Forte Dossaccio
Importante baluardo austro-ungarico della Grande Guerra (m 1838)
Abbiamo visitato il forte Dossaccio il 10 luglio 2011.
Per salire al forte abbiamo scelto di utilizzare l'ex strada militare che univa il forte Dossaccio al sottostante forte Buso. Purtroppo la possibilità di parcheggio è limitata a poche macchine, l'alternativa è salire verso gli impianti Alpe Lusia (località Castelir) dove il parcheggio è più ampio e dove c'è anche una tabella con l'indicazione del forte. Il tempo di percorrenza è comunque lo stesso, 1 ora e 20 minuti di salita non ripida, percorribile anche in mountain bike.
La strada corre sempre all'interno del bosco, fino in prossimità del forte.
Il forte si presenta maestoso ma è in ristrutturazione. Di fronte un enorme piazzale un tempo ricoperto da reticolato.
Il fossato a protezione del forte dagli attacchi della fanteria nemica era protetto da un cofano in calcestruzzo che accoglieva un gruppo di mitragliatrici.
Il piano terra del forte è costituito da enormi stanzoni e locali di servizio. E' riconoscibile il locale motori dove si trova un piano rialzato che sosteneva un gruppo elettrogeno.
Al piano superiore si accede al corridoio di spina su cui da una parte si affacciano gli alloggi e dall'altra i magazzini ed i depositi. I magazzini per le munizioni erano posizionati non lontano dai pozzi dei cannoni e dei condotti di aerazione permettevano il ricambio dell'aria all'interno.
Il forte era anche dotato di tre osservatori corazzati.
Nei forti di costruzione prima del 1900 i cannoni erano posizionati all'interno di stanze con feritoie, i forti di costruzione dei primi del 1900 hanno invece i cannoni in cupola girevole. Questo forte aveva entrambi i sistemi, perché costruito prima del 1900 e rimodernato prima dell'entrata in guerra.
L'armamento era composta da 4 obici da 10 cm. M5 in cupola corazzata, 4 cannoni da 12 cm M80 in casematte di pietra con scudo corazzato. Per la difesa ravvicinata era dotato di dodici mitragliatrici calibro 8 mm M93 (due in postazione frontale corazzata, due in breccia corazzata, otto in cofano blindato).
Il forte era equipaggiato per la comunicazione ottica con il sottostante forte Buso e il forte Moena.
La guarnigione era di 5 ufficiali e 167 soldati in tempo di pace e 3 ufficiali e 195 soldati in tempo di guerra.
Alla fine del corridoio superiore è possibile uscire in una specie di terrazza esterna e quindi sul tetto del forte.
Sono visibili delle piccole cupole riempite in cemento, sede degli obici da 10 cm. Sono decisamente molto piccole di circa 1,5 mt di diametro.
Panorami del passo Rolle e le pale di S.Martino.
Dal forte parte una poterna che passa sotto il fossato (adesso crollato) e conduce al fortino avanzato e alla torre dei riflettori, uno da 90 cm e due da 21 cm alimentati da un gruppo elettrogeno a benzina. E' costituita da una lunga scalinata, dove al termine della stessa, si trova un piccolo obitorio con 4 loculi. Sono ancora presenti tavole originali dell'epoca.
Pianta del forte.
Come si raggiunge:
da Predazzo (TN) si seguono le indicazioni per Passo Rolle. Passata la località di Bellamonte si incontra sulla sinistra la strada per la Loc. Castelir. Dopo il primo tornante c'è un ampio parcheggio e l'inizio della strada per il forte. Oppure passata la località di Bellamonte si prosegue verso il passo Rolle fino alla località Forte Buso (all'inizio del lago di Paneveggio) dove inizia l'ex strada militare.
Se si arriva da San Martino di Castrozza, seguire per passo Rolle, Paneveggio e poi si trova prima la località Forte Buso e poi l'incrocio sulla destra per la Località Castelir.
Mappe Interattive:
Parcheggio Forte Buso
Parcheggio Loc. Castelir
Posizione del forte Dossaccio
SCHEDA PERCORSO | |
---|---|
Provincia: | Trento |
Comune: | Predazzo |
Coordinate punto di arrivo: | 46.30418 - 11.72374(46°18'15" N - 11°43'25" E) |
Coordinate parcheggio: | 46.30695 - 11.70128(46°18'25" N - 11°42'5" E) |
Altitudine di partenza (m): | 1470 |
Altitudine di arrivo (m): | 1838 |
Dislivello (m): | 370 |
Difficoltà del percorso: | T - Turistico |
Ore a piedi: (andata e ritorno, esclusa visita) | 2 ore 20 minuti |
Come si raggiunge: | A piedi, In mountain bike |
Tipologia: | Storico, Panoramico |
Storia: (tratta dai tabelloni trovati in loco)
Complesso fortificato austriaco tardo ottocentesco, costruito - insieme alla strada di accesso da Forte Buso - fra il luglio 1890 e l'ottobre 1895 e ammodernato prima della guerra (nel 1912).
Il forte venne scavato entro la roccia del Dossaccio e costruito in coni di porfido, lavorati in modo egregio. Al forte sono annessi la vasca per la raccolta dell'acqua piovana (non vi sono sorgenti, trattandosi di una posizione cacuminale); camminamento per l'osservatorio, sotterranei, trincee.
Il forte costituiva il perno fra i sistemi difensivi del Travigliolo e del Passo San Pellegrino. Il Forte Dossaccio è stato concepito per agire in lontananza da posizione sicura, con possibilità di sparare in tutte le direzioni (verso Passo Valles, verso Rolle - Colbricon, verso Bocche - Juribrutto ed eventualmente anche verso Predazzo, in caso di sfondamento sul Lagorai).
Il corpo principale è a pianta pentagonale cui a nord-est è collegato un corpo a linea spezzata. Il fossato frontale era protetto da un cofano di calcestruzzo con un gruppo di mitragliatrici.
L'armamento era costituito da 4 cannoni da 120 mm in casamatta con feritoie ad apertura minima, da 4 obici da 100 mm in cupole d'acciaio girevoli e da 12 mitragliatrici da 8 mm. Il forte era inoltre dotato di una torre per riflettori e d'osservazione.
Nel corso della guerra i cannoni vennero spostati all'esterno del forte, nel bosco, in parte in gallerie blindate collegate con tunnel e trincee. Le cupole degli obici vennero rifatte in calcestruzzo nelle quali vennero impiantati dei tronchi per simulare la presenza dei cannoni spostati.
Nel 1915 e 1916 i cannoni del forte contribuirono efficacemente alla difesa della linea del Passo Rolle e del Colbricon. Il forte fu ripetutamente bombardato, ma i grandi blocchi di porfido resistettero efficacemente anche alle granate da 220 mm dell'artiglieria italiana.
Data visita: 10/07/2011Creato il: 09/02/2012
Autore: Corrado DZ.
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