Forte Campolongo
Fortificazione italiana della Grande Guerra (m 1720)
Già alla partenza a piedi, da malga Campolongo, abbiamo trovato l'avviso che il forte Campolongo era chiuso per ristrutturazione. Un altro sito della Grande Guerra in ricostruzione .... ma noi ci siamo incamminati senza perderci d'animo con la bella sorpresa di trovare lungo la strada degli amici che non vedevamo da un sacco di tempo (ciao Stefy e Carlo).
Dopo circa un chilometro ci si trova sul costone della montagna. La strada si congiunge ad un'altra e per proseguire bisogna continuare a salire. Dunque, andando a destra, si iniziano a trovare i primi insediamenti: la preziosa cisterna d'acqua.
Per arrivare alla cima manca ancora poco, 500/600 mt. Dopo due tornati, in prossimità di una baita, si può scegliere se andare subito al forte (proseguendo per la strada) o visitare i resti delle caserme. Se decidete per le caserme seguite il sentiero che passa di fronte alla baita. Dopo pochi metri troverete la casa delle guardie, il primo avamposto di difesa.
Ma la cosa più spettacolare è il sentiero ricavato a strapiombo della montagna:
Già su questo sentiero si comincia ad intravede la sottostante caserma e più sopra il forte.
Nella caserma si possono notare le rifiniture, sempre impeccabili nell stile Italiano. Non si capisce molto a cosa potevano essere adibite le varie stanze, la cosa interessante è che la cisterna d'acqua è ancora usata per la ricostruzione del forte stesso. E chi l'avrebbe mai detto che dopo 90 anni potesse ancora essere utile
Il passaggio che unisce la caserma al forte (visibile nella controscarpa) è impraticabile e bisogna tornare indietro per la stessa strada in cui si è venuti. (E' possibile fare anche una piccola scalata, accessibile alla fine della caserma, ma è meglio evitare)
La peculiarità di questo forte è senza dubbio l'ingresso costituito da una galleria. Le tre foto sono del 1985, 2007 e 2009
Circa a metà della galleria, sulla destra, una scalinata porta ad un posto di guardia con un paio di stanze e l'uscita verso il fossato.
Subito dopo la galleria con la scalinata si trova la S.Barbara (il deposito munizioni) costruita con la classica struttura a doppia stanza situata nel posto più sicuro del forte.
Usciti dalla galleria d'ingresso, subito a destra, un altra galleria utilizzata per trasportate le munizioni fino dentro al forte (si notano i segni delle rotaie per i carrelli trasportatori). Inoltre una scalinata porta alle caserme sottostanti (descritte sopra).
Se non si entra in galleria si arriva direttamente alla piazza d'ami del forte.
Foto del 2007 mentre era in corso la ristrutturazione.
Foto del 1985.
I lavori di ricostruzione hanno riguardato anche la messa in sicurezza del percorso e degli interni. In precedenti visite, la pavimentazione crollata poteva essere un serio pericolo per il visitatore poco attento (ci vuole comunque sempre attenzione in montagna).
Particolarmente interessante è la ricostruzione del tetto, con le grondaie per la raccolta acqua e le fosse per le cupole dei cannoni.
Foto del 2007
Foto del 2009
Infine uno sguardo al muro perimetrale che lo proteggeva da eventuali attacchi di fanteria, che si sviluppava dalla costa della montagna fino alla galleria d'ingresso. Questa parte della struttura non è stata restaurata è comunque una parte fondamentale per la difesa del forte stesso.
 
Queste cartine sono appese vicino alla galleria d'ingresso. Sulla pianta della caserma si può trovare anche un'area adibita a stalla, anche i poveri muli avevano il loro riparo.
Mentre questa è una vista della sottostante Val D'Astico:
Come si raggiunge:
Da Roana (VI) si prosegue verso Rotzo. Arrivati alla località di Mezzaselva, la strada sale sulla destra subito dopo la chiesa verso le sciovie M.Verena. Finita la salita trovate una strada a sinistra che indica Malga Campolongo. Proseguite verso la malga dove potete parcheggiare l'auto e proseguite a piedi o in bici per la vecchia strada militare che troverete a sinistra (con indicazione per il forte). Il percorso è di circa 2 Km (sola andata).
Mappe Interattive:
SCHEDA PERCORSO | |
---|---|
Provincia: | Vicenza |
Comune: | Rotzo |
Coordinate punto di arrivo: | 45.88865 - 11.3879(45°53'19" N - 11°23'16" E) |
Altitudine di arrivo (m): | 1720 |
Difficoltà del percorso: | T - Turistico |
Ore a piedi: (andata e ritorno, esclusa visita) | 1 ora |
Come si raggiunge: | A piedi, In mountain bike, Ciaspole |
Tipologia: | Paesaggistico, Storico, Panoramico |
Storia: (tratta dai tabelloni trovati in loco)
Il forte Campolongo sorge sull'omonima sommità a 1720 metri ed è situato sul bordo occidentale dell'Altopiano. Venne eretto negli anni 1908-12 e costituiva, al pari dei forti Verena e Corbin, la più diretta risposta italiana alla linea dei forti austriaci. Il forte rappresentava una delle più moderne realizzazioni nel Genio militare italiano: era dotato di quattro cannoni in acciaio da 149mm posti in cupole girevoli dello spessore di 160mm. La difesa ravvicinata constava di quattro cannoni in bronzo da 75mm su affusto rigido e di quattro mitragliatrici.
Nel luglio 1915 venne gravemente danneggiato dal mortaio austroungarico Skoda da 305mm appostato a Cost'Alta (Millegrobbe). Il 15 maggio 1916, nel corso della Strafexpedition (più propriamente chiamata Offensiva di Primavera) venne ripetutamente colpito dal mortaio Skoda da 381mm (Barbara).
Il 22 maggio 1916, abbandonato dall'esercito italiano, cadde in mano austriaca e vi rimase fino al termine del conflitto.
L'opera rivela ancora oggi le sue caratteristiche essenziali: il vasto fossato che la circonda, il forte con i pozzi delle cupole corazzate, i resti delle caserme, le cisterne d'acqua potabile e tutti i collegamenti in galleria. Proseguendo per la galleria principale d'entrata è possibile vedere una scalinata che conduce alla trincea di ronda del forte e due caverne adibite all'alloggio dei soldati. Dopo l'uscita dalla galleria principale si incontra sulla destra un altro collegamento coperto che porta al forte e alle caserme sottostanti. L'opera principale del forte, costituita da due piani fuori terra e un piano interrato, è stata realizzata in calcestruzzo armato; il volume è scavato parzialmente nella roccia e questo ne ha permesso la conservazione e la discreta integrità.
 
Forte Campolongo
Il Forte Campolongo, costruito tra gli anni 1908 e 1912 sul ciglione di una parete rocciosa strapiombante sulla Val d'Astico, è situato sulla sommità dell'omonimo monte, a quota 1720, in territorio comunale di Rotzo, alle pendici occidentali dell'Altipiano dei Sette Comuni.
ssieme ai vicini Forti Corbin e Verena, da cui dista rispettivamente 6 e 5 Km in linea d'aria, faceva parte dello sbarramento Agno-Assa, III settore-Asiago e costituiva una delle più moderne e importanti realizzazioni dell'ingegneria militare italiana. Considerato dai vertici militari un pilastro fondamentale nella sistemazione difensiva di questo delicatissimo settore del confine italo-austriaco, Forte Campolongo fu la più diretta risposta italiana alla linea delle fortificazioni austriache.
Armato con 4 moderni cannoni da 149 mm A (Acciaio) in cupole girevoli corazzate da 18 cm di spessore e da 4 vecchi cannoni su affusto rigido da 75 mm B (Bronzo), che assieme a 4 mitragliatrici in opere minori adiacenti costituivano la difesa ravvicinata, il forte, considerata la sua posizione, si trovava ad operare sia verso Luserna e le postazioni del Viaz e forteluserna/fortelusernaoberwiesen.phpOberwiesen, che verso la Val d'Astico. Per questo disponeva di un osservatorio in cupola.
L'opera blindata rivela ancor oggi le sue forme essenziali, dal vasto fossato che la circonda frontalmente all'entrata in galleria, dalle cisterne di acqua potabile all'edificio principale dalla cui copertura si possono osservare i pozzi delle cupole corazzate. I resti visibili delle caserme e dei depositi si trovano direttamente sulla parete rocciosa prospiciente la Val d'Astico, completamente fuori tiro; erano collegati all'opera centrale per mezzo di una postierla nella quale c'erano anche la polveriera e il laboratorio. L'opera principale del Forte, costituita da due piani fuori terra e un piano interrato, fu realizzata in calcestruzzo armato. Il volume fu parzialmente scavato nella roccia.
Forte Campolongo, sotto tiro di un mortaio austroungarico da 305 mm piazzato sulla dorsale di Cost'Alta (Millegrobbe), dal luglio del 1915, a due mesi quindi dall'inizio del conflitto, perse quasi tutta la sua capacità di fuoco causa i gravi danneggiamenti subiti. Nel maggio dell'anno successivo, di fronte all'Offensiva imperiale di Primavera, battuto dai colpi di un mortaio Skoda da 381 mm - il famoso Barbara - che dall'Altopiano di Lavarone assieme al potente mortaio da 420 mm di malga Laghetto batteva le linee italiane, il Forte venne praticamente distrutto.
Dal 22 maggio 1916, terminato l'ultimo tentativo di difesa della Brigata Ivrea intorno al Costesin, Forte Campolongo, abbandonato dall'Esercito Italiano, sarà occupato dalle fanterie austroungariche che vi rimasero fino al termine del conflitto.
Il complesso fortificato era dislocato su una vasta area di circa 10.000 m quadrati e difeso naturalmente a sud e a ovest da uno strapiombo, a nord e ad est da un muro di cinta e da un fossato di gola.
Il complesso vantava vari edifici sia dentro che fuori dalle mura difensive; fuori dalle mura erano infatti collocati: la cisterna per l'acqua potabile, il comando e le baracche dei rifornimenti; all'interno delle mura c'erano: due casematte per i posti di guardia, la batteria per i quattro cannoni da 140 mm e il blocco delle caserme per gli alloggi.
Sopra le mura erano posizionate quattro mitragliatrici tipo "Maxim" per il combattimento ravvicinato e su uno spiazzo a pochi metri dalle mura una batteria di quattro cannoni da 75 mm per la difesa a media distanza.
Tutti gli edifici a parte le batterie di cannoniera sono costruiti in pietra intonacata e rifiniti con particolari ornamenti in pietra bianca di Asiago, le cannoniere sono invece realizzate interamente in calcestruzzo non armato per un totale di circa 3.500 metri cubi di calcestruzzo lavorato a mano.
In quel tempo le tecniche di costruzione erano molto diverse da quelle odierne sia per la ridotta tecnologia del tempo, sia per le difficoltà legate al luogo e alle intemperie, sia per le ancora scarse conoscenze delle tecnologie del nemico.
Nonostante la tecnica di costruzione e i materiali usati potessero sembrare poveri e limitati, da un attento esame dell'edificio è possibile scoprire tutta una serie di piccole ricercatezze tecnologiche come: le condutture in rame per le comunicazioni tra l'osservatorio e le cannoniere, i sistemi di ventilazione forzata per l'evacuazione dei gas di scoppio, il sistema di vasche a carboni attivi per la purificazione dell'acqua piovana.
 
Dati sul recupero del forte
La particolare condizione del forte, isolato e sulla sommità di Cima Campolongo ha permesso, pur nell'abbandono e nel conseguente degrado, la conservazione di un contesto storico - ambientale unico, che ripropone il complesso ed articolato sistema di difesa ed organizzazione logistica verificatesi durante gli eventi del 1915 - 1918.
I lavori di recupero hanno avuto l'obiettivo di consolidare le strutture esistenti con la ricostruzione filologica dell'organizzazione logistica originaria, quale strumento di ricontestualizzazione del sito per una caratterizzazione dell'aspetto culturale.
Gli interventi realizzati hanno riguardato:
- il recupero dei collegamenti tra i singoli elementi del complesso logistico e la loro messa in sicurezza;
- il ripristino della copertura con getto in cls armato, della cornice di gronda per preservare la struttura da infiltrazioni di acqua;
- il recupero strutturale del forte da destinare alla visita in sicurezza per operatori e turisti con la realizzazione delle parti dei solai crollati, del collegamento tra muri e volte oggi in fase di distacco;
- il consolidamento statico del forte con il riempimento delle volte danneggiate e la rimozione del materiale di risulta dai singoli manufatti per garantire una lettura della sistemazione logistico - militare del complesso;
- il decespugliamento e diradamento arboreo nelle zone limitrofe ai collegamenti e alle opere militari esistenti (trincea rafforzata, muro di conta, cisterne d'acqua, ecc...), che consentono di vedere l'organizzazione originale del complesso militare;
- lo sgombero da macerie e rifiuti dei locali del forte e dei percorsi di collegamento;
- pulizia e sistemazione del piazzale di ingresso al forte;
- installazione di bacheche e cartelli guida esplicativi per illustrare al visitatore le caratteristiche, gli scopi e la storia delle opere militari;
- predisposizione di idonee opere di sicurezza;
- posa di cupole in acciaio cor ten per ridefinire le caratteristiche storiche degli armamenti e dell'osservatorio presenti nel forte.
Data visita: 12/08/07, 27/07/09Creato il: 24/11/2007Aggiornato il: 27/04/2010
Autore: Corrado DZ.
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Complimenti a tutti gli operatori per il bel lavoro svolto. La visita merita, data anche la facile escursione per raggiungerlo e permette di tornare indietro di quasi un secolo e comprendere le condizioni di combattimento dell'epoca.
voto: 9
Adesso il forte è visitabile, quasi come nuovo!
Ciao e buon divertimento