Luserna - Punto panoramico sulla Val d'Astico

Luserna - Punto panoramico sulla Val d'Astico

Breve passeggiata dal centro di Luserna (m 1292)

 

Zona: Alpe Cimbra, Tonezza, Arsiero
Ore a piedi: 0,30
Difficoltà: T - Turistico
Ulteriori dettagli ,    Mappa e GPX

Dal centro del borgo di Luserna, con una breve e semplice passeggiata, è possibile raggiungere un bellissimo punto panoramico dove "i nostri nonni guardavano verso la pianura", almeno così riporta la tabella posta in quel luogo.

Da piazza Marconi si procede verso sud est verso piazza Battisti passando nei pressi di una bellissima fontana.

Inizio del percorso verso piazza Battisti

Inizio del percorso verso piazza Battisti

Fontana

Fontana

In piazza Battisti scopriamo che nel 1911 Luserna bruciò. La storia del disastro è trascritta a fondo pagina.

Piazza Battisti

Piazza Battisti

Poco dopo piazza Battisti la strada si divide in due, si prosegue scendendo a destra su vicolo Castellani.

Proseguire a destra

Proseguire a destra

La strada, in leggera discesa, ci fa uscire dal paese fino ad arrivare in uno slargo con una tabella semicircolare indicante i nomi dei monti visibili da questa terrazza.

Dettaglio della strada

Dettaglio della strada

Tabella descrittiva del panorama

Tabella descrittiva del panorama

Uscendo dalla strada asfaltata si prosegue lungo un sentiero.

Inizio del sentiero

Inizio del sentiero

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

In pochi minuti si arriva in un'area attrezzata con tavolo e panchine.

Area picnic

Area picnic

Superata l'area attrezzata il sentiero si fa un po' più ripido e con qualche gradino di roccia.

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

Dettaglio del sentiero

Punto del sentiero più difficoltoso

Punto del sentiero più difficoltoso

Dettaglio della scaletta

Dettaglio della scaletta

Ma siamo praticamente arrivati al punto panoramico che si apre subito di fronte.

Punto panoramico

Punto panoramico

Panorama

Panorama

Panorama

Panorama

Forte Belvedere

Forte Belvedere

Una tabella racconta questa storia:

La grande aquila
La grande aquila con la coda bianca si lasciava trasportare verso il cielo dalla corrente calda che saliva dalla valle a lambire le rocce, che dalla tenue luce dell'alba prendevano il colore del latte appena munto.
Là sotto, al limite del grande salto qualcosa si muoveva appena, forse un fagotto di stracci abbandonato, mosso dalla brezza del mattino, forse una preda...
Ora il fagotto si divideva, erano due vite che si trascinavano piano, troppo voluminose per essere preda. La grande aquila si disinteressò di loro e puntò dritta contro il sole, così vicino in quell'alba di marzo.
In alto la neve scioglieva in rivoli d'argento, sui pendii al solivo già vincevano le primule. Inginocchiato vicino al padre, il figlio si riparò gli occhi con la piccola mano per catturare meglio il volo della regina dell'aria che girava a cerchio sopra di loro; incantato, dimentico per un istante della pietra, che il genitore attendeva con le braccia tese, il bambino lanciò un richiamo acuto verso il selvatico. 
«Non siamo qui a perdere tempo, tra una settimana devo partire per la Francia e per allora il muro dovrà essere finito e il campo seminato.»
«Padre, sono mesi che costruiamo muri senza smettere mai, sono mesi che riempiamo di buona terra e letame lo spazio a monte e costruiamo canali per l'acqua, cosa abbiamo da seminare di così importante quest'anno?»
«Un sortilegio figlio mio, che forse ci risolleverà un po' dalla miseria, pianteremo tabacco, quindici piccole fanetschan di tabacco!»
«E voi padre, voi, fumerete tutto quel tabacco?»
«Non essere sciocco figlio, il barba Matio andrà a venderlo come sempre in Italia, laggiù oltre il Hasplkhnott, e poi quest'anno, con tutto questo movimento di soldati, su e giù per il forte, vedrai che affari.»
Se ne andò veloce la primavera di marzo e aprile e venne troppo presto l'estate di quell'anno del signore 1915, lontano, nella baracca di legno in un momento di tregua della battaglia, l'uomo fumava trucioli di legno e foglie di patata e si struggeva al pensiero di quindici piccoli campi di tabacco a marcire. La grande pendola del tempo ha battuto cento rintocchi, un'aquila vola al limitare delle nuvole non è cielo buono per la caccia, troppi rovi là in basso, un ultimo breve passaggio radente e poi via, per l'altrove.
Lo so, vi saranno tempi migliori.


Come si raggiunge:

Da Asiago (VI) si prende la strada che porta verso Passo Vezzena - Lavarone - Trento. A Passo Vezzena si svolta a sinistra verso Luserna.
Da Lavarone (TN) si prende la strada verso Asiago. In località Monte Rovere si svolta a destra verso Luserna.

Apri la mappa Google per il calcolo itinerario


Mappa e traccia GPS:

Mappa e traccia Luserna - Punto panoramico sulla Val d'Astico

Luserna - Punto panoramico sulla Val d'Astico

SCHEDA PERCORSO

Zona:

Alpe Cimbra, Tonezza, Arsiero

Provincia / Comune:

Trento / Luserna

Categoria:

Montagne

Tipologia:

Panoramico

Coordinate punto di arrivo:

45.917144 - 11.331626
(45°55'1" N - 11°19'53" E)

Coordinate parcheggio:

45.921718 - 11.324650
(45°55'18" N - 11°19'28" E)

Altitudine di partenza (m):

1335

Altitudine di arrivo (m):

1292

Altitudine minima (m):

1292

Altitudine massima (m):

1335

Dislivello (m):

44

Difficoltà del percorso:

T - Turistico

Ore a piedi:


(complessive, esclusa visita)
30 minuti

Km totali:

1,70

Come si raggiunge:

A piedi

Tipo di tragitto:

Percorso di ritorno coincide con quello di andata

Storia:

(tratta dai tabelloni in loco)

L'incendio del 1911
Alle ore 13, del 9 agosto 1911, il paese di Luserna-Lusern veniva devastato da un grandissimo incendio sviluppatosi nella casa di Dionigio Nicolussi Baiz.
L'uomo aveva acceso nella sua abitazione un fuoco per affumicare della carne ma ben presto, accecato dal fumo non fu più in grado di governare le fiamme. Il fuoco si propagò nell'abitazione, nel solaio e sul tetto. Accorsero tutti gli abitanti nel tentativo di domare l'incendio ma il vento, che soffiava da sud-est lo alimentava maggiormente e le "scandole", tavolette di larice o abete di 0,20x0,50m inchiodate alle travi, scoppiavano e propagavano il fuoco di tetto in tetto. In breve tutto il paese di Lusern sembrava mutato in una sola immensa fiammata che s'alzava altissima contro il cielo, sormontata da gigantesche colonne di fumo nerastro al punto da oscurare il sole.
Così gli abitanti, visti vani tutti i tentativi di domare l'incendio, si arresero e, raccolto tutto ciò che erano in grado di trasportare, silenziosamente e rassegnati si portavano nel prato soprastante il paese, osservando attoniti.
Per domare l'incendio accorsero tutti i reparti militari dislocati in Millegrobbe e lungo le fortificazioni, i pompieri di Lavarone e quelli di Caldonazzo. Ingenti i danni causati.
Tutto il centro storico era distrutto e le famiglie Pedrazza e Gasperi, che abitavano nella casa posta al centro dell'attuale piazza Cesare Battisti, furono costrette a trasferirsi lungo la via Roma.
Le altre famiglie delle case accanto trovarono conforto presso i parenti e nel tempo ricostruirono la propria abitazione.


Data visita: 02/08/2025
Data pubblicazione: 04 Agosto 2025

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