Ore a piedi: 1,35
Difficoltà: T - Turistico
Ulteriori dettagli , Mappa e GPX
Partendo dal cuore di Asiago ci si ritrova sorprendentemente presto immersi in un ambiente naturale quieto, dove il bosco avvolge i primi passi e il ritmo del paese sfuma alle spalle. Questo itinerario ad anello conduce verso il Prunno e il Lazzaretto seguendo un percorso semplice e dolce, ideale per chi cerca una camminata rilassante vicino al paese. La parte finale regala un ampio colpo d’occhio su Asiago e sulle campagne sopra la contrada Ave, un panorama che accompagna il rientro completando un giro armonioso, vicino ma allo stesso tempo lontano dal centro abitato.
Il percorso inizia in via San Carlo verso l’ospedale in direzione sud-est. Poco prima del termine della via, una stradina si apre sulla destra: un cartello indica chiaramente la strada comunale di Capovilla, che si inoltra tranquilla tra case e prati accompagnando i primi passi verso il Prunno.
Via San Carlo
Inizio del percorso
Al primo incrocio si prosegue a sinistra, mantenendo la direzione verso il Prunno. La strada che scende a destra verrà invece utilizzata per il rientro, chiudendo l’anello nella parte finale del percorso.
Proseguire a sinistra
Dettaglio del percorso
In prossimità della Taverna Cimbra si raggiunge la strada provinciale, da attraversare con attenzione poiché qui non sono presenti strisce pedonali. In alternativa, quando il traffico è intenso, si può scendere nel greto del piccolo torrente asciutto e passare sotto il ponte, ritrovando il sentiero sull'altro lato in totale tranquillità.
Attraversamento della strada provinciale
Dalla chiesetta di Santa Maria Maddalena si prosegue seguendo il fondovalle fino a raggiungere contrà Clama.
Inizio del percorso verso contrà Clama
Dettaglio del percorso
Dettaglio del percorso
Attraversato il ponte che conduce alla contrada, si prosegue ancora lungo la valle, passando nei pressi di un allevamento di caprioli e cervi, spesso visibili nei recinti che costeggiano il percorso.
Ponte di contrà Clama
Dettaglio del percorso
Qualcuno ci spia!
Poco dopo il termine della recinzione, all'incrocio si svolta a destra, rimanendo sempre nel fondovalle ed iniziando ad entrare gradualmente nel bosco.
Proseguire a destra
Dettaglio del percorso
Verso il Prunno
Dopo circa 500 metri si raggiunge il Prunno, un’ampia radura pianeggiante che da sempre rappresenta una meta di ritrovo e che ogni anno, il 16 agosto, ospita la tradizionale Festa del Prunno.
Prunno
Superata la radura si prosegue in salita, passando sotto un ponte che permette di oltrepassare la strada provinciale. Da qui il percorso continua a salire fino a raggiungere la strada diretta verso monte Corno: la si segue brevemente verso sinistra, per poi lasciarla subito imboccando la strada sulla destra che conduce al Lazzaretto.
La strada dopo il Prunno
Passaggio sotto la strada
Sulla strada verso monte Corno
Dettaglio del percorso
Lungo la strada si incontrano alcuni incroci secondari, ma la segnaletica invita a rimanere sempre sulla strada principale fino a raggiungere il Lazzaretto, luogo in cui nel XVII secolo venivano messi in quarantena i malati di peste.
Proseguire dritto
Chiesa di S.Sisto al Lazzaretto
Si prosegue per altri 700 metri fino a raggiungere gli Scogli delle Ave. Qui il percorso esce dal bosco e il panorama si apre sulla piana di Asiago e su questa piccola valle, caratterizzata da grandi massi che affiorano dal terreno con forme curiose, quasi come piccole sfingi disseminate tra i prati.
Dettaglio del percorso
Dettaglio del percorso
Dettaglio del percorso
Scogli delle Ave
All'incrocio di Croce delle Ave (di fronte a Scogli delle Ave) si svolta a destra, iniziando la discesa verso la contrada Ave.
Dettaglio della strada di destra dopo l'incrocio
Dettaglio del percorso
Panorama verso il Forte Interrotto
Nei pressi delle prime case la strada diventa asfaltata, ma al termine della discesa si imbocca un'altra strada bianca che sale sulla destra, subito dopo una piccola pozza d’acqua.
La strada asfaltata, si prosegue a destra dopo la pozza
Dettaglio del percorso
Dettaglio del percorso
Dettaglio del percorso
Panorama verso Asiago
Panorama verso il Sacrario
La strada prosegue per un breve tratto in salita tra le campagne della contrada, regalando un magnifico panorama sulla piana di Asiago e sulle montagne che la circondano. Proseguendo, il tracciato si ricongiunge al sentiero iniziale, completando così l’anello.
Verso la fine del percorso
Come si raggiunge:
Da Asiago (VI) si procede in direzione dell’ospedale. Imboccata via Cavour (in direzione delle carceri), si prosegue diritto su via San Carlo, dove è possibile parcheggiare lungo la strada.
In alternativa, l’inizio del percorso è facilmente raggiungibile anche dal parcheggio dello stadio del ghiaccio.
Mappa e traccia GPS:
SCHEDA PERCORSO | |
|---|---|
Zona: | Altopiano dei 7 Comuni o di Asiago |
Provincia / Comune: | Vicenza / Asiago |
Categoria: | Montagne |
Tipologia: | Naturalistico, Paesaggistico, Storico, Panoramico |
Coordinate punto di arrivo: | 45.853462 - 11.518961 (45°51'12" N - 11°31'8" E) |
Coordinate parcheggio: | 45.870370 - 11.511754 (45°52'13" N - 11°30'42" E) |
Altitudine di partenza (m): | 993 |
Altitudine di arrivo (m): | 1068 |
Altitudine minima (m): | 989 |
Altitudine massima (m): | 1071 |
Dislivello (m): | 85 |
Difficoltà del percorso: | T - Turistico |
Ore a piedi:(complessive, esclusa visita) | 1 ora 35 minuti |
Km totali: | 6,00 |
Come si raggiunge: | A piedi, In mountain bike |
Tipo di tragitto: | Percorso ad anello |
Storia:
(tratta dai tabelloni in loco)
Chiesetta di Santa Maria Maddalena
Il Maccà scrive: "S. Maria Maddalena del comune situata poco fuori del luogo borgato, senza ufficiatura: è probabile, che questa picciola chiesa sia stata fabbricata circa il 1613". Scrive il Barbarano, cappuccino salito ad Asiago intorno al 1650: "nella parrocchia di Asiago sono oltre la chiesa parrocchiale... l'oratorio di Santa Maria Maddalena." L'Oratorio di contrada Longhini viene poi citato nelle visite pastorali a partire dal 1664. "Demolito durante la prima guerra e poi ricostruito, non poté mai essere portato a termine e per l'ingiuria del tempo trovavasi in deplorevole stato di conservazione. Il 1° dicembre 1945, a scioglimento di una promessa fatta durante la seconda guerra mondiale, l'oratorio, rinnovato e affrescato dal Mattielli, venne dedicato alla Madonna di Fatima. Del vecchio e diroccato Oratorio di S. Maria Maddalena non è rimasto che il tetto. Sopra il nuovo altare semplice ed elegante, tutto di marmo, spicca un grande trittico, in cui il Mattielli ha ritratto a fresco l'Apparizione della Madonna ai tre fanciulli di Fatima."
Lazzaretto
La parola Lazzaretto è nata da un incrocio di S. Lazzaro, patrono degli appestati e (S. Maria di) Nazareth, primo luogo di quarantena regolarmente stabilito a Venezia.
La chiesa, intitolata a S. Sisto papa e martire, viene nominata nelle visite pastorali a partire dal 1679, anche se presumibilmente è stata costruita in seguito all'ultima peste del 1631, anno in cui l'epidemia fece nel comune di Asiago 2000 morti su 4000 abitanti.
Secondo il Nalli la chiesetta sarebbe stata eretta nel 1655 in muratura, come appare nell'iscrizione sovrastante l'accesso, mentre il Bonato data la costruzione della stessa nel 1665.
Nel 1723, Adamo Pilati, rettore della chiesa di S. Giuliana a Padova, visitò "il sacello campestre sito in contrada Ave", e rilevò la presenza dell'antico cimitero con una croce di legno.
Tra le due guerre vennero compiuti numerosi interventi di restauro tra cui il ripristino della croce al centro dell'antico cimitero degli appestati. Negli anni '70 venne innalzato all'aperto un altare di pietra rossa e compiuti ulteriori lavori di restauro.
Ogni anno la radura del Lazzaretto è tappa principale del giro della Grande Rogazione, processione propiziatoria di origine germanica che ha assunto nel 1638 il significato di voto di ringraziamento per la scampata pestilenza e che a tutt'oggi si svolge con grande partecipazione di popolo.
Chiesetta di San Sisto
"Il nome di Lazzaretto", come scrive il Bonato, "accenna ad un tempo calamitoso nei fasti del paese: nientemeno che alla fiera pestilenza la quale nel 1631 ebbe a desolare con lunga e spietata moria i comuni di Asiago, di Roana e di Gallio. Fra le severe misure prescritte dall'arte medica ad infrenare il diffondersi della peste più non bastavano i sequestri delle case, e fu d'uopo aprire degli ospizi pei malati e sospetti di malattia fuori dal borgo, alla larga (...)..
Fu allora che in questo luogo, salubre per l'aria e distante da Asiago un buon miglio, si eressero due ospizi;
e qua su barelle o su carri si trasportarono parte dei malati, e nell'attiguo campicello v'ebbero i morti sepoltura. Sendochè poi gli ospizi di tal fatta, che davano ricetto ai lebbrosi o agli infetti di peste, si raccomandassero ab antico alla tutela di S. Lazzaro, dal nome del santo ne venne ad essi quello di Lazzaretto, nome che seguivano a portare anche quando, cessata la peste, più non servissero a quell'uso e che aderiva al luogo, dove allora sorgevano, se poi andassero in rovina (...).
Ottone Brentari, Guida storico-alpina Bassano - Sette Comuni, Bassano 1885
Data visita: 12/10/2025
Data pubblicazione: 15 Dicembre 2025
Autore: Corrado De Zanche