Monte Gusella

Monte Gusella

Settore francese della Grande Guerra (m 1388)

 

Questo percorso ad anello inizia da località Fontanella. Il sentiero da seguire è l'886.

Monte Gusella - inizio della strada forestale

Monte Gusella - inizio della strada forestale

Si rimane per circa 200 metri sulla strada forestale in direzione sud-ovest. Sulla sinistra si trova l'indicazione del sentiero che inizia la sua salita all'interno del bosco.

Monte Gusella - inizio del sentiero

Monte Gusella - inizio del sentiero

Lungo il tragitto una strana figura di animale esce dal fogliame. Sembra quasi la testa di un cane, triste per la situazione in cui si trova, ricurvo quasi a chiedere scusa a qualcuno ...

Monte Gusella - particolari del sentiero

Monte Gusella - particolari del sentiero

Monte Gusella - A voi cosa sembra?

Monte Gusella - A voi cosa sembra?

Monte Gusella - particolari del sentiero

Monte Gusella - particolari del sentiero

Il sentiero incrocia un'altra strada forestale. Fate attenzione, è da percorrere per pochi metri, poi sulla sinistra il sentiero continua a salire nel bosco. I segni bianchi rossi ci sono ma non troppo visibili.

Di nuovo il sentiero esce in una strada bianca. Proseguendo si arriva prima alla cima del monte, ma quasi subito, su di un albero a sinistra, è ben evidente che bisogna lasciare la strada.

Monte Gusella - inidicazione della svolta a sinistra

Monte Gusella - inidicazione della svolta a sinistra

Monte Gusella - particolare del sentiero

Monte Gusella - particolare del sentiero

Monte Gusella - particolare del sentiero

Monte Gusella - particolare del sentiero

Si sale ancora. Sulla sinistra si intravedono delle trincee. Una sale a zig-zag, mentre il sentiero prosegue su di un camminamento.

Al termine della salita una tabella (appoggiata ad un sasso) indica verso sinistra "all'OSSERVATORIO. La linea marginale nel 1918 settore dei Francesi anello 3".

Monte Gusella - verso l'osservatorio

Monte Gusella - verso l'osservatorio

Monte Gusella - galleria

Monte Gusella - galleria

Questa deviazione ci porta a scoprire diverse grotte e trincee. Abbiamo percorso la prima che si trova in una specie di piazzale .... è molto bassa, e dopo qualche curva lo diventa ancora di più ... per fortuna c'è una seconda piccola uscita che ci porta all'interno di una trincea.

Monte Gusella - resti di trincea

Monte Gusella - resti di trincea

Dopo la visita si ritorna dove il sentiero terminava la salita e si prosegue a destra rimanendo pressapoco sempre alla stessa quota. Ci vuole un po' di attenzione a non sbagliare strada.

Monte Gusella - a destra siamo saliti, si prosegue dritti

Monte Gusella - a destra siamo saliti, si prosegue dritti

In pochi minuti si raggiunge la strada. Per salire sulla cima del monte si prosegua a destra. Dopo circa 50 metri si arriva ad un incrocio e bisogna proseguire dritti.

Monte Gusella - la strada verso la cima

Monte Gusella - la strada verso la cima

La strada termina in uno spiazzo e continua come sentiero. Dallo spiazzo, guardando in direzione nord, si vede già la cima. Non ci sono sentieri, abbiamo proseguito seguendo alcuni resti di muretti. La cima è stata trincerata sfruttando anche la peculiarità delle rocce.

Per arrivare alla cima ci abbiamo impiegato 90 minuti ... ad inizio del percorso erano indicati 60 minuti ...

Monte Gusella - verso la cima

Monte Gusella - verso la cima

Monte Gusella - verso la cima

Monte Gusella - verso la cima

Monte Gusella - passaggio naturale utilizzato come trincea

Monte Gusella - passaggio naturale utilizzato come trincea

Si scende dalla cima e si ripercorre la strada già intrapresa fino allo sbocco del sentiero che riporta all'osservatorio. Da qui si prosegue per la strada.

La strada continua la sua lenta discesa fino alla baita Rossingroba.

Monte Gusella - strada verso la baita

Monte Gusella - strada verso la baita

Monte Gusella - baita Rossingroba

Monte Gusella - baita Rossingroba

Poco dopo la baita, si lascia la strada iniziando la discesa sul sentiero di sinistra.

Monte Gusella - uscita dalla strada

Monte Gusella - uscita dalla strada

La discesa non è sempre agevole. Si incrocia un'altra strada che il sentiero attraversa (occhio ai segnali).

Monte Gusella - particolare del sentiero

Monte Gusella - particolare del sentiero

Monte Gusella - attraversamento della strada

Monte Gusella - attraversamento della strada

Monte Gusella - particolare del sentiero

Monte Gusella - particolare del sentiero

Dalla cima, dopo circa 40 minuti, si raggiunge la strada principale che porta a malga Camporossignolo.

Monte Gusella - strada verso la malga

Monte Gusella - strada verso la malga

Monte Gusella - incrocio con la strada principale

Monte Gusella - incrocio con la strada principale

Monte Gusella - strada principale verso la malga

Monte Gusella - strada principale verso la malga

In 15 minuti si raggiunge la malga, passando prima per il "Centro logistico Francese per fornitura d'acqua".

Monte Gusella - centro logistico Francese

Monte Gusella - centro logistico Francese

Monte Gusella - malga Camporossignolo

Monte Gusella - malga Camporossignolo

Si prosegue lungo questa placida valle per altri 35 minuti fino a raggiungere il punto di partenza.

Monte Gusella - valle Camporossignolo

Monte Gusella - valle Camporossignolo

Monte Gusella - verso il punto di partenza

Monte Gusella - verso il punto di partenza

Monte Gusella - fine del percorso

Monte Gusella - fine del percorso

 


Come si raggiunge:

Da Asiago (VI) in direzione Bassano, si raggiunge la rotatoria del Turcio e si prosegue per 2 km sempre per Bassano. L'inizio si trova sulla destra appena oltrepassata la trattoria Fontanella.

 


Mappe Interattive:

Monte Gusella

SCHEDA PERCORSO
Zona:Altopiano dei 7 Comuni o di Asiago
Provincia / Comune:Vicenza / Lusiana
Categoria:Montagne
Tipologia:Naturalistico, Storico
Periodo storico:Prima Guerra Mondiale
Coordinate punto di arrivo:45.824070 - 11.553460
(45°49'26" N - 11°33'12" E)
Coordinate parcheggio:45.835069 - 11.558930
(45°50'6" N - 11°33'32" E)
Altitudine di partenza (m):1058
Altitudine di arrivo (m):1388
Dislivello (m):370
Difficoltà del percorso:E - Escursionistico
Ore a piedi:
(andata e ritorno, esclusa visita)
3 ore
Km totali:8,50
Come si raggiunge:A piedi

Traccia GPS:

Traccia Monte Gusella

Storia:

OSSERVATORIO DI CIMA MOSCA

POSTI DI OSSERVAZIONE

Durante la Grande Guerra, sui rilievi a ridosso delle prime linee localizzate nella parte meridionale dell'Altopiano del Sette Comuni, ovvero su Monte Kaberlaba, Cima del Taglio, Cima Mosca (ora Gusella), Monte Bertiaga e Montagnanova, furono realizzati vari posti di osservazione. Da tali siti non solo si controllavano i movimenti del nemico, ma si coordinava anche il tiro delle artiglierie, che con le mitragliatrici e le bombe a mano costituirono un'arma strategica nello svolgersi del conflitto, come ben descritto da Dalton, e cambiarono radicalmente il modo di combattere rispetto alle battaglie rinascimentali.

Di notte le retrovie erano illuminate da potenti riflettori che scandagliavano i pendii, mentre di giorno i ricognitori aerei e i "draken ballon" osservavano continuamente il nemico.

Francis Mackay racconta come addirittura il Maharaja di Patiala, dall'India, visitò alcuni posti di osservazione, uno dei quali chiamato "Ascot", situati nei pressi di Monte Kaberlaba.

"Il punto di osservazione (O.P.) si trovava in un posto meraviglioso, su di un alto abete alla sommità di Cima del Taglio un monte a est della strada Granezza - Pria dell'Acqua. L'osservatorio è stato realizzato dai francesi. Si raggiungeva con una robusta scala di legno che arrivava a una piccola piattaforma a metà della salita per riposarsi un po' e poi continuare. Si arrivava quindi ad una piattaforma di legno inchiodata a dei tronchi sostenuti da due alberi. Era di circa 4,6 m. di lunghezza e 1,2 di larghezza a circa 27 m. dal terreno. A un'estremità era stato costruito un riparo con una lunga finestra di vetro sul lato settentrionale che si apriva verso l'esterno e una piccola finestra fissa sul lato occidentale. L'altra estremità non era coperta. Quando il tempo era brutto si poteva ripararsi e poi immaginarsi quasi sopra ad un mare in burrasca da come gli alberi ondeggiavano nel vento. L'osservatorio era ben nascosto al nemico mascherato con dei rami di abete.

La vista era superba. La fitta foresta di abeti scendeva gradualmente dalla base verso il basso, gli alberi erano ancora carichi di una neve pesante. Tra gli alberi emergeva a tratti dalla neve il terreno roccioso. Al di là si profilava l'altopiano tempestato da contrade e case isolate con le rovine di Asiago nel centro e alla sinistra la linea della ferrovia con i suoi rilevati lungo i quali correvano le trincee degli austroungarici. E attorno, sulle creste a nord, ancora foreste e poi montagne, una dietro all'altra, con il loro variabile manto nevoso, fino all'orizzonte. La visibilità era però spesso scadente e poteva cambiare da un minuto all'altro. Grandi nuvole erano solite ristagnare nel basso per essere poi repentinamente spazzate via e improvvisamente appariva Asiago e il sole riprendeva a brillare per una volta ancora sui piccoli grappoli di case bianche alcuni distrutti, alcuni di cui rimanevano solo gli involucri ed altri, finora, appena toccati dalle distruzioni della guerra."

Il prosaico nome dell'osservatorio era "CLAUD".

citDalle pagine "Da mio diario" di Hugh Dalton della Royal Garrison Artillery

Monte Gusella - Ballon d'Osservation

Monte Gusella - Ballon d'Osservation

Monte Gusella - Panorama del fronte

Monte Gusella - Panorama del fronte

"Partendo presto, alle 9 eravamo già in cima al Costalunga, dove ci fu assegnata una guida da una Batteria da Campagna italiana li appostata, e proseguimmo lungo una stradetta da cui si aveva una magnifica vista di Cima Echar. Qui c'era un Posto di osservazione da cui mirai per la prima volta il Monte Sisemol e Asiago, parte del cui campanile era ancora in piedi, ma per poco, perché fu poi abbattuto dall'artiglieria italiana. Ricordo che pensai che l'intero Altopiano di Asiago avrebbe potuto essere espugnato facilmente se avessimo portato su abbastanza cannoni. In seguito pesai che l'impresa non era tanto facile come sembrava.

Non fu possibile collegarci telefonicamente con la Batteria di Cima Echar, cosi non potemmo effettuare aggiustamenti di tiri su trincee di comunicazione e reticolati del Sisemol, uno degli obiettivi che ci erano stati assegnati. Ritornammo perciò sul Costalunga, dove Batterie italiane da Campagna e da Montagna lungo tutta la cresta sparavano furiosamente. Dopo un buon pranzo offertoci dalla loro ospitalità, scendemmo a valle e ci incamminammo per parecchie miglia a ovest verso Monte Tondo."

citDa Hugh Dalton della Royal Garrison Artiller

Monte Gusella - il Sisemol

Monte Gusella - il Sisemol

Storia tratta dai tabelloni nei pressi di malga Camporossigolo

Dalla Francia all'Italia. Dopo la crisi dovuta al crollo militare italiano a Caporetto, Francia e Gran Bretagna, alleati dell'Italia, mandarono dei rinforzi sul nuovo Fronte, lungo il fiume Piave, il massiccio del Grappa e l'Altopiano dei Sette Comuni. La Francia inviò un'Armata di circa 100.000 uomini, la 10°, comandata inizialmente dal Gen.Duchêne, composta dai Corpi d'Armata di fanteria 12° e 31°, Artiglieria da campagna e montagna con oltre 700 pezzi, Genio, addetti ai rifornimenti, le Divisioni 46° e 47° dei Cacciatori (Chasseurs Alpins), addestrati alla guerra in montagna, dieci squadriglie d'aviazione e circa 50.000 tra cavalli e muli. Dall'autunno del 1917 alla primavera del 1918, l'Armata si posizionò dal lago di Garda al fiume Piave: "Gli uomini preferiscono qualsiasi cosa al fango. L'inverno è più mite e meno umido che in Francia, ancora luminoso e fiorito e, sino ad ora, supportato meglio che nella fogna delle Fiandre. Il sole ravviva il coraggio e il buon umore". Così apparve ai più il trasferimento in Italia! Nel Marzo-Aprile del 1918, a causa di un'offensiva tedesca in Francia, la 10° Armata fece ritorno sul Fronte Occidentale, e lasciò in Italia il 12° Corpo d'Armata, comandato dal Gen. Jean Cesar Graziani, composto dalle Divisioni 23° (Gen.Bonfait) e 24° (Gen. Odry), circa 30.000 uomini. In previsione di un attacco austriaco da Nord, come già accaduto nel 1916, il 12° Corpo d'Armata si dispose nel settore di Lusiana, tra il 18 e il 24 Marzo 1918. Da quel momento, fino alla conclusione della guerra, il 4 Novembre, la valle di Camporossignolo fu centro cruciale nella condotta delle operazioni militari francesi, sull'Altopiano dei Sette Comuni.

I Poilus. "Contadini francesi, uomini strappati dalla loro terra, per essere gettati nell'inferno delle trincee e poi ad un tratto portati nel dolce sole del Mediterraneo, condotti in Italia e iniziati ai più nobili e rari paesaggi, nella luce incomparabile dell'Altopiano e festeggiati a Roma e portati a passeggio per Venezia. Ascoltando uno di loro ho seguito con particolare attenzione il suo atteggiamento di ammirazione, talvolta beffardo e sempre ingenuo. Ho ascoltato i suoi discorsi con rispetto, perché non solo mi informano sulla curiosità e le emozioni del contadino che combatteva in Italia, ma anche per capire lo spirito del contadino paesano che combatte. Qui ritrovo la sua calma, la sua sottomissione al destino, il pudore senonché l'incoscienza del suo eroismo e soprattutto la sua grande saggezza e la sua divina semplicità. Il soldato (i contadini che furono i più numerosi e perfetti soldati) non era il triste bruto che alcuni hanno descritto. Se tale fosse stato, la Francia sarebbe morta; non esiste nessun ragionamento, nessun desiderio di ricompensa, nessuna paura di un castigo che possa far portare a degli uomini un tale fardello di dolore. Era meno ancora il miserabile mattacchione sul quale ha vissuto una numerosa letteratura. No! La sua guerra non era un gioco". Così Louise Lefevre, ufficiale francese, descrive il soldato semplice francese nel suo libro: "Poulot in Italia", del 1921 (tradotto in italiano da Graziano Rubbo, di Lusiana), il "Poilu", così denominato per via dei baffi e della barba che quasi tutti i soldati d'oltralpe portavano. Gli organici della 12° Corpo d'Armata, provenivano principalmente da quei dipartimenti che dal 2016 fanno parte della Regione "Nuova Aquitania", nella Francia centro-occidentale: Limousine, Charente, Corrèze, Dordogne e Haute-Vienne

Linea di fuoco. Le brillanti operazioni militari su Monte Tomba, Altopiano dei Sette Comuni e fiume Piave, confermarono l'eccellenza delle Forze Armate Francesi, frutto di una tradizione secolare. Del resto la Francia fu il primo Stato Nazionale in Europa la cui organizzazione militare si era consolidata a partire perlomeno dal XV secolo. Equipaggiamento, comunicazioni, sanità, trasporti, ricognizione fotografica aerea, furono alcuni aspetti di prim'ordine di un esercito motivato e organizzato. Anche in Italia, come in Francia, anche se in proporzione decisamente minore, ma non qualitativamente, le strategie di guerra furono puntualmente eseguite. Un esempio per tutti, l'impeccabile sincronismo fra artiglieria e fanteria che dopo il Monte Tomba fu eseguito magistralmente in Altopiano il 15 Giugno 1918, nel Saliente Pennar, di fronte alle linee austriache del Sisemol. II Saliente era un "cuneo" nella "Terra di Nessuno", rafforzato con fortificazioni e denominato:"Brutus", con l'iniziale B, e questo valeva per tutte le trincee sia proprie che nemiche (Bugbaud, Bonaparte, Berthier, Barbares ecc.). La "Linea di fuoco" si snodava all'incirca dal settore del Prunno, passando per capitello Pennar, fin sotto Cima Ekar, con svariate articolazioni, alcune visibili ancora oggi. Alla sinistra si trovava il settore tenuto dai britannici, alla destra quello italiano. Da ricordare, oltre alle vere e proprie battaglie, i numerosissimi "Colpi di mano", incursioni prevalentemente notturne eseguite da pochi uomini che portavano scompiglio nelle linee nemiche, con il fine di procurare prigionieri e materiale vario. Talvolta si concludevano con esito fatale, anche per gli incursori francesi.

Francesi a Camporossignolo. Da Marzo a Novembre del 1918, la valle di Camporossignolo, nell'attuale Comune di Lusiana Conco, ha avuto un'importanza strategica e logistica rilevante, nel teatro delle operazioni militari francesi, trovandosi fra le retrovie che gravitavano su Lusiana a sud e la prima linea in direzione nord-est. Il territorio che comprende Monte Bertiaga, valle di Camporossignolo, Rossingrobba-Cima Mosca (oggi Monte Gusella), munito di osservatorio, valle Granezza di Gallio dove poco distante dal suo imbocco è possibile vedere l'ex cimitero francese, fino al Monte Corno e la piana di Granezza, confine fra il settore francese e quello britannico, all'epoca era una vera e propria "città" militare con ospedale, depositi, postazioni di artiglieria, e persino una chiesetta "Notre Dame de France", segno della duplice natura spirituale della Francia, nazione dalle solide radici Cattoliche e al tempo stesso, dopo la Rivoluzione del 1789, culla di un pensiero laico e razionale.

In questo territorio si avvicendarono reparti di fanteria, artiglieria, genio, sanità, appartenenti alle Divisioni 23° e 24" che costituivano il 12° Corpo d'Armata. Scendendo la valle in direzione nord-est si giunge in località Fontanella, dove si trovava un posto medico e una Sezione Aerostieri, con pallone frenato "Draken", per osservare la posizione delle artiglierie austriache (un'altra si trovava a Vitarolo di Lusiana). Da qui si snodava il territorio che giungeva fino alle trincee di Prima Linea.

Settore difensivo francese

Settore difensivo francese


Data visita: 01/05/2021
Data pubblicazione: 31 Maggio 2021
Ultimo aggiornamento: 22 Luglio 2023

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