M. Grappa - Galleria Vittorio Emanuele III

M. Grappa - Galleria Vittorio Emanuele III

Fortificazione Italiana in caverna della Grande Guerra

 

Questo è quanto riporta il libretto che si trova gratuitamente nel museo nei pressi dell'ingresso:

GALLERIA VITTORIO EMANUELE III

È un'opera di fortificazione militare veramente grandiosa, realizzata in 10 mesi, a partire dal novembre 1917. Fu progettata dal Col. del Genio Nicola Gavotti per potenziare la difesa del massiccio del Grappa.

Ha uno sviluppo in galleria di circa 5 Km., consta di un braccio principale di m. 1.500, da cui si irradiano numerosi rami secondari, verso le postazioni dei pezzi di artiglieria e delle mitragliatrici, gli osservatori e gli sbocchi per sortite controffensive.

Per realizzare la galleria, ricavata al di sotto della Cima Grappa, alta m. 3 e larga da 1,80 a 2,50 m,. fu necessario asportare circa 40.000 m.c. di roccia impiegando 24 perforatrici meccaniche. Essa  venne armata e dotata di impianti tecnici e logistici tali da consentire ai reparti in caverna (circa 15.000 uomini con 72 cannoni e 70 mitragliatrici) la vita ed il combattimento per lungo tempo.

Gli approntamenti difensivi della galleria concorsero efficacemente ad assicurare il possesso dell'importante massiccio nel corso della seconda e della terza battaglia del Grappa.

Oggi solo parte del braccio principale, adeguatamente illuminato, è normalmente visitabile.

Accanto all'ingresso della galleria sorge il cippo che ricorda i 600 Partigiani caduti sul Grappa nel periodo 1943-1945.

Purtroppo non è possibile la visita completa della galleria a causa di alcune frane e sbarramenti artificiali. Solo il primo tratto è visitabile in sicurezza, altri due tratti sono solo per esperti ben equipaggiati.

La piantina posta all'ingresso, ma anche più all'interno della galleria, danno bene un'idea di quanto fosse imponente questa fortificazione.

M.Grappa - Galleria Vittorio Emanule III

M.Grappa - Galleria Vittorio Emanule III

M.Grappa - Galleria Vittorio Emanule III

M.Grappa - Galleria Vittorio Emanule III

E' possibile accedere alla galleria dalle 9.00 alle 11.45 e dalle 13.30 alle 16.45 (chiuso il lunedì). Ma se arrivate e trovate ancora chiuso chiedete ai militari di servizio al vicino museo che vi apriranno e vi daranno tutte le spiegazioni necessarie.

M.Grappa - Galleria Vittorio Emanule III

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Stranamente non abbiamo notato, vicino alle postazioni di cannoni, dei locali utilizzati come riservette per munizioni che in altre strutture simili normalmente esistono (Fortino Coldarco). Il militare in servizio al museo ci ha spiegato che le munizioni erano messe nel centro del corridoio.

M.Grappa - Galleria Vittorio Emanule III

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Una diramazione della galleria porta al vecchio sacrario sotterraneo costruito nel 1925 ed abbandonato per le troppe infiltrazioni d'acqua.

M.Grappa - Galleria Vittorio Emanule III

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Fine del percorso visitabile!

M.Grappa - Galleria Vittorio Emanule III

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Altre foto del primo tratto della galleria

La visita alla galleria dura circa 40 minuti, ma dopo è consigliato visitare il vicino museo per approfondire i fatti e l'equipaggiamento di quel periodo.

M.Grappa - Galleria Vittorio Emanule III

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Per poter accedere alla seconda parte (per esperti) è necessario andare verso il rifugio, oltrepassare il parcheggio e seguire la strada che porta ad una base militare abbandonata seguendo le indicazioni per il sentiero CAI nr. 10. Dopo la prima discesa sul sentiero, sulla destra si notano delle feritoie per cannoni da dove è possibile entrare.

Il punto GPS è 45°52'35,4 N e 11°48'00,8 E.

M.Grappa - Galleria Vittorio Emanule III

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Se andate prima a destra (verso sud) avrete una bella sorpresa, vi ritroverete alla fine della galleria visitabile chiusa da un cancello.

Dalla parte opposta al cancello (verso nord) una frana blocca la possibilità di proseguire.

Sembra però che esista un altro ramo, confermato dal militare del museo, che prosegue sotto la base militare abbandonata, ma è solo un piccolo tratto.

Altre foto del secondo tratto della galleria

Usciti dalla visita del secondo tratto è possibile visitare anche l'ultimo pezzo proseguendo per il sentiero CAI nr.10. Dopo qualche centinaio di metri si vede sulla destra una vecchia strada militare che riporta alla cima del Grappa dentro alla ex base militare. Lasciate quindi il sentiero e prendete la strada militare. Uscite dal secondo tornante, quello a nord, e dopo pochi metri troverete l'ingresso, anzi l'USCITA PERTICA. (GPS 45°52'52,7 N e 11°47'54,4 E)

M.Grappa - Galleria Vittorio Emanule III

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M.Grappa - Galleria Vittorio Emanule III

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Sopra all'uscita Pertica, un vecchio osservatorio monumentale permette di riconoscere i nomi delle montagne che lo circondano (sempre che non ci siano nuvole come è capitato a noi!).

M.Grappa - Osservatorio

M.Grappa - Osservatorio

Altre foto del terzo tratto della galleria

Dopo aver visitato tutta la galleria, rivisto le piantine, riletto la storia disponibile, viene questo dubbio:

- la galleria ha uno sviluppo di 5 km ed è mediamente larga 2,20 m, quindi 11.000 mq disponibili

- ipotizziamo che 1/5 dello spazio fosse per le varie postazioni di cannoni / mitragliatrici / munizioni e vettovaglie, quindi lo spazio disponibile per i militari è di 8.800 mq

- una persona in piedi occupa uno spazio di circa 70x70 cm, ovvero 0,49 mq

- risulta che nella galleria potevano stare in piedi circa 18.000 persone

Domanda: come facevano a starci 15.000 militari? Non ci sono stanze dormitorio, avevano le brande lungo i vari corridoi?

Del museo, nella ex Caserma Milano, pieno di cimeli e foto riportiamo la foto di una bacheca che mostra come riconoscere i proiettili della Grande Guerra, visto che è ancora molto facile trovarne è anche bello sapere di chi erano!

M.Grappa - Museo - Proiettili della Grande Guerra

M.Grappa - Museo - Proiettili della Grande Guerra


Come si raggiunge:

Da Romano d'Ezzelino (VI) prendete la SP148, ma di indicazioni ne troverete veramente tante!


Mappe Interattive:

M. Grappa - Galleria Vittorio Emanuele III

M. Grappa - Galleria Vittorio Emanuele III

SCHEDA PERCORSO
Zona:Massiccio del Grappa e Colli Asolani
Provincia / Comune:Treviso / Crespano del Grappa
Categoria:Montagne, Fortificazioni
Tipologia:Storico
Periodo storico:Prima Guerra Mondiale
Coordinate punto di arrivo:45.872710 - 11.801227
(45°52'21" N - 11°48'4" E)
Coordinate parcheggio:45.872710 - 11.801227
(45°52'21" N - 11°48'4" E)
Altitudine di partenza (m):1715
Altitudine di arrivo (m):0
Difficoltà del percorso:T - Turistico
Ore a piedi:
(andata e ritorno, esclusa visita)
30 minuti
Come si raggiunge:A piedi, In auto, In mountain bike


Storia:

(tratta dal libretto del museo)

LE TRE BATTAGLIE DEL GRAPPA

PREMESSA

L'avversa conclusione della 12ª battaglia dell'Isonzo, con la rottura del fronte italiano a Caporetto ed il conseguente ripiegamento dell'Esercito sul Piave portarono, nel novembre 1917, il Monte Grappa in prima linea a sbarramento del settore montano tra il Brenta e il Piave.

Le truppe italiane, dopo una drammatica ritirata, pervennero alla nuova linea logore e stremate e, malgrado la stanchezza e le gravi condizioni logistiche e tattiche, si prodigarono alacremente per costruire una nuova barriera difensiva atta ad arrestare definitivamente il nemico che, imbaldanzito dal successo, puntava alla totale distruzione dell'Esercito italiano.

La conquista del Grappa, infatti, avrebbe consentito agli austro-ungarici di dilagare nella sottostante pianura veneta e colpire alle spalle il nostro schieramento sul Piave, dal Montello al mare.

Consci dell'importanza del loro compito - «Monte Grappa tu sei la mia Patria» diceva la loro canzone, i soldati del Grappa, nella prima e nella seconda battaglia difensiva contesero accanitamente ogni palmo di terreno all'irruenza nemica, sino a stroncarne ogni velleità offensiva ed a travolgerla per sempre con la terza battaglia dell'ottobre 1918.

LA BATTAGLIA DI ARRESTO

La prima battaglia difensiva - quella di arresto dell'avanzata nemica - si svolse in due fasi: dal 14 al 26 novembre e dall'11 al 21 dicembre 1917 .

Gli Austro-ungarici, dopo una massiccia e violenta preparazione di artiglieria, il 14 novembre attaccano in forze le nuove linee avanzate italiane, tra Cismon e Piave; la lotta divenne sempre più aspra e accanita ed il nemico fece ricorso a tutti i mezzi di distruzione in suo possesso e riuscì a sgretolarne le difese avanzate, sia pure a costo di gravissime perdite.

Dal 16 novembre vennero via via coinvolti il M. Tematico, il M. Roncone e il Prasolan; poi, dal 20 novembre, le quote ed i costoni che convergono a raggiera su Cima Grappa; Col Caprile, M. Pertica, M. Fontanasecca, col della Beretta, M. Salarolo, M. Spinoncia e M. Tomba. Località tutte di cui si leggerà poi il nome inciso sulle stele che fiancheggiano la Via Eroica del Sacrario. Più volte il nemico venne respinto, ma ripeté gli attacchi accanitamente, con forze sempre maggiori.

Il 26 novembre, con un violento combattimento, la brigata Aosta, reparti del 94ª fanteria e del battaglione alpino Val Brenta ricacciarono da Col della Beretta la divisione austro-ungarica Edelweiss ed ebbe così termine la prima fase della battaglia di arresto. Essa era stata la più dura e la più importante, perché venne sostenuta dai soldati italiani quando non era stata ancora superata la terribile crisi della ritirata.

Nonostante l'accanimento degli attacchi, condotti con netta superiorità di forza, il nemico venne fermato dal disperato eroismo dei nostri soldati. Sul Grappa, come sul Piave, il soldato italiano compì prodigi di valore, superiori ad ogni aspettativa e riuscì a bloccare tutti gli sforzi austriaci per mettere fuori combattimento l'Italia.

Fu solo dopo questa dura prova che, riacquistata la fiducia nelle nostre reali capacità, il 5 dicembre le truppe Alleate affluite in Italia entrarono in linea da Monfenera a Nervesa con il XXXI C.A. francese ed il XIV C.A. britannico. Riordinate le sue forze, l'11 dicembre il nemico riprese con rinnovato vigore l'offensiva: nel vivo della lotta erano ancora Col della Beretta, Col dell'Orso, M. Spinoncia, Col Caprile, M. Asolone.

Nonostante la strenua resistenza italiana, il nemico riuscì a strappare il Valderoa e l'Asolone, giungendo ad affacciarsi sulla piana di Bassano. Ma gli ulteriori attacchi furono ovunque respinti ed il 21 dicembre il nemico fu costretto a desistere da ogni ulteriore tentativo.

La battaglia d'arresto era così vinta.

LA BATTAGLIA DIFENSIVA

Durante la stasi invernale, l'organizzazione difensiva venne rafforzata con lavori in roccia, trinceramenti, postazioni e reticolari, in previsione di altri e più massicci attacchi.

La sistemazione sul Grappa era assai difficile perché ormai ridotta alle ultime propaggini montane verso la pianura, tanto che il Gen. Conrad ne definì la condizione come «quella di un naufrago aggrappato ad una tavola di salvataggio, per cui sarebbe bastato mozzargli le dita per vederlo annegare». Ma doveva fare i conti con la tenacia e il valore dei soldati italiani.

Venne aperta nella viva roccia, al di sotto della cima del massiccio, la famosa galleria "Vittorio Emanuele III".

L'opera - vero capolavoro d'ingegneria militare - fu dotata di formidabili postazioni di artiglieria in caverna e di sbocchi offensivi per contrattacchi.

Il piano nemico prevedeva di sferrare con una armata - la 11ª - l'attacco principale dagli Altopiani e dal Grappa per giungere attraverso la piana di Vicenza, alle spalle delle nostre difese sul Piave, che la 5ª e la 6ª Armata austro-ungarica avrebbero attaccato frontalmente.

La grande battaglia, dall'Astico al mare, che prese poi il nome di "Battaglia del Solstizio", si accese nella notte del 15 giugno 1918. Fu improvvisa, ma non inattesa dal nostro Comando Supremo che, avuto sentore delle intenzioni del nemico, riuscì a far scatenare un potente tiro di contropreparazione quasi contemporaneamente a quello di preparazione delle artiglierie nemiche, riducendone sensibilmente gli effetti distruttivi. Sul rappa, nell'attacco che ne seguì, gli Austriaci, protetti da una fitta nebbia, riuscirono ad irrompere nelle prime linee del IX C.A. e raggiungere Col del Moins e col Moschin, spingendo pattuglie fino al ponte San Lorenzo.

Anche al centro, nel settore del VI C.A., il nemico attaccò direttamente Cima Grappa da più direzioni: a destra, nel settore del XXVIII C.A., dopo ripetuti attacchi e contrattacchi, riuscì ad affermarsi sulla linea Solarolo-Valderoa.

Ma la sua irruenza fu subito bloccata e nella giornata successiva, il 16 giugno, i nostri irresistibili contrattacchi riuscirono a ricacciare il nemico da quasi tutte le posizioni conquistate.

Sul basamento della colonna romana collocata a Ponte San Lorenzo, la nostra vittoriosa reazione è ricordata dall'epigrafe: Qui giunse il nemico e fu respinto per sempre il 15 giugno 1918.

Il Comando Supremo, nel citare all'ordine del giorno l'eroico comportamento dell'Armata del Grappa, affermò, nel bollettino di guerra del 18 giugno 1918: ciascun soldato, difendendo il Grappa, sentì che ogni palmo del

monte era sacro alla patria!.

Le 640 medaglie al valor militare concesse per quella battaglia, di cui 486 a soldati semplici, ne sono la luminosa dimostrazione.

La vittoriosa conclusione della battaglia difensiva ebbe un effetto determinante per l'esito della guerra contro l'Impero austro-ungarico.

LA BATTAGLIA OFFENSIVA

Il compito affidato all'Armata del Grappa era quello d'irrompere nel solco feltrino per facilitare l'azione di rottura delle Armate 8ª e 10ª dal Piave verso Vittorio Veneto.

All'alba del 24 ottobre 1918 venne scatenata - questa volta per iniziativa italiana - la terza battaglia del Grappa.

La battaglia, preceduta dal violento tiro di preparazione della artiglieria si sviluppò su Asolone, Cima Pertica, Osteria del Forcelletto, Prassolan e Valderoa, dove l'impeto vennero raggiunti importanti successi, nonostante la tenace difesa ed i ripetuti contrattacchi mossi dal nemico il 27 e 28 ottobre, contro il Pertica ed il Valderoa.

Il 29 ottobre la 4ª Armata, in concomitanza della grande battaglia offensiva del Piave, balzò avanti in tutti i settori, irrompendo come una valanga sul nemico e travolgendo ogni residua resistenza.

Alle ore 15 del 3 novembre (ora dell'armistizio) l'Armata aveva raggiunto la linea Borgo in Valsugana - Fiera di Primiero in Val Cismon.

La battaglia era vinta! L'Armata del Grappa aveva bene assolto il compito che la Patria le aveva affidato.


Data visita: 04/06/2011
Data pubblicazione: 01 Settembre 2011

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Commenti

Catherine Brighenti
02 Settembre 2013

Ciao sono appena tornata in inghilterra e ho visitato monte grappa ma ho un problema spero che mi puoi aiutare?
mi potresti mandarmi la foto della Pianta del cimitero monumentale Grappa completa con tutta la scritta intorno ho fatto una foto ma mimanca tutta la scritta intorno.Se ricordo bene e vicino il vecchio sacrario osservatorio sulla scale grandi su un muro vicino le scale grandi.Se ce un altra tabella vicno potete mandarmi anche quella completa.

Grazie Catherine

Roberto
16 Luglio 2013
VAL CAMPEGGIA

Ho recentemente visitato il Monte Grappa e, con l'aiuto di mio figlio da poco accompagnato dalla scuola elementare, ho percorso il sentiero di Val Campeggia recentemente rimesso a posto con bellissimi passaggi in gallerie (una finisce con una scala a pioli) e tratti in trincea rimesse a nuovo.
Il percorso è molto facile. e si accede dalla strada per il Grappa
Consiglio una visita ed una recensione sul sito.
Rocco

Corrado
22 Gennaio 2012
R: uso della galleria durante la 2 e 3 battaglia del grappa

Grazie "arteescienza" per il tuo contributo.
Ritengo che la costruzione di qualsiasi opera militare durante il periodo di una guerra sia sempre con l'intenzione di non perdere una posizione considerata strategica.
Questa opera, come altre, sono iniziate non sapendo quando sarebbe finito il conflitto, ma sapendo che non dovevano lasciare quel posto al nemico. E così i lavori iniziano con tutte le cautele possibili per mascherare l'opera al nemico ma sempre con il rischio di non riuscire a portarlo a termine.
Ogni metro scavato e ogni postazione realizzata erano sicuramente un rafforzamento della linea di difesa.
Come il Monte Grappa, anche il Pasubio e l'Ortigara erano comunque in costante miglioramento dal progetto iniziale di difesa.
Secondo me, chi ha costruito queste opere, non ha avuto i meriti che hanno avuto altri militari nelle valorose azioni di guerra, senza peraltro pensare che, magari, per lo slancio eroico sono partiti proprio da quelle postazioni.
Per chi è amante del calcio è come dare merito solo a quello che ha segnato il goal e non ha quello che a passato la palla a chi a segnato!

Grazie
Corrado


22 Gennaio 2012
uso della galleria durante la 2 e 3 battaglia del grappa

Carissimi
io vorrei capire come la galleria sia stata utilizzata e costruita durante la prima guerra. Se costruzione inizio' nel novembre 1917 (nel mezzo della prima difesa del grappa) e duro' 10 mesi sembra che essa sia stata completata solo in tempo per la terza finale battaglia del grappa dell ottobre 1918 e costruita sotto il tiro del nemico. e non terminata in tempo per la battaglia del giugno 1918.

Natalina
08 Gennaio 2012
peter pan

carissimo amico ellerre ti informo che il Dott. Ferdinando Celi ha fatto ricerche sulla storia del soldato Peter Pan e i suoi genitori vedi libro Soldato Peter Pan Casa editrice A.i.Sol onlus Veneto è da leggere..... Natalina Gerlin.

Daniele
08 Gennaio 2012
PETER PAN

Sono i bambini che lasciano un segno sulla lapide di un Bambino soldato come nella favola

Luca
03 Settembre 2011
Sacrario

Volevo solo riportare una curiosità. Tra le lapidi del sacrario, nella parte Austro-Ungarica, vi è il loculo del soldato "Peter Pan". Non so per quale ragione, ma su quel loculo non mancano mai i fiori...