi realizzato con la motosega o con l'accetta abbinata all'uso dei cunei. Prima del taglio viene scelta la direzione di caduta, prendendo gli accorgimenti necessari per non danneggiare le piante circostanti e le persone. Una volta abbattuto, l'albero viene sottoposto alle operazioni di "allestimento" che consistono nella sramatura, nella sezionatura e, se è una conifera, anche nella scortecciatura.

Perché si sceglie di tagliare un albero?

  • Per permettere alla luce di penetrare e far crescere una nuova generazione di piante (tagli di rinnovazione);
  • Per favorire la crescita di alberi di buona qualità, eliminando le piante concorrenti (tagli di diradamento);
  • Per evitare che un albero marcio o indebolito possa cadere pericolosamente;
  • Perché attuato da parassiti non contagi gli altri alberi della foresta;
  • Per produrre legname, anche se sempre più spesso questo proviene dai tagli di rinnovamento e diradamento.

 

3 - Dal bosco alla segheria

L'esbosco
Il trasporto dei tronchi tagliati verso i punti di raccolta fuori dalla foresta viene detto esbosco. Come il taglio anche l'esbosco viene oggi attentamente pianificato per non danneggiare il bosco. I tronchi allestiti vengono prima concentrati in radure all'interno del bosco e quindi esboscati sino alla strada dove vengono caricati su camion. Una volta il concentramento veniva realizzato dai boscaioli trascinando o facendo scivolare i tronchi con uno strumento detto zappino. Ora sempre più spesso si fa ricorso a verricelli a motore e, se le pendenze ed il terreno lo consentono, a trattori dotati di verricello. Una volta terminato il concentramento inizia l'esbosco vero e proprio. Questo avviene mediante la tecnica dell'avvallamento che consiste nel far scivolare i tronchi verso valle lungo gli impluvi naturali presenti nei versanti. Se la pendenza non è sufficiente o sono presenti adeguate piste forestali, i tronchi vengono portati fuori dal bosco con il trattore.
Un ulteriore metodo per l'esbosco in terreni accidentati prevede infine l'utilizzo di teleferiche o, sempre più frequentemente, moderne gru a cavo installate su mezzi mobili.

Le strade forestali sono proprio necessarie?
Si perché insieme alle piste di esbosco consentono alle macchine forestali di accedere alla foresta, riducendo così i danni agli alberi ed al suolo e migliorando le condizioni di lavoro. Le strade forestali causano problemi all'ecosistema forestale solo quando sono utilizzate in modo improprio dalle auto e dalle moto come se fossero un'infrastruttura turistica.

 

4 - Il ciclo senza fine del bosco e del legno

CICLO DEL BOSCO
Il bosco come un superorganismo, vive una propria vita durante la quale le singole piante attraversano cinque fasi:

  1. nascita;
  2. accrescimento;
  3. maturità;
  4. vecchiaia;
  5. morte.

Il ciclo vitale della materia non si arresta con la morte: gli alberi morti, dopo qualche tempo cadono al suolo e insieme a rami e foglie si decompongono rilasciando i nutrienti che permettono lo sviluppo di nuovi semi e quindi di nuove piante.

CICLO DEL LEGNO
Fin dall'abbattimento dell'albero e in ogni fase di lavorazione, dalla segheria alla falegnameria, ogni frazione di legno viene utilizzata. Ma la grande forza del legno è la sua capacità di rinnovarsi: un patrimonio forestale ben governato infatti continua a produrre legname senza esaurirsi mai, mentre gli oggetti di legno possono sempre essere recuperati e riciclati. Anche se diventa rifiuto il legno può infine essere bruciato o biodegradato, restituendo così all'ecosistema quelle sostanze che gli alberi hanno utilizzato per il proprio sviluppo.

Quanti alberi si tagliano per produrre la carta?
Molto pochi! In Europa la carta viene prodotta utilizzando principalmente gli scarti delle segherie ed il legname di piccole dimensioni (rami, cime ecc.) che proviene dai diradamenti di giovani foreste e che non è utilizzabile in edilizia o in falegnameria.
La produzione di carta contribuisce così a garantire le cure apportate alla foresta.

 

1 - Il simbolo del bosco: l'albero

L'albero, è un organismo vegetale con fusto legnoso costituito da: radici, fusto e foglie.
I due principali gruppi di alberi sono le latifoglie (con foglie larghe ed appiattite) e le aghifoglie (con foglie a forma di ago).
Le radici consentono all'albero di restare ancorato nel terreno e di assorbire da esso l'acqua e le sostanze nutritive di cui ha bisogno per vivere.
Il fusto sostiene l'intera pianta e collega le radici con i rami e le foglie. Il suo compito principale è di trasportare la linfa.
Le foglie trasformano, mediante fotosintesi clorofilliana, la linfa grezza in linfa elaborata, cioè producono il nutrimento per l'albero. Le foglie contengono infatti una sostanza verde, la clorofilla, capace di assorbire la luce del sole e di catturarne l'energia necessaria a trasformare la linfa grezza, che arriva dalle radici, e l'anidride carbonica, che la foglia assorbe dall'esterno, in zuccheri e ossigeno.

LE REGOLE DEL BOSCO
Il bosco contiene un'infinità di delizie: la raccolta è consentita ma a volte è regolamentata. 
Attenzione:

  • non raccogliere fiori e frutti di specie protette; la raccolta dei funghi è limitata;
  • non distruggere i funghi che non conosci;
  • pulisci i funghi nel luogo in cui li raccogli.

 

2 - I vari tipi di bosco e le sue funzioni

La varietà dei boschi è il risultato di un lungo processo di evoluzione delle foreste che ha portato ogni specie di pianta ad occupare la parte di territorio in cui il tipo di suolo e le condizioni climatiche sono le più adatte per le proprie esigenze. I diversi tipi di bosco presenti in Veneto variano in funzione dell'altitudine e dell'esposizione del versante. Si discostano da queste caratteristiche alcuni boschi frutto di interventi effettuati dall'uomo, i cosiddetti rimboschimenti.
Il bosco va salvaguardato e gestito perchè ha delle funzioni molto importanti!
Il bosco migliora la qualità dell'aria (funziona come un filtro che purifica l'aria e produce ossigeno).
Il bosco valorizza il paesaggio ed avvicina l'uomo alla natura (è una delle più belle espressioni della natura).
Il bosco protegge il territorio (stabilizza i versanti, impedisce il formarsi di frane e valanghe, diminuisce il rischio di alluvioni).
Il bosco produce legname e lavoro.

Il bosco della Val di Nos attraversato dal percorso è costituito in parte da un rimboschimento (il bosco di abeti rossi che ricopre la piana), riconoscibile dalle omogeneità di specie e di dimensioni degli alberi, ed in parte da boschi naturali (la faggeta mista ad abete che si sviluppa sui versanti).
Il bosco caratteristico della parte centrale dell'Altopiano è il bosco misto di faggio e abete rosso, la diffusa presenza di boschi puri di abete rosso che oggi ricoprono l'area, è il risultato degli interventi di riforestazione tesi a ripristinare il patrimonio forestale distrutto dagli eventi della prima guerra mondiale di cui l'altopiano dei sette comuni è stato triste teatro.

CURIOSITA'
Quante specie di alberi esistono?
Si conoscono circa un centinaio di alberi in Europa e circa 30.000 nel mondo. Da noi comunque anche tu puoi diventare esperto imparando a riconoscere le 4 latifoglie (faggio, quercia, frassino, acero di montagna) e le 4 aghifoglie (abete rosso, abete bianco, pino silvestre, larice) più frequenti: il 90% della superficie forestale europea è infatti coperta da queste otto piante.

 

3 - Gli abitanti del bosco

I boschi possono essere paragonati ad una abitazione a più piani:

  • il piano interrato è il SUOLO
  • il piano terra è lo STRATO ERBACEO
  • il primo piano è la fascia dei CESPUGLI e degli ARBUSTI
  • il secondo piano è rappresentato dalle CHIOME DEGLI ALBERI

Pur non essendo rari gli spostamenti da un piano all'altro è comunque possibile individuare per ciascun livello i propri abitanti.
Il suolo, oltre alle tane di numerosi animali (arvicole), ospita talpe, formiche, lombrichi e organismi decompositori.
Nello strato erbaceo vivono volpi, martore, tassi, lepri, lucertole, rane, vipere e salamandre.
Nella fascia degli arbusti, dove si muovono i grandi erbivori (cervo, capriolo e camoscio), trovano rifugio pettirossi e cince.
Nelle chiome vivono scoiattoli, ghiri, picchi, fringuelli, crocieri, civette, gufi, corvi, astori, poiane e gheppi.

LE REGOLE DEL BOSCO
Il bosco è di tutti, rispetta gli altri utilizzatori del bosco! 
Attenzione:
Legna accatastata: la legna appartiene a chi l'ha raccolta; non prendere legna dalle cataste degli altri;
Tagli di bosco in corso: non avvicinarti perché è pericoloso! 
Rifiuti: producine il meno possibile e portali via con te; 
Fuoco: non gettare mozziconi accesi; spegni sempre il fuoco prima di allontanarti.

 

4 - L'ecosistema bosco

L'insieme di tutte le componenti di un ambiente (vegetali, animali, suolo, acqua, aria, luce, temperatura) e delle loro relazioni viene detto ecosistema. Il bosco è uno degli ecosistemi più complessi e funziona come un circuito: chi nasce, chi cresce, chi muore per poi rientrare nel ciclo della vita. Ognuno all'interno del bosco ha il suo ruolo:

  • i vegetali sono produttori (producono da soli il proprio nutrimento e rappresentano alimento per altri esseri viventi);
  • gli animali sono consumatori (si nutrono delle piante o di altri animali); 
  • i decompositori o bioriduttori consentono ai vegetali di trovare sostanze nutritive nel terreno (funghi, batteri ed insetti trasformano alberi vecchi o morti, foglie e rami caduti, animali morti in sostanze inorganiche che vanno a finire nel terreno. Queste sostanze vengono assorbite dalle radici ... e il ciclo ricomincia).

Gli unici apporti esterni al bosco provengono dall'energia solare, dalla degradazione delle rocce e dall'acqua (pioggia, neve, ecc.). Il bosco è un tipico esempio di catena alimentare.
Tutto è in equilibrio fino a che non viene spezzato un anello della catena!

CURIOSITA'
Le formiche svolgono un ruolo molto importante nella vita del bosco: esse si nutrono di numerosi insetti, sparpagliano i semi e quindi favoriscono la nascita di nuove piante, scavano il terreno portandogli aria e rendendolo più fertile, sono nutrimento di altri animali come il gallo cedrone, il picchio, l'orso. Evita di distruggere i formicai!

 


Data visita: 18/07/2025
Data pubblicazione: 26 Luglio 2025

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