Forte Cornolò
o quel che ne rimane (m 544)
Abbiamo visitato Il forte il 19 aprile 2008. Curiosando fra libri e internet ci siamo imbattuti in qualche scarna notizia di questo forte e le informazioni erano talmente poche e frammentarie che abbiamo deciso diapprofondire direttamente con una ricerca sul campo.
Siamo in Val Posina, valle tranquilla e aperta, che si snoda da Arsiero fino alle pendici del Pasubio. Qui sembra di respirare un'aria d'altri tempi, un'aria rurale e selvaggia data dalle pendici che la circondano addolcita però dai campi delle zone pianeggianti e punteggiata dai piccoli borghi che rimangono in bilico tra pendii e pianura.
Scorrendo nella storia questa zona era al limitare del vecchio confine Italo-Austiaco e date le vicissitudini politico-diplomatiche della fine dell'800, l'Italia decise di costruire delle fortezze atte a impedire o quantomeno a contrastare l'avanzata del probabile nemico. In questa zona precisamente aveva luogo lo Sbarramento Agno-Assa - Settore di Arsiero del quale fanno parte oltre al Forte Cornolò anche il Forte Casa Ratti e la Batteria San Rocco.
Nel punto di confluenza del torrente Posina con il torrente RioFreddo, su una collinetta a 544 metri d'altezza che sovrasta l'omonimo abitato e posta proprio sotto le pendici del Monte Priaforà, sorgeva il Forte Cornolò.
L'accesso al forte avveniva dal lato meridionale defilato al nemico, infatti dalla rotabile che percorre la valle (ora Strada Provinciale 81) presidiata da un corpo di guardia in caverna, iniziava la strada d'accesso e attraverso alcuni tornanti (2-3) raggiungeva la sommità. Purtroppo proprio nel tratto iniziale gran parte della sede stradale è stata asportata durante i lavori di allargamento della SP 81 che in quel tratto si contende l'esiguo spazio con il torrente Posina.
L'inizio della salita si trova, venendo da Arsiero, circa 200 metri prima dal Capitello vicino al quale si può anche trovare parcheggio.
Una volta imboccata la salita e superato il primo dislivello occorre prestare molta attenzione e infilarsi nella spazio delimitato dalla parete rocciosa e da una rete metallica, ma una volta superato questo tratto di circa 50-60 metri la strada riprende il suo aspetto originario e si percorre agevolmente fin quasi in cima.
Nella parte terminale della salita si notano alcune piazzole e i ricoveri in caverna.
Il ciglio a Sud-Ovest era difeso di una fitta rete di trincee
Ancora pochi minuti e siamo alla sommità del monte dove semi-coperto dalla vegetazione troviamo i resti del forte, fatto esplodere dagli AustroUngarici durante la ritirata nella notte tra il 24-25 Giugno 1916. Quello che resta non è molto infatti riconosciamo alcuni tratti dell'opera solamente alle estremità in particolare modo su quella orientale.
Il forte costruito tra il 1909 e il 1914, era provvisto come dotazione principale di quattro cannoni da 75 A con una installazione a pozzo dotata di una cupola leggera da 40 mm di acciaio, come armamento secondario aveva quattro mitragliatrici in casamatta poste in posizione laterale.
Come si può notare rimane ben poco della struttura
Finalmente sul lato Est qualcosa di integro, notiamo la muratura che delimita la piccola scarpata e le postazioni per mitragliatrici.
La posizione strategica sulla cima permette di sfruttare i pendii come un fossato naturale.
Anche se del forte rimangono solamente tracce abbiamo potuto godere del panorama che si apre sotto i nostri occhi.
La mancanza di un percorso evidente e la quasi totale assenza di resti lo rendono poco interessante dal punto di vista storico, si spiega così il motivo per cui questo forte non viene tracciato molto nei percorsi, ma vi assicuriamo che una visita ne vale la pena, magari in abbinata alla Batteria di San Rocco e alla località Laghi che si trova poco oltre.
Altre foto
Storia:
L'opera italiana faceva parte del settore Arsiero dello sbarramento Agno-Assa. Costruito tra il 1909 e il 1914 in cemento e pietra è una delle prime fortificazioni a differenziarsi, con un modello innovativo, dalle classiche fortezze dell'ottocento. Largo circa una decina e lungo circa 60 metri ospitava una batteria corazzata di 4 cannoni da 75 A protetta da cupole leggere di 40 mm di Acciaio. Lateralmente vi erano delle postazioni per 4 mitragliatrici (alcune delle quali probabilmente in casamatta), supportate da postazioni per fucilieri. Sul lato destro del forte vi è un muro di difesa in pietra che avvolge l'estremità orientale mentre sul lato di sinistra è visibile tuttora una serie di trincee. Era progettato per fermare il nemico proveniente dalla Valle di Posina a Ovest e dalla Val Riofreddo e dall'altipiano di Tonezza a Nord.
L'opera rimase ai margini del fronte della Grande Guerra fino a Maggio del 1916 quando durante l'avanzata austroungarica della Strafexpedition venne abbandonato al nemico dopo averne bruciato le riserve di viveri, i magazzini di foraggio e resi inservibili i cannoni. Il nemico abbandono a sua volta la struttura durante la ritirata del 24-25 Giugno 1916 facendolo esplodere completamente.
Pianta e indicazione del percorso
Come si raggiunge:
Da Arsiero si seguono le indicazioni per Tonezza del Cimone, ma appena usciti dal centro seguire per Posina, si passa in galleria il colle di San Rocco, ad un chilometro esatto dal tornante trovate a sinistra un Capitello con un piccolo parcheggio. L'inizio della salita al Cornolò si trova tornando indietro per circa 200 metri.
Mappa
Questo è la posizione del forte:
SCHEDA PERCORSO | |
---|---|
Provincia: | Vicenza |
Comune: | Arsiero |
Coordinate punto di arrivo: | 45.80895 - 11.32726(45°48'32" N - 11°19'38" E) |
Coordinate parcheggio: | 45.80657 - 11.32382(45°48'24" N - 11°19'26" E) |
Altitudine di partenza (m): | 400 |
Altitudine di arrivo (m): | 544 |
Dislivello (m): | 144 |
Difficoltà del percorso: | E - Escursionistico |
Ore a piedi: (andata e ritorno, esclusa visita) | 30 minuti |
Come si raggiunge: | A piedi |
Tipologia: | Naturalistico, Storico |
Data visita: xxxCreato il: 19/06/2008
Autore: Flavio C.
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