Ore a piedi: 1,40
Difficoltà: T - Turistico
Ulteriori dettagli , Mappa e GPX
Questo percorso è adatto a tutti, non impegnativo e con una buona segnaletica.
Una tabella lo descrive così:
"Il Respiro degli Alberi" è un percorso tematico permanente di arte contemporanea nel bosco, in cui ogni opera si lega profondamente al suo contesto naturale. L'albero, simbolo universale di vita, diventa il filo conduttore dell'intero progetto. Ogni scultura, creata con essenze legnose differenti, è un pensiero silenzioso che si fonde con l'ambiente, rispettandone ritmi e forme. Questo percorso invita a osservare, conoscere e lasciarsi emozionare, trasformandosi in un luogo narrativo dove l'arte si fa esperienza e la natura diventa voce. Uno spazio di incontro e riflessione, in cui vivere un'autentica connessione con il mondo che ci circonda.
Dal parcheggio si prosegue passando nei pressi della fontana.
Inizio del percorso
Dettaglio della fontana
Si seguono le indicazioni prendendo la strada non asfaltata sulla destra.
Proseguire a destra
La strada porta all'inizio del sentiero dove si svolta a sinistra per iniziare il vero e proprio percorso.
Inizio del Respiro degli Alberi
Inizio del Respiro degli Alberi
Lungo la strada diverse opere con le descrizioni degli autori.
BAOFÉS
"BAOFÉS" (Anno 2024)
Dedicata ai giovani d'oggi.
In dialetto bergamasco "soffione"
Legno di Frassino e Robinia
Conosco tanti giovani che si danno da fare, che sono tenaci, che viaggiano, che hanno un doppio lavoro, che fanno programmi in anticipo di anni per non perdere tempo, che non si risparmiano, che devono farsi valere e che si sfiniscono. Tutto quello che vedono non c'è ancora, ma un giorno son sicura che diventerà realtà.
A volte crollano, perché è dura, ma non mollano mai perché ci credono veramente, e sanno che un lavoro normale non farebbe per loro.
Quando un fiore nasce da una fessura nel cemento, non pensi a quanta fatica ci ha messo, ma pensi che è forte, più della roccia. Quindi volate miei soffioni, mettetecela tutta! lo credo in voi!
Il talento cari miei, non ha età né vincoli di generazione. "...e, se adesso è dura, la faremo diventare molle!!!
Marta Zucchinali
Dettaglio del percorso
Slepinir
Slepinir (2020)
Legno e ferro
È il 51° esemplare della serie Slepinir, una serie di opere monumentali installate in varie parti del mondo ispirate al leggendario cavallo di Odino.
Di color grigio, dotato di otto zampe, Slepinir, nella mitologia scandinava, è considerato il migliore cavallo che esista, il più veloce; in grado di cavalcare il cielo e le acque. Il suo nome significa "colui che scivola rapidamente". Slepinir è diviso tra due mondi: la montagna ordinata dall'uomo e il bosco, luogo della natura misteriosa e simbolo dello smarrimento in cui tutto può succedere. L'opera, come un portale, guida così il visitatore all'interno della selva, dove le opere degli artisti scandiscono un viaggio di riflessione che diventa il motore dell'immaginazione.
Duilio Forte
Dettaglio del percorso
Dettaglio del percorso
Giampaolo Osele
Giampaolo Osele (1954-2018)
"Indaga nella Natura quanto ancora possiamo sapere, conoscere, valutare. I suoi lavori sono un intreccio di materiali raccolti e trattati con amore. Un crogiuolo di stimoli che permettono riflessioni quotidiane e nello stesso tempo, uno sguardo disincantato e candido sul mondo"
Verso la luce
Verso la luce (Anno 2014)
Legno di cedro
L'albero cresce in direzione del sole, lo cerca per necessità.
Lo scavo sul tronco svela a tratti un corpo contenuto al suo interno. È fatto della stessa sostanza dell'albero.
Dalla terra al cielo la figura umana si scopre in tensione verticale, rappresenta la spinta vitale.
La linfa fossile cerca la luce.
Alessandro Pavone
Memorie di un bosco
Memorie di un bosco (Anno 2014)
Travi di recupero
Gli alberi divenuti travi, conservano al loro interno le proprie memorie.
Nelle case e nelle situazioni domestiche le hanno rilasciate, assorbendone di nuove. Nell'incessante trasformazione della vita tutto cambia, ogni cosa si trasforma in un'altra. La memoria collettiva trasmette alle generazioni future le tracce del passato.
Ogni cubo è un contenitore di memoria, diversa come le venature e i colori.
Ognuno di noi esprime la propria spiritualità in modi diversi, personali o codificati.
Le memorie, cariche di energia, si attraggono sulla parete di roccia, delineando
la sagoma di una croce che non è materia ma spirito, in un espressione di religiosità laica.
E così si compie il cerchio della vita dell'albero, che, attraverso un percorso di memoria, diventa egli stesso memoria.
Paolo Vivian
Dettaglio del percorso
Radici dell'anima
Radici dell'anima (2014 prima realizzazione, 2021 intervento di rigenerazione)
L'opera si identifica con il senso della vita: una continua mutazione, ininterrotta evoluzione, captazione di energia.
Ed è questo lo sforzo che compie l'artista: traspone energia.
Per realizzare quest'opera ha scelto una materia che è generata dalla luce. Dà forma ad un organismo che mostra la tensione da cui è attraversato, entrando nel corpo della scultura, tra i fasci e le fibre che la costituiscono. Nel 2021 l'artista ha avviato l'intervento di rigenerazione attualmente visibile che realizza sui lacerti della precedente opera che si stava naturalmente disgregando.
Lascia visibili alcune parti di questa e con un processo affine alla riappropriazione, alla ciclicità naturale, costruisce la nuova scultura intrecciando i rami di nocciolo con una sintesi plastica ed espressiva molto connotata.
Leonardo Nava
Virtuosa natura
Virtuosa natura (Anno 2014)
Legno di Larice
Gli alberi, tenaci guerrieri nella sfida con la Natura, mostrano impressi i segni del vissuto sulla corteccia che li protegge. Ma come sono gli alberi dentro, oltre la pelle?
Un albero aperto dialoga con noi e ci sorprende; racconta storie di nodi, di anni difficili e sereni. Schiuso alla Volta Celeste attende di ricevere le trasparenze di cui si nutre: acqua, aria, calore e luce.
L'apertura è un'immagine cosmopolita che svela l'interiore. L'apertura è bellezza, cultura, conoscenza.
In basso, tra il fusto e le radici, funghi simbionti convivono..
È la natura che muta, nasce una nuova vita dalle forme stupende. Posso solo cercare di imitarla.
Aldo Pallaro
Dettaglio del percorso
Panorama
Il giardino di Giampaolo
Il giardino di Giampaolo (Anno 2019)
Il giardino di Giampaolo rappresenta il fluire della vita, lo scorrere dei ricordi e la consegna di un'eredità. Attraverso il medium vegetale ho creato un piccolo spazio intimo, un abbraccio.
Qui ogni elemento ha un aspetto simbolico.
Le radici scoperte e rivolte al cielo evocano la restituzione delle nostre origini, l'offerta simbolica di tutte le storie ataviche che hanno guidato il nostro cammino. I tronchetti in cerchio sono i testimoni di ricordi, stagioni, risate, paure, amori.
Sono coloro che rendono un vissuto "reale". L'albero centrale è un diegio. Mentre gli altri elementi sono destinati a consumarsi in breve tempo, l'albero sarà più longevo e continuerà a raccontare la sua storia, generando frutti. Rilascerà semi di memoria. Ed è così che sopravviverà a se stesso. Pensandoci, non ho creato un'installazione. Il Giardino di Giampaolo è una performance in divenire. L'ho creata ricordando la vitalità invincibile e ultraterrena di un caro amico, Giampaolo Osele.
Marco Nones
Dettaglio del percorso
Sospensioni
Sospensioni (Anno 2017)
Legno di larice e colore acrilico
È un'istantanea sospensione di foglie nello spazio che crea espansione, linea orizzontale chiara, dove il rosso gioca con il suo complementare ed invita ad unire armonicamente i suoi paralleli, terra e cielo.
Sonia Lunardelli
Dettaglio del percorso
Risonanze
Risonanze (Anno 2024)
Legno di larice
L'opera rappresenta il corpo umano inteso come corpo vibrazionale. Gli esseri senzienti e insenzienti emettono una vibrazione, un'energia, un suono che dialoga con lo spazio circostante, gli esseri viventi, il cosmo in un processo di continuo dare e avere. Ciascuno di noi, così come l'ambiente, ha dunque il potere di contribuire a far risuonare e risvegliare quella melodia unica che ogni essere possiede dentro di sé. La scultura è formata da due volumi di legno di larice, che corrispondono all'aspetto femminile e maschile. La pietra in alto simboleggia il cervello, mentre il cerchio contenente il legno di ciliegio è il cuore. Il secondo cervello, ovvero l'intestino, è raffigurato da una forma tubolare che il viaggiatore può scuotere per fare esperienza di come il processo di donare possa fare risuonare nell'altro il potere della vita.
Serena Marzari
Uno sguardo verso il lago
Organum
Organum (Anno 2015)
Abete
Organum è un'idea di coralità della natura, l'insieme di voci, di aspetti impalpabili ed effimeri dentro e attorno a ogni cosa.
Uno sguardo che posandosi sulla superficie ne può uscire attraverso, affinché gli occhi colgano la scoperta di quanto è celato all'osservazione.
Albero e paesaggio, soggetto e campo, sono insieme l'uno con l'altro, in continua evoluzione, per edificare una polifonia dell'ambiente nel quale facciamo esperienza.
L'opera vuole ricevere e abbracciare l'impercettibile che non siamo abituati a vedere, mettere a fuoco un'esplorazione intima, evocare un costante dialogo nell'indeterminazione tra figura e sfondo. Organum è scultura, formata nel tempo alla luce del sole.
Andrea Fabbro
Si prosegue a sinistra
Dettaglio del percorso
ASCOLTO
(...) In quelle notti di bonaccia infatti Matteo scopriva un'altra sua grandissima qualità; si rivelava musicista sommo. Soffiando in mezzo ai boschi, qua più forte, là più adagio, il vento si divertiva a suonare; allora si udivano venir fuori dalla foresta lunghe canzoni simili alquanto ad inni sacri. Quelle sere, dopo la tempesta, la gente usciva dal paese e si riuniva al limite del bosco, ad ascoltar per ore e ore sotto il cielo limpido, la voce di Matteo che cantava. L'organista del Duomo era geloso e diceva ch'erano sciocchezze: ma una notte lo scoprirono anche lui nascosto ai piedi di un tronco. E lui non s'accorse nemmeno di esser visto, tanto era incantato da quella musica.
"Il segreto del Bosco Vecchio" di Dino Buzzati
ASCOLTO (2022)
ASCOLTO, anima in tondino di ferro, tessuta con intrecci di rami a formare texture vibranti, produce effetti d'ombra e luce, sempre mutevoli.
Come un corpo a sorpresa, aiutato dal "vento musicista", dalla radura ci invita ad "ascoltare il respiro degli alberi", in silenzio, come si fa con una poesia, un racconto che evoca e fa riemergere ricordi o emozioni dimenticate.
Antonella De Nisco/Giorgio Teggi - LAAI
Aspettando il volo
Aspettando il volo (Anno 2014)
Legno di cedro
I frutti alati, o samare, racchiudono dentro di sé la vita di un nuovo essere.
Con i primi venti dell'autunno si disperdono con la leggerezza e l'eleganza di un volo che li porta ad inserirsi nel sottobosco o in un nuovo ambiente.
L'opera raffigura, in modo stilizzato, quei frutti e quei semi che si disperdono tramite il vento e la sua forza.
Ci ricorda come "l'ingegno" della Natura abbia saputo trovare nel tempo soluzioni differenti; come il fine ultimo sia la continuazione della vita nelle sue diverse forme ed espressioni; come le sottili "energie" della Natura si uniscano in una collaborazione reciproca senza inizio e senza fine.
Gianangelo Longhini
Fine del percorso
Panorama sul lago di Caldonazzo
Area pic-nic
Per il ritorno si ripercorre la stessa strada, oppure si può fare un anello seguendo le indicazioni per il giro del Tomazol.
Come si raggiunge:
Sulla strada che da Lavarone (TN) porta a Folgaria (TN), superato l'abitato di Chiesa si prende la strada sulla destra che porta a Lanzino. Dopo circa 50 metri dalla tabella del paese si trova sulla destra un piccolo parcheggio da dove inizia il percorso.
Mappa e traccia GPS:
SCHEDA PERCORSO | |
|---|---|
Zona: | Alpe Cimbra, Tonezza, Arsiero |
Provincia / Comune: | Trento / Lanzino |
Categoria: | Montagne, Varie |
Tipologia: | Naturalistico, Paesaggistico, Panoramico, Culturale |
Coordinate punto di arrivo: | 45.964917 - 11.253432 (45°57'53" N - 11°15'12" E) |
Coordinate parcheggio: | 45.947184 - 11.250513 (45°56'49" N - 11°15'1" E) |
Altitudine di partenza (m): | 1179 |
Altitudine di arrivo (m): | 1276 |
Altitudine minima (m): | 1163 |
Altitudine massima (m): | 1276 |
Dislivello (m): | 142 |
Difficoltà del percorso: | T - Turistico |
Ore a piedi:(complessive, esclusa visita) | 1 ora 40 minuti |
Km totali: | 6,10 |
Come si raggiunge: | A piedi, In mountain bike |
Tipo di tragitto: | Percorso di ritorno coincide con quello di andata |
Data visita: 12/07/2025
Data pubblicazione: 16 Luglio 2025
Autore: Corrado De Zanche