Il Monte Chiesa fu meta di una precedente escursione prima della sistemazione a cura dell'Ecomuseo della Grande Guerra.
Un enorme lavoro di rivalorizzazione del luogo che merita una visita.
Partenza Selletta Caviglia
Per faticare meno abbiamo deciso di arrivare con l'auto fino a Selletta Caviglia. Sono 25 minuti (55 minuti risparmiati andata e ritorno) se si decide di lasciare l'auto a Piazza delle Saline.
Ex cimitero e baito
Marmotta di guardia al percorso
Da Selletta Caviglia il percorso riprende un sentiero militare che permette di vedere altre opere militari e trincee, ma è anche un bellissimo percorso naturalistico.
Dettaglio del sentiero
Dettaglio del sentiero
Dettaglio del sentiero
Dettaglio del sentiero
Il sentiero è ben segnalato, si segue sempre l'839.
Bivio per Malga Pozze
Arrivati in prossimità di malga Pozze si devia a destra seguendo per il Monte Ortigara.
Baraccamenti della conca di Malga Pozze
Baraccamenti della conca di Malga Pozze
Nella zona di malga Pozze esisteva un complesso tattico-logistico degli austro-ungarici.
Dettaglio del sentiero
Il sentiero prosegue sempre in salita.
Dettaglio del sentiero
Dettaglio del sentiero
Dettaglio del sentiero
Dettaglio del sentiero
Una chiara indicazione fa deviare dal sentiero 839 salendo a destra verso il Monte Chiesa.
Bivio per Monte Chiesa
Dettaglio del sentiero
Comincia la visita in questo museo all'aperto.
Primi baraccamenti
Stazione della teleferica
Le teleferiche sono state un'importantissima risorsa per velocizzare gli approvvigionamenti. E da qui transitava la T26 proveniente dalla Busa del Cavallo e diretta verso il Monte Campigoletti.
Inizio del complesso logistico
Complesso logistico
Kronprinz Otto Strasse
Monte Chiesa
Complesso logistico
Complesso logistico
Complesso logistico
Pistauer Kavern
Pistauer Kavern
Galleria ricovero
Deviazione per la Dolina degli Sloveni, intanto proseguiamo verso la cima del Monte Chiesa.
Si fa quel che si può per indicare la strada
Foto storica
Una cucina.
Cucina
Foto storica
Cippo del 17° reggimento Sloveno di Lubiana.
Cippo del 17° reggimento Sloveno di Lubiana
Arrivati a destinazione: il Thurmau Tunnel, costruzioni e postazioni annesse.
Thurmau Tunnel
Thurmau Tunnel
Thurmau Tunnel
Thurmau Tunnel
Thurmau Tunnel
Thurmau Tunnel
Thurmau Tunnel
Ottimo il lavoro di pulizia e recupero della galleria!
Thurmau Tunnel
Thurmau Tunnel
Postazione per mitragliatrice e osservatorio.
Thurmau Tunnel - postazione mitragliatrice
Thurmau Tunnel
Thurmau Tunnel - osservatorio
Vista verso l'Ortigara
Scaletta, piattaforma in legno ... attenti a non battere la testa!
Thurmau Tunnel
Thurmau Tunnel
Thurmau Tunnel
Sulla cima del monte!
Osservatorio
Panorami verso l'Ortigara, Caldiera, Campigoletti.
Mappa
Trinceramenti verso l'Ortigara
Panorama verso Cima Caldiera
Panorama verso Campigoletti e Ortigara
C'è da perdersi tra tutte queste costruzioni!
Complesso logistico
Thurmau Tunnel
Cima XII
Cima XII
Particolare è stata la visita alla dolina degli Sloveni, in quanto colpiti da alcune foto ritrovate in un museo in Slovenia (vedi sotto nella parte "Storia").
Una grande opera di adattamento seguendo la morfologia del terreno.
Dolina degli Sloveni
Dolina degli Sloveni
Dolina degli Sloveni
Dolina degli Sloveni
Dolina degli Sloveni - cucina
Dolina degli Sloveni
Sentinella alla Dolina degli Sloveni
Poco sopra la dolina degli Sloveni, un'altra bellissima scoperta. Lo sfruttamento di una risorsa naturale per la conservazione delle derrate alimentari: la Busa del Giasso.
Busa del Giasso
Altri particolari.
Foto storica
Foto storica del comando
Ex comando
Il sentiero di ritorno.
Sentiero di ritorno
Foto di gruppo, non attuale, per non dimenticare la storia che deve guidarci per non ripetere gli stessi errori ed orrori!
Foto storica
Come si raggiunge:
Da Gallio (VI), seguire le indicazioni per Melette e poi per M.Ortigara. Dopo il Rifugio Campomulo la strada sale a tornanti dopo i quali comincerà ad essere alternativamente da strada asfaltata a strada bianca. La strada viene sistemata ogni anno in occasione del raduno degli Alpini sul Monte Ortigara.
Seguite sempre le indicazioni per il M.Ortigara, si passa vicino a Malga Fiara, Malga Mandrielle. Sulla destra trovate l'indicazione per Malga Fossetta. Proseguite ancora dritti. La strada passa una selletta e gira repentinamente a destra sfiorando una voragine (Buso del Diavolo). Poco dopo la strada svolta a sinistra e di nuovo a destra. Sulla sinistra una strada in salita molto ghiaiosa porta verso Piazza delle Saline.
Da Piazza Saline si procede a sinistra verso Bivio Italia. Attenzione la strada è stretta.
Arrivati a Selletta Caviglia inizia il percorso a piedi.
Il sentiero che si percorre è una variante dell'839.
Si scende dalla selletta in direzione nord ovest passando vicino ad un baito distrutto ed un ex cimitero militare. In prossimità di Malga Pozze (che non si raggiunge) si trova il sentiero originale che scende verso sud ovest, bisogna proseguire salendo verso nord ovest.
Lungo il sentiero si trovano ulteriori indicazioni per il Monte Chiesa.
Mappa e traccia GPS:
SCHEDA PERCORSO | |
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Zona: | Altopiano dei 7 Comuni o di Asiago |
Provincia / Comune: | Vicenza / Asiago |
Categoria: | Montagne |
Tipologia: | Paesaggistico, Storico, Panoramico |
Periodo storico: | Prima Guerra Mondiale |
Coordinate punto di arrivo: | 45.994010 - 11.499790 (45°59'38" N - 11°29'59" E) |
Coordinate parcheggio: | 45.979489 - 11.518013 (45°58'46" N - 11°31'4" E) |
Altitudine di partenza (m): | 1765 |
Altitudine di arrivo (m): | 2061 |
Dislivello (m): | 360 |
Difficoltà del percorso: | E - Escursionistico |
Ore a piedi: (complessive, esclusa visita) | 3 ore |
Km totali: | 9,00 |
Come si raggiunge: | A piedi |
Storia:
(Tratta dai tabelloni dell'Ecomuseo della Grande Guerra)
OTTOSTRASSE
Dopo l'arresto dell'offensiva del maggio-giugno 1916 (la cosiddetta Strafexpedition) ed il ripiegamento delle truppe austro-ungariche sulle alture che dall'Ortigara degradano verso lo Zebio e la Val d'Assa, i reparti del 17° reggimento Sloveno di Lubiana avviarono la sistemazione difensiva del Monte Chiesa con l'organizzazione delle linee e delle immediate retrovie; di quella presenza restano importanti vestigia come i numerosi baraccamenti e i ricoveri in caverna, la trincea di resistenza scavata nella roccia viva e, ancora, l'imponente sistema di gallerie e postazioni in caverna del Thurmau Tunnel, intitolato al comandante del reggimento coll.Hugo Ventour von Thurmau.
E proprio a causa delle opere difensive realizzate e della impervia morfologia del versante est (rivolto verso le posizioni italiane), il Monte Chiesa non venne mai attaccato direttamente dalle truppe italiane.
Oltre alla Otto strasse che collegava il Monte Chiesa alla Kaiser Karl strasse ed ai principali centri logistici della Busa del Cavallo e di Campo Gallina, venne realizzata una estesa quanto ramificata rete di mulattiere che assicurava una ottimale accessibilità dei diversi settori del fronte.
Qui transitava la teleferica T26 proveniente dalla Busa del Cavallo e diretta poi verso il Monte Campigoletti.
Monte Chiesa - foto storica
THURMAU TUNNEL
Sicuramente una delle opere difensive più imponenti realizzate dagli austroungarici sull'Altopiano, il "Thurmau Tunnel" (intitolato al comandante del 17° reggimento, coll.Hugo Ventour von Thurmau) collega il complesso dei baraccamenti realizzati a ridosso del versante ovest della cima del Monte Chiesa con le posizioni difensive e le trincee di prima linea ricavate lungo il ripido pendio orientale. Subito dopo l'ingresso il tunnel si biforca in due diramazioni: La prima, a sinistra, che conduce ad una cannoniera, con annessa camera di osservazione, con puntamento sul Coston dei Ponari ed il Campanaro. Il ramo di destra da accesso invece a due postazioni per mitragliatrice oltre ad un osservatorio blindato. Una scala in legno consente di risalire alle postazioni ed ai camminamenti superiori che si collegano alla prima linea.
Monte Chiesa - foto storica
LA DOLINA DEGLI SLOVENI
Se il complesso dei Tunnel di Monte Chiesa rappresenta un modello di organizzazione tattica difensiva, l'avvallamento di tipo carsico quasi perfettamente circolare noto oggi come Dolina degli Sloveni costituisce un esempio di organizzazione logistica dell'immediata retrovia. Posta a poche decine di metri dalla prima linea (Schutzengraben) essa conteneva, sul lato rivolto al nemico e quindi defilato al suo tiro, i baraccamenti per il comandi di battaglione e per le necessità di ricovero e rifornimento di una compagnia.
Il fondo della dolina stessa, grazie al drenaggio naturale della neve di fusione e dell'acqua piovana, consentiva poi un'efficace scarico dei rifiuti organici inevitabilmente prodotti da un numero così ingente di persone. Il nome con cui la cavità è nota ancor oggi deriva dal fatto che il 17° Reggimento Kronprinz dell'esercito austro-ungarico era bensì un'unità a reclutamento comune, ma era composto prevalentemente di soldati di nazionalità slovena, come testimonia la lapide dedicata al Triglav ancor oggi presente nella dolina. Questa efficace sistemazione logistica è ricordata con giusto orgoglio tanto nella storia dell'unità, realizzata dal Ten.col.Kiesewetter quanto nei diaristi della stessa, primo fra tutti Bodo Kaltenboeck.
Monte Chiesa - foto storica
Monte Chiesa - foto storica
Monte Chiesa - foto storica
LAPIDE DEGLI SLOVENI
Lapide commemorativa della 2° Compagnia da campo dell'Imperiale e Regio 17° Reggimento di Fanteria "Kronprinz". Il testo in lingua slovena, nell'esaltare l'eroismo del Reggimento intitolato al Principe ereditario Ottone d'Asburgo, evoca con nostalgia il Monte Triglav, montagna "simbolo" degli Sloveni.
In mezzo alle rocce, in cima ai monti. Il Reggimento "Kronprinz" si incorona di gloria. Triglva, nostra casa, tu fonte di lacrime. Per te combatte tenacemente con devozione.
Monte Chiesa - foto storica
LA SISTEMAZIONE TATTICO-LOGISTICA DELLA CONCA DI MALGA POZZE
La cortina difensiva che univa il caposaldo di Monte Forno a quello di Monte Chiesa costituiva uno dei tratti maggiormente "sensibili" della linea difensiva austro-ungarica sull'Altopiano (Winterstellung) tra l'estate del 1916 e l'autunno del 1917. Ad essa andava pertanto riservata la massima attenzione da parte della 6a Divisione e del superiore III C.d.A. austriaco. Occorreva infatti provvedere non solo ad un'adeguata sistemazione tattica della linea, in grado di garantire al presidio il massimo di protezione ed il più efficace sfruttamento del terreno in chiave difensiva, ma anche ad un'impeccabile organizzazione logistica. Le condizioni dell'esercito austro-ungarico al quarto anno di guerra imponevano di fare tutto quanto umanamente possibile per offrire ai combattenti condizioni di vita accettabili, sia sotto il profilo fisico, sia sotto quello morale. I resti delle moltissime costruzioni, dei baraccamenti e delle cucine di cui è cosparso il margine sud-orientale della grande conca di Malga Pozze, mostrano ancor oggi il livello e l'accuratezza di tale sforzo. Al confine d'impiego di due più noti reparti dell'esercito comune, il 27° Rgt. (il Konig der Belgier) ed il 17° Rgt. (il Kronprinz, dedicato quindi al principe ereditario), a prevalente reclutamento sloveno, questa serie di baracche costituisce un complesso esemplare di organizzazione logistica di una posizione di quota. Anche nelle peggiori condizioni climatiche, quelle che si verificheranno ad esempio nell'inverno 1916-17, le truppe qui dislocate potranno, grazie ad essa, non solo sopravvivere in condizioni accettabili, ma anche mantenere un atteggiamento aggressivo nei confronti degli italiani che si concretizzerà in audaci assalti mediante tunnel scavati nella neve.
Data visita: 24/06/2006 - 12/08/2014
Data pubblicazione: 25 Marzo 2016
Ultimo aggiornamento: 04 Agosto 2024
Autore: Corrado De Zanche