Le Orme dei Dinosauri

Le Orme dei Dinosauri

alle pendici del Pelmetto (m 2050)

 

Orme Dinosauri - il masso preistorico

Orme Dinosauri - il masso preistorico

Questa escursione nella preistoria alle Orme dei Dinosauri, inizia dal Rifugio Staulanza, situato sull'omonimo passo Staulanza a 1766 metri d'altezza. Lasciata l'auto al passo, si imbocca il sentiero ben segnalato di fronte al rifugio.

 

Il Rifugio Staulanza sull'omonimo passo

Il Rifugio Staulanza sull'omonimo passo

Orme Dinosauri - tabellone dell'escursioni dal Passo Staulanza

Orme Dinosauri - tabellone dell'escursioni dal Passo Staulanza

Il rifugio Staulanza e tabellone con le indicazioni.

 

Il sentiero CAI 472

Orme Dinosauri - Immissione nel sentiero 472

Orme Dinosauri - Immissione nel sentiero 472

Orme Dinosauri - Cartelli indicatori

Orme Dinosauri - Cartelli indicatori

Orme Dinosauri - Sentiero nel bosco

Orme Dinosauri - Sentiero nel bosco

Dopo aver attraversato il prato innanzi al rifugio Staulanza, il sentiero si addentra nel bosco e subito incrociamo il bivio con il sentiero CAI 472 che seguiremo voltando a destra.

Orme Dinosauri - sentiero fangoso

Orme Dinosauri - sentiero fangoso

Orme Dinosauri - La deviazione per le Orme dei Dinosauri

Orme Dinosauri - La deviazione per le Orme dei Dinosauri

Il percorso prosegue nel bosco con fondo spesso costellato dalle radici dei pini e con una moderata pendenza.

Orme Dinosauri

Orme Dinosauri

Lato Sud-Ovest del Pelmetto. Nel macereto (ghiaione) alla base é possibile scorgere il grande masso con le impronte dei Dinosuari.

 

Percorso alle Orme

Orme Dinosauri - Inizio della deviazione

Orme Dinosauri - Inizio della deviazione

Orme Dinosauri - il sentiero nella parte bassa

Orme Dinosauri - il sentiero nella parte bassa

Orme Dinosauri - sentiero scosceso

Orme Dinosauri - sentiero scosceso

Dopo circa 40 minuti troviamo alla nostra sinistra l'indicazione del sentiero per le Orme dei Dinosauri, che sale direttamente verso il pendio.

Orme Dinosauri - la traccia da seguire

Orme Dinosauri - la traccia da seguire

Orme Dinosauri - sentiero delimitato dagli ometti in pietra

Orme Dinosauri - sentiero delimitato dagli ometti in pietra

Orme Dinosauri - il masso da raggiungere

Orme Dinosauri - il masso da raggiungere

Il cambio di pendenza é immediato e il sentiero inizia subito a farsi prima scosceso e poi sempre piú ripido. Man mano che si sale la traccia del sentiero sparisce ed é necessario prestare attenzione agli ometti in pietra, rivolgendo ogni tanto lo sguardo al nostro masso preistorico.

 

Masso preistorico

Orme Dinosauri - é possibile scorgere il masso preistorico sotto la parete

Orme Dinosauri - é possibile scorgere il masso preistorico sotto la parete

Orme Dinosauri - zoomata sul masso

Orme Dinosauri - zoomata sul masso

Orme Dinosauri - anche da lontano si intravedono bene le impronte

Orme Dinosauri - anche da lontano si intravedono bene le impronte

Il masso si individua facilmente nel pendio ghiaioso perché é uno dei massi piú grandi se non il piú grande.

Orme Dinosauri - eccoci all'enorme blocco di dolomia

Orme Dinosauri - eccoci all'enorme blocco di dolomia

Orme Dinosauri - le proporzioni ...

Orme Dinosauri - le proporzioni ...

Notate come il masso sia ben posizionato quasi per farci ammirare comodamente ció che tramanda.

 

 

 

Le impronte

Orme Dinosauri - Le piste A e C

Orme Dinosauri - Le piste A e C

Orme Dinosauri - primo piano sulla pista C

Orme Dinosauri - primo piano sulla pista C

Orme Dinosauri - una delle impronte della pista C

Orme Dinosauri - una delle impronte della pista C

 

Orme Dinosauri - le dimensioni

Orme Dinosauri - le dimensioni

Orme Dinosauri - le dimensioni

Orme Dinosauri - le dimensioni

Ecco le impronte lasciate circa 200 milioni di anni fa dai primi dinosauri.

Orme Dinosauri - un'altra impronta

Orme Dinosauri - un'altra impronta

Orme Dinosauri - primo piano sulla pista C

Orme Dinosauri - primo piano sulla pista C

Orme Dinosauri - un'altra prospettiva delle piste

Orme Dinosauri - un'altra prospettiva delle piste

Le impronte sono nitide e profonde. Incredibile come si siano potute conservare per tutti questi milioni di anni.

Orme Dinosauri - pista C

Orme Dinosauri - pista C



 

 

Dintorni

Orme Dinosauri - altre roccde lungo la salita

Orme Dinosauri - altre roccde lungo la salita

Orme Dinosauri - l'inizio della parete a strapiombo

Orme Dinosauri - l'inizio della parete a strapiombo

Orme Dinosauri - strati geologici del terreno

Orme Dinosauri - strati geologici del terreno

Dopo aver ammirato questo enorme blocco di Dolomia, possiamo guardarci attorno e notare come siano presenti diversi aspetti caratteristici. Dalla parete aggettante sopra di noi ai diversi strati geologici nel terreno lì vicino.

Orme Dinosauri - Campanule tra le fenditure

Orme Dinosauri - Campanule tra le fenditure

Orme Dinosauri - parte della parete Ovest del Pelmetto

Orme Dinosauri - parte della parete Ovest del Pelmetto

La natura non smette mai di sorprenderci e di ammutolirci...

 

 

Panorami

Orme Dinosauri - panorama sul gruppo del Civetta - Moiazza

Orme Dinosauri - panorama sul gruppo del Civetta - Moiazza

Il Civetta

Orme Dinosauri - panorama verso Spiz di Mezzo - San Sebastiano - Tamer

Orme Dinosauri - panorama verso Spiz di Mezzo - San Sebastiano - Tamer

Alcuni panorami e scorci visibili da questo punto: oltre al gruppo del Civetta - Moiazza; lo Spiz di Mezzo - Cima Pramper - e il San Sebastiano - Tamer

Orme Dinosauri - parcheggio e Camping di Pala Favera

Orme Dinosauri - parcheggio e Camping di Pala Favera

 


Storia:

Storia: i Dinosauri del Pelmetto

 

Orme Dinosauri - Mappa schematica delle impronte

Orme Dinosauri - Mappa schematica delle impronte

 

Le impronte evidenziate nel masso si riferiscono a tre distinte tipologie di dinosauro.

La piú evidente é la pista A appartenente ad un primitivo Ornitisco. L'Ornitisco é uno dei due grandi ordini di dinosauri e comprende esclusivamente dinosauri erbivori e dotati di becco;

le tracce di tipo B sono riferibili ai Coelosauri, Sauriischi carnivori di piccole dimensioni. I Coelosauri erano fra i piú piccoli dinosauri, raggiungevano l'altezza di 80-100 cm. Erano carnivori e bipedi con impronte tridattili di 6-7 cm e con una lunghezza del doppio-passo di 60-70 cm;

mentre la pista C appartiene ad un Prosauropode grande saurisco erbivoro. I Prosauropodi erano un grande Gruppo di antichi dinosauri erbivori, in maggioranza semibipede. Erano accomunati da una piccola testa e un lungo collo, zampe posteriori piú lunghe e zampe anteriori dotate di un grande artiglio per difesa dai predatori. Inizialmente di taglia medio-piccola (1,5 - 3,0 m) si svilupparono fino a raggiungere grandi taglie con 10 m di lunghezza.

 

Orme Dinosauri - Esemplare di Prosauropode

Orme Dinosauri - Esemplare di Prosauropode

Riproduzione di un Prosauropode

 




 

 

La scoperta delle orme é da attribuirsi a Vittorino Cazzetta, un ricercatore naturalista con la passione dei fossili di Pescul una frazione di Selva di Cadore. Fu lui che identificó quelle strane orme in questo masso di dolomia. Ora una replica delle impronte si puó ammirare proprio al Museo "Vittorino Cazzetta" a Selva di Cadore. Il luogo é considerato sito preistorico di importanza internazionale.


 

 

I DINOSAURI DEL PELMETTO

 

Orme Dinosauri - Riproduzione visibile al Museo Cazzetta

Orme Dinosauri - Riproduzione visibile al Museo Cazzetta

 

 

 

Questo grande masso che porta impresse le orme di dinosauri, posto alle falde del Pelmetto alla quota di m. 2050 s.l.m., è divenuto in questi ultimi anni quasi un oggetto di venerazione; escursionisti, appassionati e turisti increduli, percorrono a frotte, nei mesi estivi, il sentiero che dal rifugio Passo Staulanza ( m.1766 s.l.m.) porta in meno di un'ora di cammino allo spigolo sud-ovest della sovrastante montagna. Proprio qui un enorme crollo di rocce staccatosi dalla pieghe frastagliate del Pelmetto, chissá quanti anni or sono, ha dato alla luce questo favoloso messaggio di un passato remotissimo.


La prima segnalazione dello strano macigno che sembrava portare sulla superficie delle impronte simmetriche del tutto simili alle orme di un essere dalle proporzioni considerevoli, venne fatta da Vittorino Cazzetta di Selva di Cadore, appassionato di preistoria e grande conoscitore delle sue montagne. Da qui l'interessamento dell'universitá degli studi di Padova, Dipartimento di Geologia, Paleontologia e Geofisica, che mandó sul posto alcuni studiosi, che provvidero subito a fare i primi cauti rilevamenti.


Una simile notizia, infatti, venne accolta dal mondo accademico con molta titubanza se non, addirittura, con incredulitá; la roccia in questione è una Dolomia Principale, quindi appartenente ad un ambiente tipicamente marino che non giustificava la presenza di esseri terrestri quali erano i dinosauri.


Studi accurati, condotti sul filo di una entusiasmante brama di conoscenza, portarono invece a dei risultati tutt'altro che dubitabili, per quanto insolito e singolare fosse stato questo ritrovamento. Il professor Paolo Mietto dell'ateneo patavino con la collaborazione del Museo di Selva di Cadore e del Club Speleologico Proteo di Vicenza per la parte tecnica, catalogó, avvalendosi di calchi di gesso, oltre cento orme in parte disperse in parte organizzate in piste abbastanza evidenti; un simile studio corredato da un'imponente serie di dati scientifici, portó nel giro di qualche anno, a individuare le specie di animali che lasciarono le impronte e permise di dare un nome ai singoli dinosauri che percorsero, oltre 200 milioni di anni fa, quel lembo di spiaggia bagnata ora divenuto dura dolomia.


Le pubblicazioni scientifiche parlano di Coleurosauri, piccoli rettili carnivori, molto agili, appartenenti al gruppo dei Saurischi, con le ossa del bacino disposte similmente a quelle dei rettili attuali. A questi animali appartengono le impronte piú numerose, altre orme invece sono state lasciate da Prosauropodi, antenati primitivi dei giganteschi Sauropodi erbivori. La pista piú spettacolare e meglio individuabile appartiene ad un Ornitisco, l'orma è tipicamente dinosauriana, in quanto tridattile con dito mediano allungato e i due laterali piú corti e divaricati.


Queste sono solo alcune delle notizie scientifiche raccolte nelle numerose pubblicazioni sull'argomento, ma certamente bastano per far lavorare la nostra fantasia; chi piú dei dinosauri ha la facoltá di attrarre l'immaginario collettivo? Ognuno di noi è fortemente suggestionato dalla mole e dalle sembianze di questi mostri che dominarono il pianeta Terra per un periodo lunghissimo e talmente remoto da perdersi nella profonditá dei tempi.


In quei lontani millenni il paesaggio dolomitico doveva essere assai simile a quello delle odierne isole Bahamas o alle spiagge del Golfo Persico, dove lingue di mare si inoltravano lentamente nell'entroterra, lasciando ad ogni nuova bassa marea specchi d'acqua poco profondi; in questi acquitrini sconfinati i dinosauri erbivori trovavano alghe per sfamarsi e i dinosauri carnivori cacciavano i loro simili erbivori, diventando padroni incontrastati delle terre emerse.


Questi animali che vagavano sulle spiagge destinate a diventare milioni di anni dopo il Pelmetto, non erano di dimensioni mastodontiche; essi infatti appartengono al Triassico superiore, il periodo in cui i dinosauri fecero la loro prima comparsa; si possono considerare, quindi, degli antenati dei giganteschi e temibili carnosauri giurassici, che tutti hanno avuto modo di vedere nelle loro sembianze grazie alle ricostruzioni fatte dagli studiosi e che in molti parchi di divertimento sono stati addirittura riprodotti in scala reale. I dinosauri del Pelmetto sono ancora piú antichi dei carnosauri e quindi piú preziosi.


Si capisce l'enorme portata della scoperta di Cazzetta solo quando si constata che in tutto il suolo italiano non esistono altre testimonianze di questo tipo, a parte un'unica impronta isolata, forse di Coleurosauro, rinvenuta piú di quarantanni fa dal paleontologo tedesco Franz Von Huene, nei monti pisani in Toscana; altri importanti rinvenimenti sono venuti alla luce in Trentino. Passando poi su scala europea, una simile scoperta si è avuta solo nel Parco Naturale dell'Engandina in Svizzera. Il ritrovamento delle orme dei dinosauri sul Pelmetto è stato un evento scientifico che ha avuto un'eco internazionale e che ha fatto notizia dovunque.


Le Dolomiti non finiscono mai di stupirci, lasciandoci spesso a bocca aperta.


Collocazione geografica:

L'itinerario descritto si snoda nella parte Settentrionale delle Dolomiti di Zoldo, lungo il sentiero CAI 472 che corre attorno al lato Ovest del Pelmetto. Ci troviamo in Veneto, nella famosissima Val di Zoldo o Val Zoldana (provincia di Belluno).

 


Come si raggiunge:

Da Longarone si prende la Provinciale 251 per la Val Zoldana, percorrerla tutta fino a Forcella Staulanza o Passo Staulanza (sono circa 25 chilometri).

 


Tempi di percorrenza:

Soste escluse, il tempo impiegato nell'andata é stato di 1h e 10' mentre per il ritorno é stata necessaria 1h.


Mappe Interattive:

Parcheggio al Passo Staulanza e inizio del sentiero

 

 

Le Orme dei Dinosauri

SCHEDA PERCORSO
Zona:Cadore, Zoldano
Provincia / Comune:Belluno / Zoldo Alto
Categoria:Montagne
Tipologia:Paesaggistico, Culturale
Coordinate punto di arrivo:46.411026 - 12.121969
(46°24'39" N - 12°7'19" E)
Coordinate parcheggio:46.420736 - 12.104364
(46°25'14" N - 12°6'15" E)
Altitudine di partenza (m):1766
Altitudine di arrivo (m):2050
Dislivello (m):336
Difficoltà del percorso:E - Escursionistico
Ore a piedi:
(andata e ritorno, esclusa visita)
2 ore 10 minuti
Km totali:4,90
Come si raggiunge:A piedi

Traccia GPS:

Traccia Le Orme dei Dinosauri

Carta Topografica:

Carta escursionistica utilizzata:

Tabacco n. 025 - Dolomiti di ZOLDO, CADORINE E AGORDINE
Scala 1:25.000
Sentiero n. 472 + Deviazione alle Orme di Dinosauro





Data visita: 04/08/2012
Data pubblicazione: 22 Maggio 2013

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